Domenica 26 ottobre 2008 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 0-1
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26 ottobre 2008 - 3.298 - Campionato di Serie A 2008/09 - VIII giornata - inizio ore 15.00
LAZIO: Carrizo, Lichtsteiner (87' De Silvestri), Siviglia, Rozehnal, Radu, Brocchi (80' S.Inzaghi), Ledesma, Manfredini (62' Foggia), Mauri, Pandev, Zarate. A disposizione: Muslera, Diakite, Kolarov, Dabo. Allenatore: D.Rossi.
NAPOLI: Iezzo (67' Navarro), Santacroce, Rinaudo, Aronica, Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik, Mannini (65' Contini), Lavezzi, Denis (80' Zalayeta). A disposizione: Grava, Montervino, Pazienza, Pià. Allenatore: Reja.
Arbitro: Sig. Banti (Livorno).
Marcatori: 61' Siviglia (aut).
Note: giornata di sole, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Blasi, Mauri, Lichtsteiner, Foggia, Ledesma. Angoli: 4-4. Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 30.000 circa.
Da Il Messaggero:
La Lazio si mangia tanti gol, il Napoli segna su autorete e si porta a casa vittoria e primato. Una lezione vecchia: è la dura legge del calcio. La Lazio rimane a bocca asciutta vanificando una partita giocata intensamente. Zarate conduce le danze, dribbla, recupera palloni e li trattiene anche quando potrebbe distribuire palle gol. Il gioco complessivo della squadra di Delio Rossi è tondo, corale. Iezzo non se la passa bene, più che per il conto totale delle parate, per la sensazione di pericolo che Pandev e Zarate creano. Certe volte i due provano ad arrivare fin dentro l'area piccola, aiutati dai rimpalli e penalizzati dalla mira sfocata di Zarate in almeno un paio di occasioni. Lavezzi nel Napoli all'inizio fatica a trovare lo spunto giusto ma, al 23', il suo rasoterra è vicino al palo di Carrizo. Zarate risponde accentrandosi dalla sinistra ma colpisce malissimo al momento del "suo" tiro. L'argentino replica lo spreco alla mezzora: scarta tutti, anche Iezzo ma si decentra e perde il tempo della conclusione e del passaggio allo smarcato Pandev che, infatti, non la prende benissimo. Al 35' grande azione della Lazio con Zarate-Pandev-Mauri che vede Iezzo salvare di piede. Poi due pericoli partenopei: traversa su punizione di Gargano al 45' e un minuto dopo Lavezzi vede la porta, ma gli viene toccato il pallone di quel tanto che basta per mandare in angolo il preciso rasoterra.
La ripresa ricomincia sullo stesso ritmo del primo tempo e con gli stessi ruoli: la Lazio in avanti ed il Napoli dimesso. Zarate si inserisce bene dopo 5', ma Santacroce lo ferma dopo lo stop a seguire e per l'arbitro è tutto regolare. Dal buio, il lampo: Lavezzi crossa dalla sinistra, Denis taglia bene ma Carrizo fa muro. Successivamente il "Pocho" decide di "scegliersi" un altro partner: al 16' fa tutto da solo, scarta due difensori, va sul fondo e mette in mezzo un pallone che incoccia il corpo di Siviglia ed il rimpallo che ne consegue scavalca Carrizo facendo terminare la sfera in fondo al sacco portanto in vantaggio gli azzurri. Si assiste successivamente ad un giro obbligatorio di cambi che coinvolge anche il portiere partenopeo Iezzo (mal di schiena) a cui subentra Navarro che para subito un tiro fastidioso di Zarate. Delio Rossi manda in campo anche Simone Inzaghi, ma è Pandev che ha la palla del pari: Navarro ci mette solo un dito, la palla si infrange sulla traversa e sulla respinta Inzaghi manda fuori.
Ci riprova Lavezzi a dar fastidio alla retroguardia biancoceleste, ma salva Siviglia per trovare redenzione. Finisce così la partita: il Napoli è primo, la Lazio sfortunata. L'amarezza nelle parole del patron biancoceleste traspare anche dall'analisi del match: "Dovevamo vincere e invece usciamo sconfitti per colpa di un autogol. Dobbiamo fare tesoro di questa partita per il futuro, ci deve insegnare ad essere più cinici. Ma - ha proseguito - era davvero impensabile che Lavezzi, dalla posizione del campo in cui era, potesse creare un pericolo reale e, invece, con lo sfortunato intervento di Siviglia siamo andati sotto."
La Gazzetta dello Sport titola: "Il Napoli non si ferma più. Battuta la Lazio: è primo. La squadra di Reja torna in testa alla classifica dopo la notte della vittoria con la Juve. Zarate e compagni sprecano in troppe occasioni e così l'autogol di Siviglia li punisce".
Continua la "rosea": In testa c'era stato l'ultima volta il 4 settembre 1994, una banale prima giornata di campionato. La favola del Napoli continua, quella della Lazio, 1 punto nelle ultime 3 partite, finisce forse qui. All'Olimpico, dove mezza tribuna Monte Mario si ritrova festosamente napoletana in barba ai divieti sulla vendita dei biglietti, decide un'autorete di Siviglia, propiziata da uno slalom dei suoi dell'inafferrabile Lavezzi. Match bello, vivo, che il Napoli vince in virtù di una maggiore saldezza difensiva e grazie ai numeri del suo fuoriclasse argentino, ma che la Lazio non merita di perdere, specie se alle tante occasioni (colpevolmente) fallite si aggiunge il rigore negato da Banti al secondo protagonista della domenica, l'altro argentino Zarate. Capitolo Lavezzi & Zarate. Faranno quasi tutto loro, nel bene e nel male, visti i vaffa che l'argentino della Lazio, comunque il migliore dei suoi, incasserà da Pandev, tra gol mangiati e palloni non restituiti. La Lazio domina il primo tempo, senza concretizzare: troppi errori di mira e quando Mauri inquadra la porta, Iezzo ci mette un piede. Il Napoli esce dal letargo quasi allo scadere, Gargano centra la traversa su punizione, e nella ripresa la squadra comincia a sfruttare gli spazi concessi da una Lazio sempre più lunga.
Il gol-partita arriva dopo il rigore negato a Zarate (vistosa ancata di Santacroce) ma anche dopo un'occasionissima Lavezzi-Denis sventata da Carrizo d'istinto. Una volta in vantaggio, Reja è bravo a modificare subito l'assetto tattico del Napoli, passando dal 3-5-2 al 4-4-2, fuori Mannini, laterale sinistro di centrocampo, e dentro Contini, stopper ai fianchi di Rinaudo con Santacroce e Aronica più larghi. Delio Rossi non è altrettanto ispirato: Simone Inzaghi, il centravanti scardina-Lecce di cui aspettando Rocchi la Lazio avrebbe tanto bisogno, entra solo nel finale al posto di Brocchi, dopo un inutile Foggia per Manfredini subito dopo lo 0-1. Con tre attaccanti, due trequartisti e nessun interditore, la Lazio mette in difficoltà Navarro, subentrato a Iezzo afflitto dal mal di schiena, solo con un tiro di Pandev (l'assist è proprio di Inzaghino) che sporcato da Rinaudo finisce sulla traversa. Una deviazione, come quella di Siviglia su Lavezzi, due destini diversi. Nel calcio, gira gira, la sorte ogni tanto fa la vera differenza. Era quasi un anno (3 novembre 2007, 0-1 con la Fiorentina) che non restava senza gol all'Olimpico e accade alla partita numero 17 (!). Per la terza volta di fila Zarate non segna, pur confermandosi eccellente seconda punta, ruolo già caro a Pandev. Rocchi riuscirà a farli coesistere? Difficile dirlo ma soprattutto farlo. La Lazio comunque vale, deve solo ritrovare fiducia nei propri mezzi, che non sono banali. E scacciare cattivi pensieri: come quello che Rossi a ottobre ci prende poco.
In quattro anni 9 sconfitte nel mese maledetto, e mercoledì (Chievo-Lazio) è ahilui "ancora" il 29 ottobre. Capitolo Napoli. Non è il caso di scomodare San Gennaro, ma certe annate nascono sotto una buona stella. Nel giorno in cui Hamsik viene spento da Brocchi, e Maggio, preso in mezzo tra Radu e Manfredini, quasi, Reja scopre al di là di Lavezzi di avere due portieri in gamba e di poter mettere in piedi una difesa più che dignitosa anche senza Cannavaro.
La Repubblica titola: "I partenopei vincono per 1-0 (autorete di Siviglia) all'Olimpico e si portano in vetta alla classifica assieme a Inter e Udinese. La Lazio gioca ma non segna. Il Napoli passa e può sognare".
L'articolo così prosegue: Il Napoli vola e fa sognare i suoi tifosi. Dopo il successo sulla Juve, la squadra di Reja supera a pieni voti anche l'esame di maturità all'Olimpico contro la Lazio. Decide un'autorete di Siviglia e va detto che i biancocelesti non sono in buoni rapporti con la dea bendata. Zarate e compagni fanno la partita nel primo tempo sprecando alcune buone occasioni, il Napoli però sa aspettare, caratteristica da grande e affondare i colpi al momento opportuno. Piace meno la Lazio ferita, perché dopo lo 0-1 subisce eccessivamente il colpo e punge poco nonostante l'affollamento di punte; tuttavia non va dimenticata la traversa nel finale su tiro di Pandev che poteva rimettere le cose a posto. Delio Rossi sceglie Mauri per dare una mano al recuperato Pandev e a Zarate in avanti; resta in panchina Foggia. Reja opta per Rinaudo in difesa, mentre Contini non al meglio va in panchina; Mannini viene preferito a Vitale sulla fascia sinistra; in avanti Denis e Lavezzi. Subito Lazio con Zarate in area sulla destra chiuso da Mannini, palla a Brocchi che però sbaglia la mira calciando alto. Al 5' Pandev avanza deciso verso l'area avversaria, un rimpallo favorisce Zarate che conclude alto. I due attaccanti della Lazio si confermano implacabili nell'uno contro uno. I biancocelesti ottimamente impostati in campo giocano meglio e concedono ben poco al Napoli che fatica a spingersi in avanti.
Al 19' ottima pennellata di Ledesma per Zarate in posizione regolare, attento Iezzo che riesce ad anticiparlo. Al 22' il primo brivido di marca Napoli con il duo Denis-Lavezzi e conclusione di quest'ultimo di poco fuori alla sinistra di Carrizo. Al 31' altra ottima occasione per la Lazio con Zarate che in area scavalca il portiere e si decentra sulla destra quindi perde l'uno contro uno con Blasi. Al 36' Iezzo deve opporsi con i piedi a una conclusione ravvicinata di Mauri, servito ottimamente da Pandev che fa passare palla tra due avversari. Al 41' cartellino giallo per Blasi che gli costerà la prossima sfida con la Reggina. Nel finale di tempo è però il Napoli a sfiorare due volte il gol: al 44' Gargano colpisce in pieno la traversa su calcio di punizione e pochi secondi dopo un tiro di Lavezzi dal limite termina a fil di palo. Nessun cambio ad inizio ripresa: al 3' ottimo pallone di Pandev per Manfredini, altrettando apprezzabile la risposta di Iezzo. Il Napoli però comincia a giocar meglio e Carrizo fa il miracolo al 12' su Denis servito da Lavezzi al centro dell'area. I partenopei sbloccano il risultato al 16': gran giocata di Lavezzi sulla sinistra e il suo cross viene accidentalmente deviato da Siviglia nella propria porta. Primo cambio per Delio Rossi che inserisce Foggia per Manfredini; dall'altra parte Contini rileva Mannini.
Subito dopo il dolore alla schiena costringe Iezzo ad arrendersi e al suo posto entra Navarro. Si chiude bene la squadra di Reja che adesso sul piano morale è in netto vantaggio. Al 25' ci prova Zarate su punizione, primo tiro sulla barriera, sul secondo Navarro si oppone. Al 34' spazio per il panterone Zalayeta che sostituisce Denis, mentre Rossi le tenta tutte dando spazio anche a Simone Inzaghi, salvatore della patria contro il Lecce, per Brocchi. Al 41' la ghiotta occasione per il pareggio: conclusione di Pandev, palla deviata sulla traversa da Navarro, poi sulla ribattuta Simone Inzaghi calcia alto. Nel recupero altra bella giocata di Lavezzi, Siviglia evita il raddoppio.