Domenica 17 gennaio 1954 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sampdoria 3-0
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17 gennaio 1954 - Campionato di Serie A 1953/54 - XVII giornata
LAZIO: De Fazio, Antonazzi, Furiassi, Sentimenti (V), Malacarne, Bergamo, Burini, Bredesen, Vivolo, Lofgren, Puccinelli. All. Sperone.
SAMPDORIA: Pin, Gratton Elia, Podestà, Mari, Mialich, Agostinelli, Conti, K.Hansen, Testa, Tortul, Sabbatella. All. Tabanelli.
Arbitro: sig. De Leo di Mestre.
Marcatori: 14' Bredesen, 35' Bredesen, 57' Vivolo.
Note: terreno ottimo, temperatura tiepida.
Spettatori: 30.000 circa.
La Lazio è priva di Sentimenti (IV), Fontanesi, Montanari e Fuin ma i sostituti sono stati all'altezza dei titolari e la partita è corsa via positivamente per i colori biancocelesti che hanno dominato una Sampdoria remissiva e priva di organizzazione. Se prendiamo, ad esempio, il portiere De Fazio possiamo dire che ha disputato un ottimo incontro sostituendo il mostro sacro Sentimenti IV, squalificato, che non ha mai cali di forma e lo costringe a pazientare nelle riserve. Pertanto quando Hansen ha posto il pallone sul dischetto per trasformare il rigore concesso giustamente da De Leo per un intervento di Furiassi e Malacarne su Conti, nessuno pensava ad una prodezza del guardiano biancoceleste. Invece De Fazio, infischiandosene di una finta del danese, rimaneva fermo e poi si gettava per respingere il tiro sulla sinistra. Anche il rientrante, dopo molte partite, Furiassi ha conferito sicurezza ad un reparto che ultimamente non era sembrato impeccabile. Ignoriamo i motivi che hanno spinto Sperone a fare a meno per così tanto tempo di questo difensore roccioso e pieno di tecnica ma vederlo giocare è un vero piacere e ci si augura che il pesarese ritrovi il posto fisso in squadra. Il vero dominatore della partita è stato però Bredesen. Scattante, rapido, sempre nel vivo del gioco, inarrestabile ed elegante ha fatto impazzire la difesa blucerchiata. Due reti, il passaggio a Vivolo per il terzo goal, raccordo prezioso tra centrocampo e attacco è riuscito anche a salvare un goal a portiere battuto. Il migliore Bredesen visto da quando è alla Lazio. Per i primi trentacinque minuti in campo c'è stata solo la squadra romana anche se la Sampdoria le ha di molto facilitato il gioco lasciando molti spazi e non praticando un gioco ostruzionistico. Alla Sampdoria manca il risolutore e il pur bravo Conti non è quasi mai riuscito a superare il già citato Furiassi. Il quadrilatero di centrocampo gioca bene il pallone ma l'azione rimane ferma perché non c'è nessuno da servire per tentare di offendere. La cronaca della partita si può sintetizzare nella descrizione dei goal o quasi. Al 13' bella respinta di Pin su tiro di Bredesen; al 14' scendono in tandem Burini e Puccinelli e quest'ultimo finge il tiro ma in realtà centra indietro per l'accorrente Bredesen che con un tiro tesissimo dai quindici metri fulmina Pin all'incrocio dei pali. La reazione genovese si esaurisce con un tiro di Conti deviato a mani aperte da De Fazio. Al 35' vi è un fallo di Tortul su Burini e Sentimenti V batte la punizione su Bredesen; il norvegese è leggermente avanti ma si inventa una rovesciata che manda il pallone ad infilarsi in rete tra il palo e la mano protesa di Pin. Il pubblico applaude fragorosamente. Al 41' il rigore per la Samp già descritto. Al 53' bella parata di Pin su Burini. Al 57' ancora Bredesen porge il pallone a Vivolo che scarica una saetta alle spalle dell'immobile Pin. Da quel momento la partita scade di tono e i biancocelesti, in maglia rossa per dovere di ospitalità, cominciano una "melina" un po' stucchevole ma efficace. La Sampdoria capisce che non è la giornata adatta per stuzzicare i laziali e la partita finisce senza sussulti. L'arbitraggio di De Leo è risultato impeccabile.
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