Domenica 20 gennaio 1980 - Firenze, stadio Comunale - Fiorentina-Lazio 0-0
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20 gennaio 1980 - 2028 - Campionato di Serie A 1979/80 - XVII giornata
FIORENTINA: G.Galli, Lelj (46' Pagliari), Tendi, Galbiati, Ferroni (II), Sacchetti, Di Gennaro, Orlandini, Sella, Antognoni, Desolati. A disp. Pellicanò, Bruni. All. Carosi.
LAZIO: Cacciatori, Tassotti, Pighin, Wilson, Manfredonia, Citterio, Manzoni, Montesi, Giordano, D'Amico (66' Todesco), Viola. A disp. Avagliano, A.Lopez. All. Lovati.
Arbitro: Prati (Parma).
Note: terreno soffice. Ammoniti Ferroni, Giordano, Sella, Manfredonia, Manzoni, Tassotti per gioco scorretto. Sorteggio antidoping positivo per Orlandini, Desolati, Pagliari, Cacciatori, Wilson, Giordano.
Spettatori: 40 mila circa (paganti 19.840, abbonati 15.740) per un incasso di £. 76.175.700. Calci d'angolo 9 a 4 per la Fiorentina.
La Fiorentina è in serie positiva da cinque partite ma, a guardare la classifica, non si direbbe: è ancora laggiù in fondo, l'aggancio alla zona tranquilla non le è ancora riuscito. Contro la Lazio, in una partita di raro squallore e nella quale i tiri in porta sono stati quattro, la squadra di Carosi si è trovata subito in difficoltà, soprattutto con la coppia Desolati-Sella, incapace di svincolarsi dalla stretta di Pighin e di Manfredonia, anche perché sui palloni alti la difesa laziale è riuscita a svettare nove volte su dieci. Bloccata, dunque, dall'ottimo tandem Pighin-Manfredonia, la Fiorentina ha faticato a mettere insieme tre buoni spunti offensivi. Ha cercato, come le regole del gioco le imponevano, di trovare varchi sui lati, ma Citterio da una parte e Manzoni dall'altra provvedevano a completare degnamente l'assetto tattico dei romani. Nella ripresa Carosi ha tolto un difensore, Lelj, e ha inserito un altro attaccante, Pagliari. Il cambiamento ha dato frutti immediati, ma non il gol; frutti che del resto erano immaginabili perché la Lazio, non dimentichiamolo, aveva nelle gambe i 120 minuti di gioco di mercoledì scorso in Coppa Italia col Torino. Se è vero, da una parte, che la sua manovra di contenimento non le procurava sperperi d'energie, è altrettanto vero che a gioco lungo, qualche uomo ha accusato pause, e Lovati ha provveduto alla sostituzione di D'Amico con Todesco. Gli uomini più attesi della partita, Giordano e Antognoni sono rimasti quasi sempre tra le quinte. Giordano ha subito una ferrea marcatura da parte del giovane e sbrigativo Ferroni; Antognoni si è svincolato di rado dalla guardia di Tassotti.
Fonte: La Stampa