Domenica 24 agosto 1997 - Zaragoza, stadio Romareda - Real Zaragoza-Lazio 0-2
24 agosto 1997 - Amichevoli precampionato 1997/98 - 10^ amichevole
REAL ZARAGOZA: Konrad, Belsuè, Aguado, Wooter (25' st Solana), Yordi, Sundgren, Vales (1' st Acuna), Gilmar, Ignacio (1' st Aragon), Kily, Lopez Gu. (1' st Pier).
LAZIO: Marchegiani, Pancaro (15' Negro), Lopez, Nesta, Favalli (26' Chamot), Fuser, Almeyda, Venturin (15' Marcolin), Mancini (15' Casiraghi), Boksic, Signori (22' Rambaudi). - All. Eriksson
Arbitro: sig. Dauden Ibanez.
Marcatori: 45' Signori, 85' Boksic.
Note: angoli 5 a 6; Ammoniti Aguado, Yordi, Lily, Pier, Favalli, Chamot, Mancini, Signori; Espulsi Sundgren, Pier.
Spettatori: 20.000.
La Gazzetta dello Sport titola: "Vanno a segno Signori e Boksic. E' cinica la Lazio di Saragozza. Una squadra equilibrata e concreta mette sotto il Real Saragozza. Eriksson soddisfatto: "Ho scoperto a sorpresa in queste ultime gare che abbiamo carattere". Signori: "Un gol che aiuta".
Cinica Lazio. A Saragozza conclude senza macchia la striscia di amichevoli e si presenta al campionato non bellissima, ma equilibrata e concreta. In un clima da plaza de toros, in una partita vera per intensità agonistica (2 espulsi e 7 ammoniti), la Lazio ha temprato la propria mentalità da coppa Uefa, cresciuta in queste quattro tappe europee precampionato. Una squadra ancora non brillante ma pronta a ribattere colpo su colpo e micidiale nel contropiede. Eriksson alla fine è soddisfatto: "Ho scoperto a sorpresa in queste ultime gare di avere già una squadra molto concreta e di grande carattere". Il capitano Signori intanto si accontenta di queste piccole soddisfazioni estive: "Il bel gol ora non conta nulla ma in questo periodo mi aiuta".
La partita. Contro una Lazio priva di Jugovic, il Saragozza schiera un 4-4-2 con l'olandese del Suriname Wooter (ingaggiato dall'Ajax) che gioca spesso a ridosso delle punte Yordi e Gustavo Lopez. La Lazio preferisce una tattica d'attesa badando a tenere bene posizioni e distanze e senza rischiare troppo contro un avversario abile a far girare il pallone, ma che difficilmente trova spazi per arrivare al tiro. L'unico a creare un po' di scompiglio è proprio l'ex lanciere Wooter che taglia trasversalmente il campo, cercando spazi e sfruttando la sua maggiore rapidità. Quella che manca a tutta la Lazio che evidentemente sta soffrendo il passaggio in allenamento dal fondo alla velocità. Ma se si esclude un bel salvataggio di Favalli su Gustavo Lopez e un'azione personale di Wooter che salta Nesta ma tira a lato, gli aragonesi non costruiscono grandi palle gol nel primo tempo. La Lazio invece è sorniona e trova qualche difficoltà nel rilanciare la manovra. L'argentino Almeyda, molto bravo a spezzare il gioco avversario, è meno efficace nel costruire il proprio e a volte tentenna troppo a verticalizzare. Non ha grande ritmo la squadra di Eriksson, ma affonda quando può.
Come alla mezz'ora quando Signori pesca bene sulla sinistra Mancini, che avanza da solo davanti il portiere un po' defilato e non riesce a trovare il tempo per la battuta a rete o forse preferisce l'assist, la sua vera droga, sbagliando un complicato appoggio a Boksic. I tre però si intendono e mettono in difficoltà una difesa aragonese non proprio brillante. Allo scadere del tempo arriva il gol di Signori. Il capitano riceve a destra un lancio di Boksic, ferma la palla di destro, la porta verso il centro e dal vertice dell'area scaglia il suo sinistro sotto la traversa piegando le dita protese del portiere austriaco Konrad, che essendo connazionale del romanista Konsel evidentemente fa sentire aria di derby al biondino mancino.
Beppe però non riesce a esultare: a testa bassa scarica la sua rabbia per un posto da titolare sempre in discussione. Nella ripresa il Real inserisce due ultimi acquisti l'argentino - paraguaiano "Toro" Acua e l'italiano Pier. Quest'ultimo è il romano Pier Luigi Cherubino, 26 anni, che si è fatto una buona fama di attaccante abile di testa qui in Spagna. Ha giocato diversi anni con il Tenerife e adesso a Saragozza è arrivato dopo una stagione al Betis Siviglia. E pensare che la madre, laziale, aveva cercato un anno fa di farlo ingaggiare proprio alla Lazio. Il romano di Spagna nel convulso finale perde le staffe e si fa espellere, ma al 9' va vicino al pareggio in azione personale. Qualche minuto prima era stato bravissimo Marchegiani a salvare due volte su Wooter e Acua.
La partita si infiamma per una serie di colpi proibiti e ne fa le spese il finlandese Sundgren che viene espulso. Pronto Eriksson a richiamare in panchina Signori e Favalli che rischiavano anche loro il cartellino rosso. Nell'arrembante finale dei locali c'è spazio per un capolavoro in contropiede: Casiraghi difende col corpo un pallone, lasciandolo a Rambaudi, pronto l'assist di questi che smarca Boksic, il croato entra in area e alzando un morbido sinistro beffa Konrad in uscita. E così la Lazio riesce a vincere il suo primo trofeo, quello della Città di Saragozza: è di buon auspicio.