Domenica 21 aprile 1968 - Messina, stadio G. Celeste - Messina-Lazio 1-0
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21 aprile 1968 - Campionato di Serie B 1967/68 - XXXIII^ Giornata
MESSINA: Baroncini, Bagnasco, Garbuglia, Benfatto, Cavazza, Pesce, Frisoni, Gonella, Villa, Bonetti, Luppi. A disp. 12° M.Rossi. All. Mannocci.
LAZIO: Di Vincenzo, Zanetti, Paparelli, Ronzon, Soldo, Governato, Mari, Massa, Fortunato, Cucchi, Dolso. A disp. 12° Cei. All. Lovati.
Arbitro: Picasso (Chiavari).
Marcatori: 38' Bonetti.
Note: giornata estiva, ventilata; terreno senza un filo d'erba e polveroso. Esordio nella Lazio di Paparelli. Espulso Di Vincenzo per veementi proteste nei confronti dell'arbitro dopo l'assegnazione del goal del Messina. Al suo posto indossava la maglia numero uno Fortunato. Ammoniti: Governato, Cucchi, Soldo e Frisoni. Calci d'angolo: 5-4 per il Messina.
Spettatori: circa 8.000 con 5.570 paganti per un incasso di £. 4.845.200.
"Salviamo la Lazio prima che sia troppo tardi" titola il Corriere dello Sport del 22 aprile. In una partita convulsa, dai mediocri contenuti tecnici, e fortemente condizionata dalla direzione arbitrale, la squadra biancoceleste perde di misura al "Celeste" entrando in una situazione di classifica da allarme rosso. Lovati deve rinunciare a Gioia per un risentimento inguinale e schiera al suo posto Cucchi; per l'indisponibilità di Adorni e Castelletti fa il suo debutto in prima squadra il giovane difensore Paparelli. L'incontro mostra sin dall'inizio due squadre timorose, imballate, prive di qualsiasi idea di gioco. Non si segnala nulla d'importante sino al momento del vantaggio dei padroni di casa. Bagnasco calcia una punizione verso l'area laziale e Zanetti con ottima scelta di tempo addomestica il pallone con il petto e rinvia lontano. Picasso individua un tocco con il braccio del difensore e assegna la punizione dal limite ai siciliani. Protesta il capitano in modo vibrante sostenendo di non aver toccato il pallone, ma Picasso è irremovibile. Batte Cavazza e la palla filtra nella scomposta barriera laziale: Di Vincenzo si tuffa e respinge sui piedi di Bonetti che calcia verso rete, il portiere riesce a toccare ma non a evitare che il pallone entri in porta. Scoppia immediatamente il finimondo quando Picasso indica il centrocampo. Di Vincenzo si scaglia come una furia contro il direttore di gara segnalando la posizione irregolare di Villa che si era piantato davanti a lui al momento della punizione. Parapiglia in campo e il portiere viene espulso anche per l'intervento di un guardalinee. Fortunato, unica punta effettiva tra i laziali, prende la maglia numero uno. La Lazio tenta qualcosa per rimediare e un'azione di Massa, interrotta da un braccio da Cavazza, e poi un atterramento vistoso in area di Governato fanno gridare al rigore ma Picasso non solo non indica il dischetto, ma distribuisce cartellini gialli a iosa per i biancocelesti che reclamano. Nella ripresa i siciliani giocano sul velluto con un contropiede veloce che la difesa romana riesce a stento a bloccare; anche Fortunato tra i pali se la cava come può, con i piedi, ma anche in un'occasione con un bel tuffo su conclusione di Gonella. Amaro il verdetto finale e ancora tanta angoscia in casa Lazio.