Domenica 13 aprile 1986 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Cesena 1-1
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13 aprile 1986 - 2275 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie B 1985/86 - XXX giornata
LAZIO: Ielpo, Perna, Calisti, Spinozzi, Filisetti, G.Corti, Torrisi, Toti, Poli (61' D'Amico), Caso (61' Vinazzani), Garlini. A disp. Salafia, Zaccagna, Fonte. All. Simoni.
CESENA: Borin, Cuttone, Cotroneo, Sala, Pancheri, Perrotti (85' Gibellini), M.Agostini, Sanguin, Traini, A.Bianchi, Barozzi. All. Buffoni.
Arbitro: Lamorgese (Potenza).
Marcatori: 3' Garlini, 35' M.Agostini.
Note: ammoniti Spinozzi, Cuttone, Sala e Barozzi. Esordio in serie B per Raffaele Perna classe 1967. Angoli 7-6 per il Cesena.
Spettatori: 15.000 circa di cui 5.083 paganti.
Solo un punto per la Lazio nella prima delle due partite interne consecutive che dovrebbero tirare fuori i biancocelesti dai bassifondi della classifica e permettere loro di respirare aria di salvezza. Un pareggio, quello col Cesena, caratterizzato da un avvio promettente, da un primo tempo comunque ben giocato ma da una ripresa inguardabile per l'estenuante e improduttivo fraseggio a centrocampo. Contro i romagnoli, che a questo campionato non hanno più nulla da chiedere, il vantaggio era arrivato subito, grazie a un colpo di testa di Garlini in grado di risolvere dopo una doppia respinta di Borin, prima sulla punizione di Torrisi e poi sulla replica di Toti. Lo scarso pubblico dell'Olimpico (record negativo con poco più di cinquemila paganti) aveva dunque fatto la bocca alla vittoria della tranquillità, forse sperava di vedere pure qualche gol, ma la Lazio non sprizza salute, tutt'altro, e i ritorni dei convalescenti Calisti e Caso non hanno portato i vantaggi auspicati. Simoni ha fatto esordire un altro ragazzo del vivaio, il terzino Raffaele Raffaele Perna che se l'è ben cavata, anche se niente ha potuto, nonostante la scivolata disperata, per evitare il pareggio di Agostini, destinato nella prossima stagione a vestire la maglia della Roma: l'azione sulla sinistra di Pancheri e il perfetto inserimento di Bianchi avevano tagliato in due la difesa biancoceleste e messo il centravanti in condizione di girare a rete da ottima posizione. Alla Lazio sono mancate le idee per reagire, nonostante l'innesto di D'Amico nell'ultima mezz'ora. Borin si è opposto da campione sull'unico tentativo serio, proveniente come sempre dallo stacco aereo di Garlini imbeccato proprio dal nuovo entrato. L'ultimo palpito peraltro è stato di marca cesenate: sugli sviluppi di una punizione, quasi allo scadere, Spinozzi ha respinto corto di testa verso Bianchi che ha centrato il palo alla destra di Ielpo, rimasto impietrito come tutto il pubblico laziale. Respiro di sollievo finale con la speranza che le sofferenze stiano per terminare.