Domenica 27 febbraio 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Parma 2-0

Da LazioWiki.

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27 febbraio 2005 - 3137 - Campionato di Serie A 2004/05 - XXVI giornata

LAZIO: Sereni, Oddo, Siviglia, Giannichedda, Zauri (78' Manfredini), A.Filippini, Liverani (87' Pandev), Dabo, E.Filippini, Bazzani, Rocchi (68' Seric). A disposizione: Casazza, Talamonti, E.Gonzalez, Muzzi. Allenatore: Papadopulo.

PARMA: Frey, Cardone, Bonera, Bovo, Bettarini, Olive (46' Simplicio), Grella (81' Sorrentino), Dessena (46' Pisanu), Vignaroli, Bresciano, Gilardino. A disposizione: Bucci, Contini, Correya, P.Cannavaro, Ruopolo. Allenatore: Carmignani.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo).

Marcatori: 19' Oddo (rig), 89' A.Filippini.

Note: espulso all'86' l'allenatore del Parma Carmignani per proteste. Ammoniti: Zauri, Bazzani, Bovo e Pisanu per gioco scorretto, Sereni e Seric per comportamento non regolamentare, Cardone e Gilardino per proteste. Esordio in serie A per Dessena. Calci d'angolo: 5 - 4.

Spettatori: paganti 5.004 per un incasso di 85.050,00 euro, abbonati 28.727 per una quota di 390.803,48 euro.

La rete di Antonio Filippini
Un'azione della gara
Sebastiano Siviglia in azione
Un fotogramma dell'incontro
Fabio Bazzani in azione
Un momento della partita
La visita dell'attore Will Smith alla vigilia della partita
Un articolo di giornale

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio cala il tris salvezza. Oddo e Antonio Filippini firmano il terzo successo consecutivo e inguaiano il Parma. I biancocelesti dominano per un tempo e soffrono nella ripresa. Eccessivo il turnover voluto da Carmignani dopo le fatiche di coppa".

Continua la "rosea": Da quattordici mesi la Lazio non vinceva tre partite di fila. Dicembre 2003, vittime illustri come Juventus e Inter oltre all'Ancona. Per rompere l'incantesimo statistico è stato scelto il tris più opportuno: Atalanta, Chievo e ieri Parma, cioè tre avversarie dirette nella lotta per la salvezza. Così, per la prima volta nell'intera stagione, la Lazio guarda il terzultimo posto di B dall'alto di otto punti di distacco. Che non si traducono ancora nel passaggio dalla famigerata seconda colonna della classifica alla prima, ma pochissimo ci manca. Due a zero giusto per quella che è stata per una mezzora abbondante la migliore Lazio della stagione, ma un po' inquinato dalle legittime recriminazioni del Parma, che almeno un rigore lo avrebbe meritato. La prima Lazio, quella che col rigore trasformato da Oddo per un plateale fallo di mano di Bonera, la splendida traversa di Bazzani e le altre limpide occasioni di Rocchi, ancora Bazzani ed Emanuele Filippini, è stata eccellente e avrebbe meritato ben altro bottino. Poi però, un predominio territoriale fattosi sterile, si sarebbe strada facendo tradotto in sofferenza nell'ultimo terzo di partita. Fino al gol liberazione di Antonio Filippini, arrivato in contropiede a un minuto dalla fine, quindicesimo marcatore dell'infinita lista di minicannonieri laziali. Se Papadopulo stavolta non ha sbagliato quasi nulla, raddrizzando attraverso i cambi una situazione che stava facendosi complicata, Carmignani, espulso dall'arbitro Messina sul finire del match per proteste (dopo l'ennesima mischia sospetta nell'area della Lazio), ha molto da farsi perdonare.

E' vero, c'erano da fare i conti con l'impresa di Stoccarda e i 120 minuti di coppa Uefa al giovedì e c'era anche da aggiungere il forfait di Marchionni (infortunato) a quello dello squalificato Morfeo. Due assenze importanti. Ma scegliere un turnover così sfrenato, con in campo soli quattro undicesimi della squadra schierata in Germania (Bonera, Dessena, Bettarini e Gilardino) è sembrato eccessivo. Specie a centrocampo, il Parma ha patito l'improvvisazione del reparto e del modulo. Dal 4-4-1-1 tradizionale all'albero di Natale 4-3-2-1 il passo non è così breve come può sembrare, e il lancio dell'anziano Olive (fin qui 34 minuti da subentrato) insieme al non ancora diciottenne Dessena (utilizzato solo nelle coppe) è stato fallimentare. Il primo a saperlo è proprio Carmignani, che dopo aver visto la Lazio straripare sulle corsie esterne (Oddo-Antonio Filippini a destra, Zauri-Emanuele Filippini a sinistra) poco e male presidiate dai trequartisti Vignaroli e Bresciano, ha deciso nell'intervallo di fare la rivoluzione. Fuori i due principali responsabili e dentro gli efficacissimi Simplicio e Pisanu, subito spostato a destra con Vignaroli arretrato sulla sinistra, così da ripristinare il 4-4-1-1. Sarà stato anche per via del calo dei gemelli Filippini e soprattutto di Liverani, fin lì indisturbato faro del centrocampo, la Lazio ha preso a perdere metri, e Gilardino ha cominciato a trovarsi meno solo. Il primo cambio di Papadopulo, Seric per Rocchi, non è stato per la verità una buona idea: perché passare al 4-5-1 e trovare in Seric un tampone all'esuberanza di Pisanu veniva pagato con la rinuncia più completa al capovolgimento di fronte. Persa la velocità di Rocchi, Bazzani, che è straordinario come torre per i compagni (e per guadagnare rigori come quello di ieri), diventa quasi inutile.

La Lazio si è trovata così all'angolo e Sereni è stato bravo a salvare su Bresciano e su Gilardino, autore di due belle rovesciate. Inserendo Manfredini al posto dell'esausto Zauri e poi Pandev per Liverani, Papadopulo ha ridato linfa e voglia di ribaltare il fronte a una squadra troppo preoccupata di farsi raggiungere. E così, invenzione di Pandev, volata di Seric, e tackle vincente a porta vuota di Antonio Filippini sul superstite Bettarini, è arrivato il definitivo 2-0. Il Parma si duole dell'arbitro Messina: il mani di Zauri nel primo tempo pare involontario, ma nella ripresa su Gilardino e Bresciano, placcati da Giannichedda e Zauri nella stessa azione, il penalty ci stava. Inoltre, è sfuggita una brutta manata di Liverani a Olive che poteva valere il rosso, risparmiato anche a Cardone che dopo un'ora avrebbe meritato un secondo giallo per un'entrataccia su Zauri. Insomma, a Messina era andata meglio a Parma, dove aveva diretto la partita di andata.


la Repubblica titola: "Bella prova della squadra di Papadopulo che vince 2 a 0. Il buon secondo tempo dei gialloblù non basta agli emiliani. La Lazio festeggia all'Olimpico. Quarta sconfitta per il Parma".

Continua il quotidiano: La Lazio conquista contro il Parma la terza vittoria consecutiva. Per la squadra di Carmignani, invece, quarta sconfitta consecutiva in trasferta e il rammarico per non essere riuscita a pareggiare nella ripresa, quando ha dominato l'incontro. Avvio di partita piuttosto vivace, con azioni d'attacco da entrambe le parti, e già al 6' la Lazio colpisce la traversa con un colpo di testa di Bazzani. All'11', padroni di casa ancora pericolosi con un sinistro di Rocchi che impegna Frey alla deviazione. Gli attacchi laziali culminano, al 18', con la concessione di un calcio di rigore per un fallo di mani in area di Bonera: Oddo non fallisce la trasformazione. La squadra di Papadopulo, non paga, preme alla ricerca del raddoppio ed al 23' Bazzani sfiora il palo con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner. Il Parma stenta a ritrovarsi e le sue conclusioni verso la porta difesa da Sereni sono davvero poche e scarsamente insidiose. Nella Lazio, invece, funziona a meraviglia l'asse Liverani-Oddo-Bazzani, che mette spesso in apprensione la retroguardia ospite. Al 35', tocca ad Emanuele Filippini sfiorare il palo con l'ennesimo colpo di testa. Al 37', il Parma protesta per un presunto fallo di mano di Zauri in area di rigore, ma l'arbitro ritiene di non dovere intervenire. La squadra di Carmignani, formato trasferta, conferma tutte le sue difficoltà ad imbastire azioni da gol.

Nell'intervallo, Carmignani decide due sostituzioni: Pisanu per Dessena e, dopo 3', Simplicio per Olive. I suoi giocatori lo ripagano con una maggiore determinazione, ma né Gilardino né Bresciano riescono ancora ad essere decisivi in fase terminale. Da parte sua, la Lazio non affonda più come nel primo tempo e si presta, maggiormente, ai contropiede avversari. Si deve arrivare al 17' per assistere alla prima occasione davvero insidiosa del Parma: il tiro è di Bresciano, ma Sereni si salva come può spedendo in angolo. Al 21', ci prova Pisanu con un bel pallonetto che, a Sereni battuto, sfiora il palo. Il Parma comincia a crederci. Al 24', Gilardino si esibisce in rovesciata, ma la palla termina alta sulla traversa. Subito dopo, l'attaccante gialloblu ci riprova alla stessa maniera, ma, questa volta, è bravo Sereni a farsi trovare pronto alla parata in tuffo. La squadra di Carmignani, adesso, è padrona del campo ma non trova la rete del pareggio. Nel finale, l'allenatore del Parma viene espulso per proteste e, allo scadere, la Lazio raddoppia a sorpresa con un contropiede di Seric che serve ad Antonio Filippini la palla del gol.