Domenica 22 dicembre 1940 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Venezia 4-1

Da LazioWiki.


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22 dicembre 1940 - 626 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1940/41 - XI giornata

LAZIO: Giovannini, Romagnoli (II), Monza (II), Baldo, Ramella, Ferri, Zironi (I), Piola, Lombardini, Flamini, Vettraino. All. Molnar.

VENEZIA: Bacigalupo, Piazza, Di Gennaro, Tortora, Stefanini, Puppo, Alberti, Loik, Mazzola, Alberico, Busidoni.

Arbitro: sig. Scotto di Savona.

Marcatori: 4' pt Vettraino, 18' pt Romagnoli (aut), 9' st Vettraino, 17' st Piola, 24' st Piazza (aut).

Note: Calci d'angolo 4 a 3 per il Venezia.

Spettatori: 3000 circa.

L'articolo de La Stampa
Classifica dell'undicesima giornata
Un'azione di gioco (dal Littoriale)
Un colpo di testa di Piola, con il numero 9 si riconosce Lombardini (per gentile concessione di www.calciovenezia.com)

“Si può giurare oggi che la Lazio lascerà ormai la portineria per abitare i piani superiori e seppure non riuscirà a riportarsi all’altezza delle elette, conquisterà una classifica onorevole”.

Questo scrive Il Messaggero all’indomani della seconda vittoria in campionato della Lazio, per 4-1 contro il Venezia. Venezia che vede tra le sue fila tre giocatori che diventeranno qualcuno, come Bacigalupo, Valentino Mazzola, Loik e che, con più determinazione sotto porta, avrebbe forse potuto ribaltare la partita. Sempre dal Messaggero, infatti: “La partita di ieri non è stata agevole per la Lazio. Al 15’ della ripresa, quando i bianco azzurri conducevano per 2 a 1, il Venezia ha avuto una facile occasione per pareggiare. Bastava imprimere al pallone un colpetto con il laccio di una scarpa per inviarlo in rete. Invece, il guizzate centro avanti del Venezia (Mazzola, ndr) ha tirato una maledetta scarpata che il pallone se ne è andato in aria allegramente a battere un primato di altezza”. Il Littoriale stesso scrive: “Mentre 49 giorni prima (nella partita contro la Roma, ndr) il Venezia era stato una squadra materasso, il Venezia che è stato strabattuto dalla Lazio non è stato inferiore alla sua vincitrice che nel punteggio”.

Su un campo pesante (piove a dirotto) e davanti a circa 3.000 spettatori solamente (chi dice 2.000, chi dice 4.000), la Lazio ritrova Ramella e Piola, quest’ultimo “dirottato” sulla mezz’ala destra con nella posizione del numero 8, per lasciare spazio come centravanti a Lombardini. Pronti via e Lazio in vantaggio già al 4’: azione Ramella-Piola, cross di quest’ultimo, Lombardini lascia passare e Vettraino molto probabilmente in posizione di fuorigioco, resta solo davanti a Bacigalupo e marca l’1-0. Il Venezia non ci sta ed inizia a macinare gioco anche se ha “un eccessivo amore della manovra”, come dice sempre Il Messaggero. Dopo un mani di Romagnoli non visto dall’arbitro, però, i veneti pareggiano 3 minuti dopo: tiro di Mazzola, Romagnoli cerca di ribattere ma devia la palla spiazzando così Giovannini. 1-1 e tutto da rifare per la Lazio. Come dice Il Littoriale “… ha deviato la palla quel tanto che basta per farle dire “marameo” al portiere steso a terra”. La Lazio, con Piola in veste di ispiratore, impegna Bacigalupo con Lombardini e Vettraino, ma il risultato non cambia fino alla fine del tempo.

Nella ripresa c’è, come scrive Il Littoriale e come conferma anche La Stampa, il risveglio di Piola. Ma il secondo gol nasce da un fallo su Zironi nei pressi della linea di fondo. Tiro di Ramella e deviazione sotto porta di Vettraino, che realizza così la sua doppietta personale. Come detto, il Venezia rischia di pareggiare, e questo da la scossa finale alla Lazio, con Piola che sale in cattedra: due minuti dopo il gol mangiato da Mazzola c’è un angolo per la Lazio: lo tira Vettraino, colpisce di “nuca” Piola ed è 3-1.

Ma adesso lasciamo parlare Eugenio Danese del Littoriale: “al 23’ la più bella prodezza di Piola. Partito da metà campo, taglia fuori tutti gli avversari che gli contrastano il possesso della palla. All’ultimo ostacolo – Di Gennaro – dipinge per Zironi un passaggio che sembra dire: <<a te, sgnaccami (sic! Ndr) dentro>>. Ma per far questo bisognerebbe non pensarci su: invece Zironi aspetta aspetta aspetta, e il suo tiro non sarà più un tiro, ma un centro facilmente respingibile. Quarta e ultima rete della Lazio (24’). Piola fa tutto da se, azione e tiro. Piazza alla disperata allunga un piede: non salva niente, ma macchia d’autorete un gol che probabilmente sarebbe stato di Piola.” Il tempo per un gol “fantasma” della Lazio, con una rovesciata di Piola che Di Gennaro salva probabilmente oltre la Linea a 2’ dalla fine, e pochi attacchi del Venezia. La partita finisce e, come dice Il Littoriale, “la gioia dei sostenitori azzurri era doppia, giacché la giornata aveva fruttato i due punti in classifica, e offerto il destro per constatare una volta di più che lo spostamento di Piola a mezz’ala rappresenta una soluzione , che magari fosse stata escogitata un anno prima…”


Fonti:

Il Messaggero del 23 dicembre 1940
Il Littoriale del 23 dicembre e del 24 dicembre 1940
La Stampa del 23 dicembre 1940

Fasi della gara