Canalini Alberto
Atleta e pioniere. Nato a Roma l'1 settembre 1882 in Via del Mascherino 18, da Domenico e Zanasi Carolina, muore a Jamiano sul Carso (GO) il 27 maggio 1917.
Di Canalini si hanno poche notizie. Lo si ricorda come uno dei soci fondatori della Società Esperia, dai colori biancoverdi, nata in Prati in via Orazio 13, assorbita poi dalla Società Podistica Lazio. Di mestiere falegname, Alberto aveva la bottega adiacente alla sede della Lazio, in Via Valadier 21 dove lavorava con il fratello minore Giuseppe. Le prime informazioni sul suo conto risalgono ai primissimi anni del '900 quando gioca una partita tra due formazioni della Lazio che si incontravano tra loro per mancanza di avversari. Praticava moltissimi sport con ottimi risultati. Nell'aprile 1906, come tesserato della Lazio, partecipa alle gare di nuoto per le eliminatorie italiane di partecipazione alle Olimpiadi di Atene. Sappiamo inoltre che, grazie al suo mestiere, è colui che costruì le prime porte da calcio a Roma a Piazza d'Armi. Essendo, oltre che atleta, anche socio della Società, incoraggiò tanti giovani ad aderire alla società biancoceleste. Nel 1911 fu eletto consigliere sportivo nell'Assemblea Generale del 1° gennaio. Nel 1912 fu nominato vice magazziniere. Nel 1914 fu segretario della sezione Ciclismo. Questa sua opera di proselitismo permise un grande incremento dei tesserati. La sua vicenda sportiva si confonde spesso con quella di suo fratello Giuseppe, anch'esso socio della Lazio e che ritroviamo nella formazione biancoceleste in alcune partite del calcio pionieristico romano. Si presume che Alberto, potente e veloce, giocasse da difensore anche se, in quei tempi, i giocatori si alternavano nei diversi ruoli. Fu anche affidabile arbitro dal 1914. In questo periodo Canalini abitava in Borgo Sant'Angelo 120. Quando partì per la Prima Guerra Mondiale Alberto era sicuramente tesserato con la Società Lazio. Da questa guerra Canalini, che era arruolato nel 4° Battaglione Bersaglieri ciclisti, non fece ritorno perché cadde eroicamente in combattimento a Jamiano sul Carso (GO), a quota 219, il 27 maggio 1917, come è ricordato sulla lapide in memoria dei Caduti del quartiere Trionfale situata ancor oggi in via Andrea Doria. Il 19 ottobre 1919 la Lazio, in occasione della nuova inaugurazione dello stadio della Rondinella, che durante il conflitto era stato trasformato in orto di guerra, organizzò un torneo in onore di Canalini, vinto proprio dalla Società organizzatrice. Per tutta la durata del torneo per ricordare Alberto rimasse infissa in terra una croce con sopra un cappello da bersagliere. La competizione fu ripetuta nell'ottobre del 1920 e del 1921 ed anche in questi casi fu la Lazio ad aggiudicarsi il torneo e a conquistare in via definitiva la coppa, in virtù del regolamento che ne prevedeva l'assegnazione alla squadra capace di vincere tre edizioni. Una quarta edizione viene annunciata, dagli organi di stampa, a partire dalla seconda domenica di ottobre del 1922, ma del suo svolgimento non si trova poi traccia. Essendo deceduto senza lasciare eredi non è stato possibile reperire notizie dai familiari; qualche informazione aggiuntiva su questo valoroso pioniere potrà forse venire quando i pronipoti della parte di Giuseppe, Piera e Mauro Canalini, sistemeranno in forma organica il materiale in loro possesso.
Lazio Celeste-Lazio Bianca, 1/10/1905.
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