Domenica 11 marzo 1934 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Roma 3-3
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11 marzo 1934 - 410. Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1933/34 - XXV giornata - inizio ore 14:30
LAZIO: Brandani, Bertagni, Del Debbio, Serafini, Furlani, Fantoni (II), Fantoni (III), Fantoni (I), De Maria, Buscaglia, Guarisi (Filó). All. Sturmer.
ROMA: Masetti, Bodini (II), Pasolini, Ferraris (IV), Stagnaro, Fusco, Costantino, Scopelli, Tomasi, Bernardini, Guaita.
Arbitro: sig. Gianni di Pisa.
Marcatori: 9' pt Bernardini, 10' pt Costantino, 15' pt Guaita, 28' pt Guarisi, 41' pt De Maria, 28' st De Maria.
Note: espulso al 17' st Del Debbio. Il Littoriale attribuisce il primo gol laziale a De Maria che avrebbe deviato il tiro di Guarisi. Diversa l'interpretazione della Gazzetta dello Sport che assegna il gol a Guarisi.
Spettatori: 24000.
Una pioggia così intensa non si vedeva a Roma da molto tempo. Secchiate d’acqua gelida si sono abbattute su pubblico e giocatori dall’inizio del match fino a metà della ripresa. Ciononostante lo stadio è quasi esaurito ed una moltitudine di ombrelli biancocelesti e giallorossi punteggiano gli spalti. Ingente lo schieramento della Forza Pubblica. La Lazio è priva del suo capitano Sclavi, sostituito da Brandani in porta, mentre la Roma è al completo e con un attacco che incute timore solo a leggerne i nomi: Costantino, Scopelli, Tomasi, Bernardini, Guaita. La partita è stata di un’intensità epica, giocata su ritmi altissimi e senza risparmio da parte di ambedue le compagini. Solo il direttore di gara ha deluso con decisioni che hanno scontentato tutti, ma soprattutto i Laziali. Forse troppo giovane il sig. Gianni di Pisa che ha peccato soprattutto dal lato psicologico quando i biancocelesti, già sotto di tre reti, si vedevano ridotti in dieci per l’espulsione del terzino Del Debbio che, scambiato dall’arbitro per il compagno Fantoni II che aveva commesso un lieve fallo su Costantino, doveva raggiungere anzitempo gli spogliatoi. La partenza giallorosa ha annichilito la difesa laziale che si era schierata a protezione dell’emozionato portierino Brandani, cui il destino aveva riservato il duro compito di sostituire il mostro sacro Sclavi. Nei primi 5 minuti di gioco per ben tre volte il pallone lambiva i pali del tremante numero uno azzurro su tiri di Stagnaro, Guaita e Tomasi. All’9’ Ferraris serve Costantino che supera in velocità Del Debbio e centra per Bernardini che freddamente prende la mira e supera Brandani con un secco tiro a fil di palo. Chi si aspettava una reazione biancoceleste rimaneva deluso. I giocatori laziali non riuscivano a superare la metà campo, mentre i lupi famelici in giallorosso infierivano spietatamente. Al 10’ Tomasi batteva un corner e la palla giungeva a Scopelli che fintava il tiro e invece smistava a Costantino che con una bordata violenta regalava il raddoppio alla Roma. Blanda la reazione laziale che tentava una percussione sull’asse Fantoni I-De Maria neutralizzata magnificamente da Fusco. Al 15’ Guaita sfrutta una mischia in area biancoceleste e deposita in rete da pochi passi con un rasoterra. Sullo 0-3 la partita sembrava finita. Sugli spalti i sostenitori romanisti intonavano cori di scherno contro quelli laziali che reagivano con ira scatenando risse violente duramente represse dai gendarmi. Al 18’ una punizione di Fantoni I appena alta era il primo tiro della Lazio verso la porta di Masetti. Dopo altri due vani tentativi della Roma con Guaita e Costantino, la partita calava di ritmo. E qui i giallorossi commettevano un peccato di presunzione. Il loro gioco diventava calligrafico e lezioso, teso a umiliare i giocatori biancocelesti: colpi di tacco, palleggi, dribbling eccessivi, indugi voluti. I Laziali schiumavano rabbia e decidevano di lasciare il fortino difensivo per catapultarsi all’attacco con la forza della disperazione. Al 28’ scambiavano in velocità De Maria e Filò che tirava prontamente in porta. Sullo slancio De Maria era finito sulla linea di tiro e riusciva a deviare il pallone che beffava l’incolpevole Masetti. La Roma non percepiva il pericolo ed al 30’ Pasolini salvava la sua porta in extremis. Le squadre non osservavano più alcuna strategia di gioco. Una Roma narcisa e una Lazio disordinata ma generosa davano vita ad uno scontro apollineo e dionisiaco allo stesso tempo. Al 33’ Filò impegnava severamente Masetti e un minuto dopo Bodini salvava su Fantoni III. Finalmente Brandani dava prova del suo valore deviando prodigiosamente in angolo una punizione di Guaita al 36’. Al 40’ De Maria si scatenava e con un balzo a volo d’angelo colpiva di testa mandando il pallone a sorvolare la traversa. Passava un altro minuto e lo stesso giocatore raccoglieva un passaggio a mezza altezza di Buscaglia e, inarcandosi, si esibiva in una splendida rovesciata che mandava la sfera alle spalle di un sorpreso Masetti. A questo punto il match si accendeva senza che il sig. Gianni riuscisse a calmare gli animi dei giocatori. Un fallo di Del Debbio su Scodelli generava un violento scambio di colpi tra i due, ma l’arbitro non interveniva. La conseguente punizione di Stagnaro colpiva in pieno il palo. Dopo l’intervallo le squadre si ripresentavano in campo, ma senza far registrare cambiamenti tattici e nell’atteggiamento. La Roma appariva solo più prudente e gli interni Bernardini e Scopelli ampliavano il loro raggio d’azione venendo quasi a contatto con i mediani. Al 7’ la Roma aveva la possibilità di chiudere la partita ma il colpo di testa di Costantino, servito da Guaita, finiva sull’esterno della rete. La Lazio sembrava stanca. Serafini e Buscaglia apparivano stremati e non riuscivano più a contenere il centrocampo avversario. Al 10’ Costantino mandava fuori di un palmo. Reagiva la Lazio e al 16’ Masetti compiva un miracolo su una bordata di Filò su punizione. Al 17’, come già detto, il sig. Gianni prendeva un abbaglio espellendo Del Debbio al posto di Fantoni II. La Lazio portava quest’ultimo a mediano e retrocedeva Serafini a terzino. Un bolide di Filò, ancora su punizione, costringeva Masetti a volare per salvare in corner. La Lazio riprendeva vigore e solo il direttore di gara non vedeva un netto sgambetto in piena area romanista su Filò. L’ala laziale restava in campo per onor di firma perché il fallo subito lo costringeva a zoppicare. In tribuna si riaccendevano gli animi e la Forza pubblica era costretta ad intervenire di nuovo. Al 26’ era Bernardini a sfiorare il goal con una punizione tirata magnificamente. Dopo 2’ La Lazio imbastiva un rapido contrattacco con Buscaglia che porgeva allo zoppo Filò. Questi, quasi da fermo, riusciva a pescare libero De Maria che segnava il suo terzo goal e portava al pareggio i biancocelesti. A bordo campo l’allenatore Sturmer, solitamente glaciale, esultava a braccia alzate. Solo a questo punto la Roma decideva di reagire ma le buone intenzioni si scontravano con una condizione fisica ridotta a causa delle fatiche sostenute e di un terreno pesantissimo. La Lazio finalmente retrocedeva le sue linee e si difendeva con ordine. Anche Brandani appariva più sicuro e al 30’ salvava il risultato bloccando un colpo di testa di Scodelli. Si ripeteva al 34’ su Tomasi ma al 36’ solo il palo e subito dopo la traversa lo salvavano dai tiri di Tomasi e Bernardini. La partita si trascinava sul filo dei nervi con azioni raffazzonate e rabbiose. L’ultima occasione l’aveva la Lazio al 42’ che con Fantoni II costringeva Masetti a superarsi per deviare in angolo. Al fischio finale del sig. Gianni gli applausi del pubblico erano fragorosi per le due squadre, mentre ululati di disapprovazione erano diretti verso il modestissimo arbitro pisano.