Domenica 16 gennaio 2005 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Palermo 1-3
Turno precedente - Turno successivo
16 gennaio 2005 - 3130 - Campionato di Serie A 2004/05 - XIX giornata
LAZIO: Sereni, Oddo, Siviglia, Talamonti, E.Filippini, A.Filippini, Giannichedda, Liverani, Cesar (67' Pandev), Rocchi, Bazzani. A disposizione: Casazza, E.Gonzalez, Fernando Couto, Dabo, Manfredini, De Sousa. Allenatore: Papadopulo.
PALERMO: Guardalben, Zaccardo, Biava, Barzagli, Grosso, Barone (60' Terlizzi), Corini, Morrone, Zauli, Brienza (70' Santana), Toni. A disposizione: Santoni, Ferri, M.Gonzalez, Raimondi, Gasbarroni. Allenatore: Guidolin.
Arbitro: Sig. Saccani (Mantova).
Marcatori: 16' Bazzani, 42' Toni, 66' Zauli, 89' Toni.
Note: giornata di sole ma fredda, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Talamonti, Biava e Morrone per gioco scorretto, Bazzani e Toni per comportamento non regolamentare, E.Filippini per proteste. Calci d'angolo: 9-9. Recuperi: 0' p.t., 3' s.t..
Spettatori: paganti 7.243 per un incasso di euro 133.133,00, abbonati 28.671 per una quota di euro 390.054,76.
La Gazzetta dello Sport titola: "Toni più Zauli, Palermo in orbita. Decidono i cambi in corsa di Guidolin, la Lazio paga anche la stanchezza dopo la coppa Italia. All'Olimpico l'unica nota stonata per i rosanero è l'ammonizione di Toni, che sarà squalificato".
Continua la "rosea": Palermo padrone dell'Olimpico. Più ancora di quanto non accadde il 24 ottobre, quando impose l'1-1 alla Roma, nel solco d'una tradizione stagionale che lo vuole capace di fermare sul pari tutte le grandi (Juve, Inter e Milan) o presunte tali. La Lazio non lo è più da un pezzo, e l'effetto Papadopulo sfiorisce, complice l'assenza dell'influenzato Di Canio e le micidiali tossine della coppa Italia. Finisce così 3-1 per gli ospiti, fin qui capaci di vincere solo a Brescia e sempre avari di gol fuori casa, solo sei prima dell'abbuffata romana. I siciliani subiscono nella prima frazione, limitano il passivo (gol battesimo biancoceleste di Bazzani dopo il palo di Rocchi), acciuffano il pari con Toni già prima dell'intervallo e prendono il largo in un secondo tempo a senso unico. Bravo e decisivo Guidolin nel cambiare modulo tattico e nel centrare le sostituzioni dando anche una piccola lezione di filosofia del calcio: si può cambiare un centrocampista (Barone) con un difensore (Terlizzi), come è avvenuto dopo un'ora, e dare ugualmente alla propria squadra connotati più offensivi. Il 4-3-2-1 iniziale modificato infatti in 3-4-2-1 con gli ex terzini Zaccardo e Grosso trasformati in esterni di metà campo, è risultato decisivo per schiantare la Lazio sul piano del gioco, diretto assai bene da Corini. Per i gol, chiedere informazioni a Zauli, autore di una semirovesciata d'autore per il 2-1 e poi dell'imprinting sul veloce contropiede che passando per Santana (subentrato a Brienza) è stato finalizzato (gol facile) di nuovo da Toni.
Settimo centro stagionale e giallo superfluo a pochi minuti dalla fine, che gli costerà, al pari di Biava, la trasferta di Siena, ma lo riproporrà protagonista nel turno successivo, in casa contro l'Inter. Del Palermo, della sua solidità, si sapeva già molto: terza difesa del campionato e quindicesimo attacco. Quasi a sottolineare caratteristiche in evoluzione, la partita di ieri non assolve completamente il reparto-cardine e rilancia invece quello fin qui più avaro di soddisfazioni. Guidolin, un peccato al tirar delle somme veniale, ha voluto rilanciare Biava, fermo ai box dalla vigilia di Natale, mandando in panchina la fresca rivelazione Terlizzi. Risultato: Biava è stato strapazzato da un Bazzani che aveva grande voglia, dopo l'esordio-delusione di coppa, di creare il giusto feeling coi suoi nuovi tifosi oltre che ribadire quello già consolidato con Alessia Merz (vista esultare in tribuna). Missione in parte compiuta, col gol di testa su cross dalla tre quarti di Liverani sul quale soprattutto Biava e in misura minore Guardalben hanno dormicchiato. Era passato appena un quarto d'ora e la Lazio andava a mille, con Rocchi già capace di scheggiare il palo e con un Giannichedda tatticamente prezioso nello spegnere sul nascere le iniziative di Zauli. In una metà campo dove si specchiavano zone contrapposte e dove il sostegno dei difensori esterni era spesso decisivo, i piedi buoni di Liverani e Corini facevano la differenza. Il problema della Lazio: quei nove undicesimi già schierati col Cagliari nel corso dei 120 minuti di giovedì, quando invece il Palermo, riposatosi un giorno di più, aveva via via buttato nel prato di San Siro solo sette uomini, tre soli per l'intero match, di quelli utilizzati anche ieri.
Una differenza netta. La Lazio non è stata nemmeno fortunata, come avrebbe poi onestamente ammesso Guidolin. Antonio Filippini ha fallito il non complicato 2-0 e subito dopo Toni è andato a catturare il pari volando più in alto di tutti (soprattutto di Bazzani che se lo è proprio perso) sulla punizione laterale di Corini quando alla fine del primo tempo mancavano tre minuti. La Lazio è rimasta negli spogliatoi. Papadopulo, che non s'era fidato di rilanciare al centro della difesa il panchinaro Couto reduce da infortunio (Toni avrebbe ringraziato), ha preferito temporeggiare, tenendosi stretti anche Pandev, Manfredini e Dabo. Guidolin leggeva altrimenti l'inerzia del match che già spingeva il gioco sempre dalle parti di Sereni. Così, ecco i centimetri di Terlizzi per Barone, ecco Zaccardo e Grosso salire a metà campo e la difesa a tre Biava-Terlizzi-Barzagli. Cinque minuti tutti all'attacco e da una mezza idea di Morrone, il capolavoro di Zauli. Si era appena a metà del secondo tempo. Ma come un pugile suonato, da quel momento la Lazio non avrebbe messo insieme, oltre l'inutile sostituzione di Cesar con Pandev, che due indolori colpi di testa di Bazzani. Con un'altra marcia, il nuovo subentrato Santana (per Brienza) avrebbe servito sul finire a Toni la palla di un 3-1 che torna a profumare d'Europa. La Lazio guarda sotto e scopre di essere di nuovo a quattro punti dalla B. Non è il caso di preoccuparsi troppo. Ma di fare attenzione, sì.
La Repubblica titola: "Bazzani, all'esordio con la maglia biancoceleste, va subito in gol ma Toni e Zauli trascinano i siciliani alla vittoria per 3-1. Palermo, concretezza e cinismo, brutto ko per la Lazio all'Olimpico. La squadra di Papadopulo paga l'assenza di Di Canio e accusa un pesantissimo calo nel secondo tempo".
Continua il quotidiano: Un Palermo perfetto vince all'Olimpico contro la Lazio chiudendo il girone di andata con una grande impresa in trasferta, la seconda in campionato. I biancocelesti pagano eccessivamente l'assenza di Paolo Di Canio, ma accusano un ingiustificato calo nella ripresa così come era accaduto giovedì in Coppa Italia contro il Cagliari. Buon primo tempo da parte di entrambe le squadre, ricco di occasioni da rete, con leggera supremazia laziale. Bazzani si presenta subito con un gol, ma sul finire del primo tempo i rosanero pareggiano con Toni. Nella ripresa i biancocelesti scendono in campo privi della cattiveria necessaria e il concreto Palermo capisce che può far sua la gara, andando a segno prima con Zauli e poi con Toni. Papadopulo deve rinunciare a Paolo Di Canio alle prese con la febbre. In porta conferma per Sereni, come in Coppa Italia, visto che Peruzzi non è stato convocato a causa della sciatalgia. Fernando Couto rientra in panchina, mentre in attacco c'è il debutto in campionato con la maglia della Lazio di Bazzani che fa coppia con Rocchi. Guidolin non recupera Mutarelli, fermato da un problema muscolare. In difesa Biava viene preferito a Terlizzi. Recupera capitan Corini. Partita bella fin dalle prime battute con le due squadre che si affrontano a viso aperto e occasioni per entrambe le squadre.
Già al 1' Toni ha l'opportunità per andare a segno ma dal limite dell'area manda altissimo. La Lazio risponde con Emanuele Filippini che al volo manda sull'esterno della rete. Brivido all'11' quando Corini con una punizione a girare sfiora l'incrocio dei pali alla destra di Sereni. Immediata la replica della Lazio con Rocchi che, servito da Liverani, calcia al volo di sinistro e colpisce il palo. Al 16' la Lazio passa in vantaggio: cross di Liverani, Guardalben, indeciso sull'uscita, sbaglia il tempo e resta a mezza distanza consentendo a Bazzani di mettere di testa in rete. Il Palermo reagisce prontamente e si porta subito in avanti. Brienza spreca una buona combinazione Barone-Toni, poi Barzagli, su punizione di Corini, colpisce di testa debolmente. La Lazio torna a farsi vedere al 29' quando su un cross di Oddo e una nuova uscita a vuoto di Guardalben, Bazzani manca il pallone per un soffio. Non ci sono pause e al 34' Toni conclude in area da distanza ravvicinata e Sereni para d'istinto. Al 40' Antonio Filippini, smarcato in area da Cesar, potrebbe firmare il gol dell'ex ma spreca tutto a porta vuota mandando altissimo. Dal raddoppio mancato al gol subito e al 42' il Palermo pareggia: precisa punizione di Corini e stacco perentorio di testa di Toni, il copione si ripete. Si va al riposo sull'1-1.
Nessun cambio ad inizio ripresa. La Lazio mostra meno grinta, il solo Bazzani si muove a tutto campo, si vede più Palermo. Comunque il ritmo della gara è più basso. Guidolin inserisce Terlizzi che è sì un altro difensore ma che potrebbe essere molto utile soprattutto sulle palle in area avversaria. Al 21' il Palermo passa in vantaggio con un gran gol di Zauli che, servito da Corini, insacca alla sinistra di Sereni con una splendida girata. La Lazio stenta a riorganizzarsi e i rosanero in contropiede al 26' potrebbero segnare il terzo gol con Zaccardo. La squadra di Papadopulo si riporta in avanti ma non punge e al 45' il Palermo chiude il discorso: Zauli in contropiede serve Santana, quindi passaggio decisivo per Toni che non sbaglia.