Domenica 13 settembre 1998 - Piacenza, stadio Leonardo Garilli - Piacenza-Lazio 1-1

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13 settembre 1998 - 1804. Campionato di Serie A 1998/99 - I giornata

PIACENZA: Fiori (62' Marcon), A.Lucarelli (II), Sacchetti, Vierchowod, Polonia, Piovani (60' Buso), Mazzola, Stroppa (46' P.Cristallini), Manighetti, Inzaghi (II), Rastelli. A disp. Delli Carri, Caini, Dionigi, Rizzitelli. All. Materazzi.

LAZIO: Marchegiani, Fernando Couto, G.Lopez, Mihajlovic, Lombardi, Sergio Conceicao (46' R.Mancini), Venturin (46' Stankovic), De La Peña (59' Baronio), Nedved, Vieri, Salas. A disp. Ballotta, Protti, Gottardi, Pancaro. All. Spinosi - DT Eriksson.

Arbitro: Farina (Novi Ligure).

Marcatori: 74' Stankovic, 87' Inzaghi (II).

Note: ammoniti Mihajlovic, Venturin, Polonia, Lombardi, Stankovic, Baronio, P. Cristallini; espulso all'86 Lombardi. Esordio in serie A per Lombardi, Sergio Conceicao, Salas, De La Peña, Stankovic, Inzaghi (II) e A.Lucarelli (II).

Spettatori: 14.000 circa.

Vieri e Salas in posa per il fotografo (a sinistra Lombardi)
De La Peña in azione
Bobo Vieri in azione

Piacenza - Lazio è stata una gara brutta, dal ritmo lento, vuota di idee. Vieri si è visto poco (un cross basso, mal trattenuto da Marcon, al 49'). Salas quando ha mancato il gol (girata a conclusione dell'azione di Vieri). Anche Salas ha giocato sotto il suo standard. De La Peña, reduce da problemi intestinali, ha retto un tempo e quello l'ha fatto discretamente: certo non è, né mai sarà, un centrale di centrocampo, ma un virtuoso si. Quando ha la possibilità di muovere nello spazio e se i compagni lo assistono nello scambio, lo spagnolo regala numeri ronaldiani come quello che al 28' del primo tempo lo ha portato a fiondarsi a un palmo dal gol: decisiva la deviazione di Marcon sulla traversa. Vierchowod ha sovrastato Vieri in ogni situazione. Non così nettamente il resto del Piacenza sulla Lazio. Anche se Stroppa - sostituito nell'intervallo per un taglio alla testa, dopo uno scontro con Couto - è stato l'artefice di almeno due situazioni di pericolo: punizione per la testa di Inzaghi (21' primo tempo); passaggio profondo per il mirabile taglio di Sacchetti (10' dopo). Se il successo, alla fine, è svanito causa il colpo di testa di Simone Inzaghi (esordiente in serie A, in tutto simile al fratello Filippo, solo più alto, più magro, meno elettrico) una ragione c'è. E va individuata nell'espulsione di Lombardi, un minuto prima del pareggio del Piacenza. La decisione dell'arbitro Farina di riammonire il difensore biancoceleste è condivisibile: non ci si aggrappa all'avversario (Buso) per impedirgli di proseguire l'azione. Casomai Farina è censurabile per avere fermato, nel primo tempo, un contropiede di De La Peña (ammoniva Polonia ignorando il vantaggio) e per avere omesso, nel secondo, un'ammonizione a Stankovic (mani volontario). Con un difensore in meno, Eriksson ha deciso di affrontare il finale di partita arretrando Nedved a sinistra. Decisione saggia che, però, il ceko ha vanificato. Nella circostanza Rastelli spropositava l'assist addosso a Marchegiani. Inzaghi, in gol sulla respinta, era già stato colto in fuorigioco dal guardalinee. In campo l'annullamento è parso legittimo. E tutto quello che sul campo succede non ammette repliche.