Domenica 11 giugno 1933 - Vienna, stadio Prater - Wacker-Lazio 1-1
WACKER: Stumbod (Reichsbund), Luttig, Lindner, Gunther, Marfchall, Buchberger, Wintler, Bollatfchel, Reitermaner, Jarolim, Aucharstn.
LAZIO: Giubilo, Giovanardi (st. Bartoli), Palombini, Di Santo, Cobelli, Palma, Mancini, A.Longhi (I), Vettraino, O.Longhi (II), Capponi.
Arbitro: Sig. Sigmund.
Marcatori: 7' pt Capponi, 5' st Jarolim.
Note: incontro amichevole disputato prima della partita Austria-Belgio in due tempi di 25' ciascuno. Presenti in tribuna Zenobi, D'Atri, Tedeschi, Sturmer e Giggi Fazi. Oltre agli undici schierati in campo, fanno parte della spedizione biancoceleste gli altri Pulcini Bartoli, De Anna e Rossano. L'incontro è stato giocato con il pallone "Pulcino 101", specificamente prodotto in Italia per questo evento. Nelle foto dell'evento, oltre ai 14 pulcini laziali, è presente un 15° ragazzo. Si tratta del figlio di Vaccaro, Vico.
Spettatori: 40.000 circa.
Mario Pennacchia ne "La Storia della Lazio" scrive:
...Dopo sei minuti la Lazio è già in vantaggio. Cobelli lancia ad Armandino Longhi che tira. Un difensore austriaco devia, ma Capponi irrompe in velocità e infila. Solo al 5' della ripresa il Wacker riuscirà a pareggiare in una confusa mischia. La vivacissima, divertente partita si conclude sull'1-1. Con quali reazioni negli ambienti ufficiali e a Roma? Ecco il titolo del "Littoriale" del 12 giugno: I piccoli romani meravigliano il pubblico viennese, segnano per primi e chiudono in pareggio. Ed ecco la corrispondenza da Vienna: Oggi i pulcini hanno fatto il loro debutto nella roccaforte del calcio classico: è stato un vero successo. Nessuno potrà in buona fede tacciarci di partigianeria se affermiamo che, in rispetto alla partita internazionale svoltasi mezz'ora dopo tra Austria e Belgio, quella sostenuta dai ragazzi romani contro i "Kruirspel" del Wacker ci è piaciuta di più. Gli "uomini" di entrambe le squadre avrebbero potuto dare dei punti ai loro colleghi adulti di molte società in voga. Hanno giuocato bene, con impegno, serietà e conoscenza del mestiere. I ragazzi del Wacker erano noti al pubblico di qui per cui il loro gioco equilibrato e convincente non ha sorpreso. Chi invece ha sorpreso non poco sono stati i piccoli romani, di cui non si era mai sentito parlare a Vienna e che ad un tratto si rivelarono agli occhi stupefatti di questi aristarchi del calcio sotto una luce inaspettata.
Dopo i soliti scambi di saluti e raccomandazioni, l'arbitro, che, sebbene di statura media giganteggiava sul campo, ha fischiato l'inizio. I romani sono partiti immediatamente all'attacco senza esitazione alcuna e al 6' l'ala sinistra Capponi, rettificando un tiro di Longhi II, riusciva a segnare un impeccabile goal. Nella ripresa i Kruirspel sono tornati in campo imbronciati e risoluti a segnare il punto del pareggio, ché ormai su una vittoria con relativa scorpacciata di goals non era più il caso di fare assegnamento. Al 5' i pulcini del Wacker hanno avuto infatti la soddisfazione di segnare e dal quel momento ci è sembrato di vederli rasserenati. Questi piccoli calciatori in erba sono puntigliosi e fieri e, a partita ultimata, hanno lasciato il campo dignitosamente, tra gli scroscianti applausi di un pubblico che li ha giustamente accomunati nel suo riconoscimento. Il regio ministro d'Italia a Vienna hanno voluto complimentare negli spogliatoi i piccoli romani i quali lo hanno accolto con tre potenti alalà. Bravi ragazzi: il Fascismo possiede in loro una gioventù promettente e degna delle cure che ad essi vengono dedicate.
La sera del 13 giugno 1933 il treno che riporta la comitiva biancoceleste arriva alla stazione Termini. Pennacchia scrive:
Quando il treno arriva, è il finimondo. I ragazzini sono estratti dai finestrini. I familiari vengono preceduti nell'abbraccio dai dirigenti, dai soci, dai tifosi della Lazio. Ma si può dire che ci sia tutta Roma sportiva a festeggiare questi marmocchi, tanto che il giorno dopo il "Littoriale" riporta un vistoso titolo; I pulcini sono tornati al nido - L'entusiasmo degli sportivi romani per i protagonisti dell'1-1 di Vienna.
Da La Stampa:
I "pulcini" laziali meritano i più grandi elogi. Opposti ai "knirpse" del Wacker, noti per le loro scorpacciate di goals, non solo sono riusciti a finire alla pari, 1 a 1, ma con un po' più di fortuna avrebbero potuto anche vincere. Lo stupore di questo severo pubblico di aristarchi del calcio, è stato pari al piacere che esso ha provato nel seguire l'attraente competizione. Piccoli com'erano, i romani sono subito riusciti a conquistare le simpatie del pubblico, ancor prima di dimostrare ciò che sapevano fare. L'arbitro, paterno, ha dato il via e un benevolo scappellotto al capitano della squadra laziale, convinto di dover intervenire chi sa quante volte. Egli si è però presto ricreduto, perché l'intera partita è stata giocata dai calciatori in erba con molto rispetto dei reciproci stinchi e dei canoni del saper vivere calcistico. Ma non basta, ché, anche dal lato tecnico, i romani avrebbero potuto dare dei punti a molti loro colleghi maggiori.
Si capisce come, stando così le cose, i cinquantamila spettatori presenti allo Stadio si siano improvvisati quasi tutti loro partigiani. Anche il R. Ministro d'Italia a Vienna è andato a complimentarsi negli spogliatoi. Appena fischiato l'inizio i nostri ragazzi hanno invaso l'area avversaria e al sesto minuto la minuscola ala sinistra Capponi, rettificando un tiro in porta di Longhi II, riusciva a segnare un goal imparabile. Si intende che quelli del Wacker hanno tentato perfino l'impossibile per almeno pareggiare, giacché le presunte scorpacciate di goals appartenevano ormai alle illusioni tramontate; ma il punto del pareggio sono riusciti a segnarlo soltanto nella ripresa, al quinto minuto, con l'evidente soddisfazione di essere arrivati a tale risultato.
Meno interessante è stato, senza dubbio, l'incontro internazionale fra l'Austria e il Belgio. Nel formare la sua squadra, Melst non ha avuto questa volta la mano molto felice. E' vero che ci si potrà osservare essere i suoi uomini riusciti a batteri i "diavoli rossi" per 4 a 1, ma bisogna subito aggiungere che tale punteggio fu possibile soltanto di fronte ad una squadra combattiva senza dubbio ma non omogenea qual'è attualmente la belga. Il "wunderteam" riveduto e corretto, però, si è ritrovato solo verso la fine della partita, la quale, dal lato tecnico, è stata delle più scialbe fin qui viste. Le partite furono precedute da un incontro di atletica leggera fra l'Austria e la Cecoslovacchia vinto da quest'ultima per 65 punti a 58.
Traduzione integrale dell'articolo del giornale austriaco "Sport Tagblatt" uscito il 12 giugno:
L’intervallo tra la gara tra i campioni di atletica leggera e quella tra i calciatori è stato riempito dai pulcini di Roma e Vienna, i quali intendevano dimostrare al pubblico di aver già imparato molto, guidati come sono dalle esperte direttive dei loro allenatori con il progetto di diventare calciatori completi. E questa dimostrazione è pienamente riuscita. In particolare i bambini provenienti dalla metropoli italiana hanno dimostrato di comprendere del tutto il gioco in ogni situazione, ma anche che la forza dei loro esili corpi non è sufficiente per realizzare, malgrado abbiano la sufficiente cognizione calcistica. Sono stati però anche più veloci e agili rispetto ai loro colleghi viennesi, che li hanno superati inizialmente solo da un punto di vista fisico. Nel secondo tempo, quando questa circostanza ha iniziato a rivelarsi del tutto, anche i nostri pulcini hanno dimostrato di saper giocare e sono riusciti a bilanciare il vantaggio inizialmente conquistato dagli avversari. Degli italiani è piaciuta soprattutto la straordinaria serie di passaggi tra i tre piccolissimi centravanti, i mediani Cobelli e Palma, mentre nel trio della difesa, grazie alle sue prestazioni, si è distinto il difensore di sinistra Palombini.
I punti di forza della squadra viennese sono stati l’affidabile portiere Stumbod, l’instancabile mediano Marfchall ed il centrocampista Jarolim. I primi minuti dimostrano una certa superiorità degli atleti italiani, i quali al settimo minuto vanno in vantaggio con Capponi. Stumbod non ha potuto far altro che respingere il tiro del terzino destro mentre la velocissima punta esterna è andata a segno con un fortunato tiro su respinta. Il felice goleador è stato festeggiato con entusiasmo dai suoi compagni. Un calcio di punizione contro la Lazio dà a Jarolim la possibilità di dimostrare la propria abilità di marcatore. Jarolim tira con forza, la palla rimbalza sulla traversa e finisce di nuovo in campo. Ora i viennesi si lanciano all'attacco con maggiore energia ma fino alla fine del primo tempo non riescono a costruire nessuna azione da gol. Alla fine del primo tempo il risultato è fermo sull'1-0. Nel secondo tempo i pulcini viennesi insistono di più all'attacco e al 6° minuto, in seguito ad un calcio di punizione, Jarolim riesce ad uscire per un attimo dalla mischia ed ecco che ottiene il pareggio. Seguono altre azioni in attacco dei pulcini viennesi, in particolare sulla sinistra, che però falliscono grazie alla cocciutaggine dell’esterno sinistro che anziché appoggiare ai compagni, perde palla in vari dribbling.
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