Domenica 19 agosto 1990 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Werder Bremen 2-2
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19 agosto 1990 - Amichevole precampionato 1990/91
LAZIO: Fiori, Lampugnani, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Madonna, F.Marchegiani (69' Nardecchia), Riedle (51' Saurini), Sclosa, Sosa. A disp. 12 Orsi, 14 Icardi, 15 Bertoni. All. Zoff.
WERDER BREMEN: Rollmann, Schaaf, Otten, Wolter (68' Neubarth), Sauer, Borowka, Ellis, Votava, Rufer, Harttgen (46' Bode), K.Allofs. All. Rehhagel.
Arbitro: Sig. Coppetelli di Tivoli.
Marcatori: 12' Riedle, 34' K.Allofs, 47' Madonna, 75' Neubarth.
Note: Serata calda, terreno buono. Ammoniti Otten e Votava.
Spettatori: 22.779 paganti, per un incasso di 447.350.000 lire.
Il Tempo titola: “Lazio, buona la prima”
Con il Werder finisce 2-2, in gol vanno Riedle e Madonna. I biancazzurri di Zoff superano a pieni voti la prova-Olimpico.
Dopo la vittoria sul Real Madrid, un buon pareggio ottenuto contro i tedeschi di Brema: la Lazio prosegue nel modo migliore il cammino verso la condizione ottimale. Per un’ora, grazie alla buona vena di Riedle (uscito per un infortunio), Madonna e Sclosa, i biancazzurri hanno controllato gli avversari e solo nel finale, dopo le numerose sostituzioni operate da Zoff, hanno subito il gol del definitivo pareggio. Ventiduemila spettatori: curve gremite ma larghi vuoti negli altri settori.
Roma - Lazio già su di tono, come la Spagna aveva annunciato. Werder Brema forse in difetto di concentrazione, ma sicuramente più rodato: un altro severo test internazionale superato con onore, un largo pareggio a confermare non illusorie ambizioni. Il tutto confortato da prove individuali decisamente buone, con punte di eccellenza per Riedle, in campo per un'ora prima di farsi male, per I soliti Sergio e Sosa, soprattutto per il lucido e assiduo Sclosa che Zoff aveva dirottato in regia al posto di Domini. E, per tornare ai nuovi, un grandissimo gol a nobilitare la gara di Madonna, che ha piedi buoni e ottimo senso della posizione in campo.
Gremitissime le due curve, ma larghi spazi vuoti in tutti gli altri settori dello stadio Olimpico. Un dato abbastanza sorprendente in relazione alla prima amichevole romana della Lazio dello scorso anno (nota LW, in realtà si trattava della stagione ancora precedente), quando il Flaminio, impianto più angusto ma capace comunque di ospitare trentamila persone, aveva registrato il tutto esaurito in occasione della partita tra i biancazzurri e il Saragozza.
La partita ha un po' stentato a prendere quota: cosa abbastanza comprensibile in considerazione delle non trascurabili assenze sui due fronti. Se Zoff infatti aveva dovuto fare a meno di Domini e Bergodi, il Werder Brema si è presentato in campo privo dl elementi di primo piano come il portiere Reck, il centrocampista Hermann, il difensore centrale Brathseth, avendo inoltre lasciato In panchina il lungo Neubarth.
Maggiore prestanza atletica e più collaudata organizzazione di gioco da parte dei tedeschi, com'era prevedibile, ma una Lazio molto ben disposta in campo e attenta a lasciare pochi spazi sulle fasce laterali, dove affondavano spesso i difensori esterni del Werder, Shaaf e Otten. Qualche problema per il giovane Lampugnani, in logico debito di esperienza nei confronti di Klaus Allofs. Emozionato, il difensore ha sbagliato un paio di palloni all'inizio, poi però si è gradualmente rinfrancato: al pari di Madonna, che dopo aver invano cercato spazi sulla fascia destra, ha preso a spaziare per il campo rendendosi maggiormente utile.
Alla compassata manovra dei tedeschi, la Lazio ha risposto fondando le sue iniziative sulla superiore agilità e mettendo subito in evidenza la buona disposizione di Sosa e di Riedle. Il tedesco, che affrontava ieri sera gli ex compagni, ha confermato le sue eccellenti doti: bravo a disimpegnarsi nelle aree di rigore affollate, diventa irresistibile quando davanti a lui gli spazi si dilatano. Cosa che avveniva abbastanza di frequente in presenza di una difesa centrale come quella dei tedeschi, che denunciava in Sauer i previsti limiti di mobilità.
Proprio mettendo a frutto suoi schemi preferiti, la Lazio è andata in vantaggio dopo dodici minuti: allungo di Sosa per Sergio, scattato fin sul fondo, cross teso e splendida elevazione di Riedle a deviare il pallone nell' angolino. Immediata la reazione dei tedeschi, andati vicinissimi al gol con un'insistita azione di Eilts, il cui violento sinistro ha impegnato Fiori in una bella deviazione in calcio d'angolo. Altri pericoli per la porta laziale al 27', con deviazione dl Fiori su corner tagliato di Allofs e susseguente doppio recupero difensivo di un Riedle impegnato a fondo. In contropiede la Lazio ha avuto per altro le sue ottime occasioni: prima un tentativo di Gregucci su cross dalla destra ha visto Wolter salvare sulla linea, poi su punizione di Sclosa ha perduto palla in uscita l'incerto Rollmann, ma il sinistro di Sosa a porta vuota è passato alto.
Come accade quasi sempre in questi casi, la Lazio si e vista crudelmente punire al 35': un lungo lancio di Votava ha raggiunto sulla sinistra Rufer sul cui cross Fiori si e prodotto in un'uscita plateale ma improduttiva: in volo, ha sfiorato il pallone con le dita deponendolo però sui piedi dl Allofs, che non ha smentito la sua fama di opportunista ed ha pareggiato.
In apertura di ripresa Borowka ha placcato Riedle a venti metri dalla porta. E Madonna si è esibito in uno splendido destro tagliato, con palla sotto l'incrocio. In uno scontro col portiere è rimasto contuso Riedle, costretto all'abbandono, e la partita ha perduto un grande protagonista. Poi le ricorrenti sostituzioni hanno un po' avvilito il tono tecnico della gara, ravvivato tuttavia dai convinti tentativi dei tedeschi, finalmente in gol con Neubarth: appena entrato e pronto a sfruttare, su tocco di Bode, una grossa incertezza della difesa.