Campionato 1973/74 giorno per giorno - Maggio 1974
PAGINA IN FASE DI COSTRUZIONE (TEST)
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Contesto Storico
Mario Sossi viene rilasciato dalle Br. I detenuti del gruppo “XXII Ottobre”, la cui scarcerazione è stata chiesta in cambio della vita di Sossi, restano in carcere. Continuano gli attentati eversivi. A Brescia, prima muore il fascista Silvio Ferrari, dilaniato dalla bomba che stava trasportando. Pochi giorni dopo, sotto i portici di piazza della Loggia, esplode una bomba nel corso di una manifestazione antifascista indetta dai sindacati. Il bilancio è di otto morti e un centinaio di feriti. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa avvia la costituzione, presso la legione dei carabinieri di Torino, di un Nucleo Speciale Antiterrorismo. Viene rovesciata la sentenza per l’unificazione dei processi Valpreda, Freda e Ventura. La Corte di Catanzaro delibera la separazione dei due processi. Ad Alessandria il pugno di ferro usato per soffocare la rivolta dei detenuti provoca un tragico bilancio di morte. Le vittime sono due carcerati, un medico, una assistente sociale, due poliziotti. Vittoria dei divorzisti al referendum. Duro colpo a Dc e Msi. Alla ribalta Marco Pannella del Partito radicale, animatore della Lega Italiana per il Divorzio. Esce su Paese sera la vignetta dei disegnatore Giorgio Forattini, in cui Fanfani, che ha condotto una campagna forsennata per conto dei cattolici, è rappresentato come un tappo di champagne. Tre bombe esplodono all'ora di punta a Dublino facendo ventitré morti e centotrentasette feriti. L’attentato è compiuto dai paramilitari lealisti della Ulster Volunteer Force. Il segretario di stato per l’Irlanda del Nord, Merlyn Rees, dichiara lo stato d’emergenza e utilizza l’esercito per garantire i servizi essenziali. Francia: Valéry Giscard d’Estaing vince le elezioni presidenziali di stretta misura sul socialista François Mitterrand.
Mercoledì 1 Maggio
Giovedì 2 Maggio
Maestrelli pronostica un pareggio della Lazio a Torino ed un eguale risultato della Juventus a Roma. Lo dice in tutta tranquillità: « La nostra partita è difficile, come difficile appare il viaggio della Juventus a Roma. Noi faremo pari. Anche la Juventus non dovrebbe andare oltre allo 0 a 0 0 ad un risultato similare. Il campionato sarebbe così concluso ». Vorremmo che il trainer laziale spiegasse le ragioni di una conclusione così spiccia, ma il suo ragionamento è troppo semplicistico per essere ripetuto. Forse più che di pronostico si tratta di speranza; perché non v'è dubbio che se domenica sera il distacco in classifica tra la Lazio e la Juventus dovesse rimanere immutato, le speranze bianconere di un riaggancio sarebbero speranze vane. Ed è con questo programma che i biancazzurri partono domattina verso il Piemonte. Non sappiamo quale località sia stata scelta per il raduno perché i dirigenti preferiscono mantenere il segreto, ma è assai probabile che si tratti di un centro molto vicino a Torino, per esempio Chieri. Il perché del « segreto » è presto detto: i laziali non vogliono essere disturbati in questi giorni di preparazione. Tutti, dirigenti, tecnico e giocatori, sono convinti che domenica ci sarà la decisione: o grande festa per la vittoria decisiva o ci sarebbero nell'aria i rischi di un finale pericoloso. Per questo tutto è stato curato a dovere da un regista che non na lasciato niente al caso. La Lazio era abituata a ritiri brevi? Questa volta si inizia il venerdì mattina. La Lazio s'allenava al venerdì per riposare al sabato? Ora si farà qualcosa anche al sabato. La Lazio sceglieva sempre i soliti alberghi, incurante del disturbo arrecato dai tifosi? Questa volta si cela la località anche alla stampa. La Lazio usava applicare sempre e contro chiunque il suo gioco che è gioco aperto a tutto campo? Questa volta si pensa a mutare tattica con Inselvini all'ala in modo da rafforzare il filtro di centrocampo. I perché di queste innovazioni stanno nel desiderio che Maestrelli fa sulla partita di domenica contro il Torino. Maestrelli dice: « Ricordo il bel Torino che ha vinto contro di noi all'Olimpico nel girone d'andata. Se è vero, com'è certamente vero, che è ancora migliorato, mi fa paura pensare al match di domenica. Credo che il Torino attualmente sia la squadra più in forma del campionato. Noi siamo pronti. Garlaschelli e D'Amico sono ancora acciaccati, ma credo di recuperarli. Deciderò domenica ». Per prepararsi adeguatamente al confronto i laziali hanno svolto uno speciale lavoro in questa settimana. Maestrelli, com'è noto, ha risparmiato ai titolari la fatica della trasferta di Coppa Italia a Palermo, rimanendo lui pure a Roma assieme a loro. Il lavoro atletico è diminuito di intensità, è aumentata invece la preparazione specifica e tecnica. Ma più che altro il trainer ha curato il morale dei suoi uomini, piuttosto demoralizzati per la vittoria della Juventus a Milano. Ora al ricordo delle lunghe discussioni della notte fra domenica e lunedì è subentrata la volontà di dimostrare proprio a Torino come la Lazio sia degna dello scudetto. « La Juventus è un'avversaria di rispetto — affermano i giocatori — ma noi siamo i più forti e i più continui. Siamo in testa alla classifica da mesi, abbiamo il diritto-dovere di rimanervi sino alla fine ». I tifosi sognano oramai lo scudetto e non tralasciano occasione per aumentare la loro fiducia. L'ultima « voce » è assai interessante: dicono i fans laziali, che poiché il Bologna sarà impegnato nella Coppa Italia a Roma il 22 maggio, la squadra emiliana per la gara contro la Lazio nell'ultima giornata del torneo dovrebbe far riposare alcuni titolari. Difatti tre giorni (da domenica a mercoledì) potrebbe non essere sufficienti per recuperare gli eventuali infortunati e gli stanchi. E promettono di « tifare Bologna » nella finale di Coppa contro il Palermo. Questo per riconoscenza. I tifosi hanno molta fantasia, e qualcuno veramente ci crede.
Venerdì 3 Maggio
Allenamento "segreto" a Venaria i biancazzurri temevano "disturbi" da parte dei tifosi che invece hanno chiesto autografi a Chinaglia - Già venduti dal Torino biglietti per 60 milioni La Lazio è al momento decisivo. Speranze di poter festeggiare in anticipo, domenica sera al Comunale, lo scudetto e timori di poterlo perdere allo sprint animano la vigilia del match con il Torino. Questa volta Maestrelli ha cambiato programma. Ha anticipato al venerdì la partenza per Torino cercando in tutti i modi di sottrarre la squadra alle attenzioni dei tifosi. Secondo i piani la località di ritiro ed il luogo d'allenamento dovevano rimanere segreti. Un comportamento misterioso che ha messo in difficoltà gli stessi giornalisti. Il padrone d'un albergo di Chieri ha apparecchiato ieri il tavolo per Chinaglia e soci, ma invece degli uomini di Maestrelli si è visto arrivare per il pranzo un gruppo di vecchietti, intenti a raccontarsi lontani ricordi. I biancazzurri hanno preferito far tappa a Bologna per poi giungere a Caselle nel primo pomeriggio con un volo dell'ltavia. Subito dopo hanno raggiunto il terreno della Cromodora, a Venaria, facendo però rispondere ad una richiesta telefonica d'aver scelto nientemeno che il campo di Pinerolo per l'allenamento di rifinitura. La pioggia battente ha comunque decimato i sostenitori della capolista. Richieste d'autografi e manifestazioni di simpatia nei confronti di Chinaglia, Wilson e Re Cecconi, ma non più di cinquanta persone infreddolite a seguire la | preparazione conclusiva. La seduta dei laziali è stata intensa. Finalmente, dopo dieci giorni di « umilianti » sconfitte, i « bianchi » di Chinaglia hanno battuto i « rossi » di Re Cecconi per 5-1 tornando così a vecchie abitudini. Per i vincitori hanno realizzato Chinaglia (2), Garlaschelli (2) e Nanni. Il gol della bandiera è stato messo a segno da Martini. Maestrelli ha potuto saggiare le condizioni di Garlaschelli, convalescente per un infortunio ad una caviglia. E' invece rimasto a riposo D'Amico che lamenta un vecchio disturbo ad un ginocchio. Rimane dunque il dubbio sulla disponibilità di D'Amico e Garlaschelli. Maestrelli in proposito non si sbilancia. Anche per D'Amico soltanto oggi si saprà qualcosa di più preciso. In mattinata l'attaccante effettuerà infatti un provino definitivo a Chieri, località del ritiro. Maestrelli ha replicato in tono secco a certe dichiarazioni di Vycpalek nelle quali il tecnico bianconero accennava velatamente all'attuale buona condizione atletica della squadra in contrasto con la forma dei diretti rivali. « Invidio Vycpalek — ha detto il trainer — che riesce a pensare anche alle altre squadre, lo non ci riesco. Ho già troppe preoccupazioni con la mia ». « Purtroppo — ha proseguito Maestrelli — dobbiamo sempre affrontare certe squadre quando sono al massimo della condizione. Contro il Torino vorrei tanto acciuffare un pari ». Anche Chinaglia è parso ottimista. « Mancano duecentosettanta minuti alla fine — ha dichiarato l'attaccante — ed è il momento di dare il massimo, lo ed i miei compagni siamo consapevoli della grossa responsabilità che abbiamo sulle spalle. Siamo un po' stanchi per il logorio che, logicamente, questo primato dall'inizio di stagione può comportare, ma non intendiamo mollare. Penso che la Lazio abbia a questo punto il settanta per cento di possibilità d'arrivare al titolo ». Cresce intanto l'interesse dei tifosi per la partita. Presso la sede del Torino sono già stati venduti biglietti per sessanta milioni.
Sabato 4 Maggio
Maestrelli ha tamponato con infinito buonsenso le scuciture psicofisiche dei suoi uomini. Spedisce a Palermo in Coppa Italia la squadra ragazzi (e infatti interviene la « disciplinare ») per preservare i Chinaglia, i Re Cecconi, i Frustalupi, logori da tre anni di magnifico podismo pallonaro. Maestrelli è bravo, anzi ottimo uomo, come conoscitore di calcio e di caratteri. Deve lavorare di sottigliezza alla pari di un maestro di poker (o di scopa, gioco in cui vince spesso) per mitigare nervosismi, incertezze, cadute infantili che minano la « tenuta » del suo famoso « Ajax de noantri ». La Lazio si è imposta a furia di correre forte e utilmente, al di là di scarse simpatie tifose. Ha superato in due anni il dislivello che fa, di una squadra normale, la « grande » da battere. Oggi è boccone da attaccare su ogni campo. Il Torino non si tirerà certo indietro. Il ruolo di ammazzacattivi gli torna a pennello, Edmondo Fabbri sa estrarre disegni tattici da opporre a chicchessia. Gli manca però una pedina determinante quale Graziani, che è trascinatore, lottatore, goleador e talora si trasforma anche in « play-maker » negli ultimi venti metri. Fabbri è al bivio: o mutare la formula tattica per la differenza degli uomini a disposizione o rischiare dalla lavagna al campo studiando una partita « diversa ». Il Torello è la squadra più in forma del momento, dicono tutti. Può giocare in scioltezza, far gol, ingolfare i tentativi altrui e rovesciarli partendo da Sala che è il «nodo» della forbice tattica. E poi: siamo entrati nel «segno del Toro», con questo maggio e oggi è una domenica che vale da venticinque anni. Grosse carte che contano, queste. La partita è decisamente affidata ad una scommessa, evita un pronostico accomodante. Ma se la Juventus a Roma può trovar zavorra solo in una sua giornata no, così la Lazio deve sperare di ritrovar ritmo e scambi e autorità per una giornata-sì che le manca da tempo, malgrado i risultati utili. Ogni altra supposizione sconfina nel superfluo. Per chi crede ancora in questo scorcio di football, nello scudetto «loro» o nello scudetto «nostro», la domenica è straordinaria. Possiamo essere i primi ad applaudire una Lazio se tien testa alle folgori torinesi. Possiamo essere i primi a compiacerci se il titolo non si allontana da una città che lo conosce come le sue tasche. Giocate allora, «eroi» più o meno credibili dei nostri pomeriggi. E voi, amici, salutate Chinaglia come merita. Potrebbe ringraziarvi dedicandovi un gol da Stoccarda. Giovanni Arpino Dal cilindro di Fabbri il responso per lo scudetto?
Scrive Vladimiro Caminiti su Tuttosport
Questa presentazione di Torino-Lazio comincia dalla Lazio per precedenza ... automobilistica; prima, andiamo a Chieri, poi scendiamo a Villa Sassi. La Lazio è appena arrivata dall'allenamento nel corso del quale D'Amico ha palleggiato, ma ha fatto una smorfia sbattendo le manine, e poi zio Maestrelli ha convenuto che bisognava aspettare il medico, voglio dire il famoso (se ne parla come di un santone nel clan della Lazio) dottor Ziaco. Noi li troviamo impegnati a fondo sulle carte e subito il trainer smette anche perché, spiega, se non gioca a scopa con Lenzini non si diverte. Infila la mano destra nel taschino della giacca e cava un mazzo di banconote alto così. Le ha vinte al presidente. Sono tutte firmate Lenzini. Maestrelli si siede ad un tavolo e fa arrivare l'aperitivo. Noi lo abbordiamo brusco: « E' lo stress? ». « Quale stress? » « Insomma, il logorio nervoso del primato, la stanchezza del troppo correre, c'è o non c'è ? ». « Non c'è niente, è una cosa normale che capita a tutte le squadre, partite cruciali come questa con il Torino ne abbiamo disputate tante. Da un anno tutte le partite sono cruciali per noi ». « Frustalupi non è stanco? ». « E perché dovrebbe essere stanco? ». « Non l'ha tirato fuori domenica? ». « Essì, aveva accusato una contusione ad una caviglia ...». « Ma col Genoa avete penato ... ». « Abbiamo risentito dell'assenza di D'Amico ... Ma se finiva 4 a 2 per noi era normale. Certo il Genoa ha giocato una buona partita ».
Domenica 5 Maggio
La Lazio esce sconfitta per 2-1 a Torino contro il granata
Lunedì 6 Maggio
La sconfitta subita a Torino ha « gelato » in parte gli entusiasmi della Lazio che tuttavia, in virtù dei tre punti di vantaggio, si trova Maestrelli, nel consueto incontro del lunedì a Tor di Quinto con i giornalisti, è tornato brevemente sulla partita con i granata per ribadire che la Lazio avrebbe meritato il pareggio. Però ha riconosciuto che il Torino, con i due meravigliosi gol di Pulici. tutt'altro che casuali, si è rivelato una delle migliori formazioni del momento. I biancazzurri sono sicuri che a questo punto non ci dovrebbero essere più dubbi sulla conquista dello scudetto. Il trainer laziale ha evitato di sbilanciarsi soltanto per scaramanzia: « Aspettiamo i risultati di domenica prossima — ha dichiarato Maestrelli — poi ne parleremo. Purtroppo il calendario ci metterà di fronte il mio vecchio Foggia che si trova in pericolo di retrocessione. Ma non possiamo permetterci sentimentalismi. Anche a noi occorrono i due punti per tentare di acciuffare finalmente questo sospirato traguardo del titolo tricolore ». I laziali sono costretti a dire grazie alla Roma ma lo fanno a malincuore. Sono riconoscente ai giallorossi — ha proseguito Maestrelli — ma sarebbe stato meglio non dover ringraziare nessuno . Adesso il trainer laziale è impegnato soprattutto a ricostruire il morale dei suoi ragazzi chiamati a compiere l'ultimo sforzo. A Torino, dopo la gara, gli animi degli atleti sono sembrati piuttosto accesi. Forse per calmare le acque Maestrelli ha concesso a Chinaglia, che in genere si agita più degli altri, di andarsi a riposare fuori Roma fino a mercoledì. Stamane ha ripreso gli allenamenti D'Amico che il tecnico spera di recuperare per domenica prossima. Alle voci che parlano di una trattativa con il Torino per il passaggio fra i granata di Re Cecconi, il presidente Lenzini ha replicato che la Lazio non ha intenzione di cedere giocatori importanti.
Martedì 7 Maggio
Botteghini, rivendite, bar presi letteralmente d'assalto dai tifosi per accaparrarsi i biglietti per la partita contro il Foggia. Tifosi in fila già all'alba. Esaurite le curve e la tribuna tevere non numerata. si prevede un incasso record.
Mercoledì 8 Maggio
La Lazio comunica che tutti i biglietti sono esauriti. Si prevede l'apertura anticipata dei cancelli già alle 10,00 di mattina per questioni di ordine pubblico.
Giovedì 9 Maggio
Sono andati esauriti in pochi minuti altri tagliandi messi in vendita dalla società e ricavati da settori laterali delle tribuni. Si stima che oltre 90.000 spettatori possano assistere alla partita.
Venerdì 10 Maggio
A Grottaferrata piove. I giocatori del Foggia hanno appena concluso l'allenamento e si riposano nei saloni dell'albergo che li ospita, alle porte di Roma. Attendono il confronto con la Lazio in piena serenità anche se la posizione dei pugliesi è veramente difficile. Hanno un punto in più del Verona, ma devono giocare domenica a Roma contro la Lazio, poi ospitare il Milan. I loro rivali hanno il vantaggio di una partita casalinga con un Genoa oramai condannato, per andare poi a Torino contro i granata. Ricordando che il Foggia è in posizione di inferiorità rispetto al Verona per quanto riguarda la differenza reti, si comprendono le preoccupazioni di Toneatto e dei suoi ragazzi. L'allenatore è esplicito nel presentare il programma: non vogliamo perdere. Lo dico io, e lo ripetono tutti ì miei giocatori. Sarà una impresa ardua, ma la spunteremo . Il trainer foggiano prosegue: vorremmo ripetere la stessa partita di Napoli. Quelli correvano come dei matti, ma noi siamo riusciti a bloccarli sull'1 a 1». Il discorso si fa più serrato quando chiediamo cosa succederebbe in caso di sconfitta: Rimarrebbe la possibilità di ricuperare — continua Toneatto — perché si dovrà giocare ancora una gara. Noi del Foggia ci auguriamo soltanto che si tratti di un finale onesto, senza accordi fra amici a danno di altri. Non lancio accuse, ma mi riferisco proprio a Torino-Verona. Per pareggiare a Roma Toneatto alzerà le barricate a difesa della porta di Trentini? Il tecnico non accetta il discorso: Non sarà così. Abbiamo tentato una difesa più chiusa a Cagliari ed abbiamo perso male. No, il Foggia cercherà di sviluppare il suo gioco, adottando la tattica solita. Circa la formazione permangono i dubbi sulla disponibilità di Bruschini, assente da qualche settimana per infortunio. Bruschini ha ripreso, si allena con buon ritmo, ma Toneatto non ha ancora deciso il suo ricupero. 'Vedrò — dice — ma se Bruschini continuerà a migliorare, spero proprio di poterlo presentare contro la Lazio». A Bruschini spetterebbe il compito di marcare Chinaglia, impegno svolto con risultati buoni nella gara di Foggia. Allora Chinaglia già segnò il gol della vittoria laziale, ma su calcio di punizione a pochi minuti dalla fine. Secondo Toneatto la partita con la Lazio potrebbe essere meno difficile di quella con il Verona: « In casa, e contro avversari diretti, dovevamo assolutamente vincere, ed abbiamo attaccato male sbagliando molto. A Roma invece dovremo controllare il gioco altrui, e questo è un compito che meglio si addice alle caratteristiche tecniche ed agonistiche dei miei ragazzi. Sarà come due settimane fa a Napoli, dove abbiamo disputato una prova bellissima. Sono certo che non perderemo ». Della stessa opinione sono anche i giocatori. Per tutti parla Pirazzini, il capitano. Pirazzini dichiara: « La fiducia deriva dalla speranza, e noi speriamo. Ci siamo preparati e ci prepariamo con tutta la volontà possibile. Non adotteremo il catenaccio perché non ne siamo capaci. Cercheremo di bloccare a centrocampo i rifornimenti a Chinaglia, che è l'elemento più pericoloso. Se I nostri centrocampisti sapranno rompere I collegamenti, il risultato non dovrebbe mancare ». « Poi — continua Pirazzini — rimarrà l'appello dell'ultima giornata. Noi certamente batteremo il Milan. Che farà il Verona a Torino ? il campionato per quanto riguarda la retrocessione si giocherà in quelle due partite. Ma siano certi I tifosi foggiani, a Roma giocheremo al massimo, senza risparmio di energie. Il Foggia non deve retrocedere ». La formazione sarà decisa all'ultimo momento. Toneatto assicura che giocherà la stessa squadra che pareggiò con il Verona. Ma sappiamo che Salvori non sta bene e forse dovrà rinunciare. Chi sarà il sostituto? Del Neri o Liguori ? Del Neri è un combattente, Liguori un suggeritore di gioco più manovrato. La scelta dovrebbe cadere su Del Neri perché domenica all'Olimpico più che il « fioretto » si userà la « spada ».
Sabato 11 Maggio
Domenica 12 Maggio
Lunedì 13 Maggio
Per quasi tutta la notte I tifosi della Lazio hanno scorrazzato per le vie della capitale a bordo di auto a clackson spiegati, sventolando a ritmo frenetico striscioni e bandiere biancoazzurri. A via Veneto si è brindato fino all'alba. Il culmine dell'entusiasmo è stato raggiunto quando sono apparsi in centro i fratelli Lenzini scortati da Maestrelli e da alcuni giocatori. La festa si è trasferita anche in Vaticano dove è stata notata una bandiera con i colori laziali issata al balcone di una palazzina che sorge nei pressi dell'arco di S. Anna. Stamane i protagonisti della memorabile impresa (è la seconda volta, a distanza di oltre trentanni. che lo scudetto approda sulle rive del Tevere), nonostante le energie spese nella faticosa notte di baldoria, non hanno potuto fare a meno di ritrovarsi a Tor di Quinto in un appuntamento sentimentale nel luogo dove per tutta la stagione hanno preparato le loro battaglie. Era presente anche Martini con la spalla fasciata da una benda rigida. I medici hanno diagnosticato una infrazione alla clavicola. Il difensore laziale soltanto fra un mese potrà riprendere ad allenarsi. Chinaglia, in partenza per Coverciano, come al solito teneva banco. Nella festa dello scudetto, la tifoseria ha riservato un posto particolare al cannoniere biancoceleste che ha contribuito a suon di gol alla conquista del prestigioso traguardo. Giorgio aveva un sorriso diverso, aperto, sereno, rispetto ai giorni scorsi. « E' vero— ha ammesso — mi sento finalmente liberato da un peso che mi opprimeva fin dalla prima giornata del campionato, io non so fingere. Ho una natura vincente. Ci soffro quando non raggiungo le soddisfazioni che inseguo tenacemente. Ecco perché durante la stagione, quando siamo incappati in qualche giornata storta, mi sono saltati i nervi. Ma non mi pento, è servito a stimolare ancora di più i miei compagni ». Con Giorgio si ripercorrono velocemente le tappe del campionato, con una sosta sugli episodi più significativi della stagione biancoazzurra. Si susseguono le domande per scovare nell'animo del giocatore i momenti di gioia e di tristezza, le incertezze, la sicurezza di poter centrare l'obiettivo. La sconfitta più amara? « Quella con il Torino ». La vittoria più bella? « Con la Juventus all'Olimpico, quando ho segnato anche il mio gol più esaltante ». Gli avversari più difficili? « Santin e Bet ». Per la Lazio non cambierà nulla — ha proseguito Chinaglia — continueremo ad essere più odiati. Non credo però che faremo la fine del Cagliari. In quella occasione ci fu la rivincita di una intera Regione che attraverso un risultato sportivo di grossa risonanza riusci ad inserirsi nella vita del Paese. Per noi è diverso. Con una grande città alle spalle, che fornisce allo spettacolo decine di migliaia di spettatori, con incassi che spesso raggiungono cifre favolose, ci sono tutte le premesse per entrare stabilmente nel giro delle grandi squadre. Sulle possibilità di un - condono » che consentirebbe alla Lazio di disputare la Coppa dei Campioni, Chinaglia è sembrato piuttosto scettico ma ha voluto ricordare con tono polemico gli errori dell'arbitro che diresse la partita con l'Ipswich. « Con il suo atteggiamento provocò il pubblico. Però non mi sembra giusto che per colpa di alcuni teppisti debba pagare la Lazio ». In casa laziale ci si preoccupa comunque di studiare un piano che induca l'ilota ad essere indulgente verso la società romana. I dirigenti biancocelestt avrebbero intenzione di suggerire all'organismo europeo di far disputare gli incontri di Coppa in campo neutro, ma sempre In Italia. Ci si augura che questa soluzione (che però non è contemplata dal regolamento dell'Uefa) abbia successo. Altrimenti I laziali dovranno rassegnarsi a scontare l'anno di squalifica, lasciando alla Juventus qualche probabilità di essere ammessa nel torneo di Coppa in virtù del suo secondo posto conquistato nel campionato Italiano. Con Maestrelli, che da ieri ha fumato oltre quattro pacchetti di sigarette, è stato ripreso il discorso del contratto per la futura stagione. Il trainer biancoazzurro ha le idee molto chiare, vuole precise garanzie non solo sul rafforzamento della squadra, ma anche delle strutture societarie: -Per restare nel giro dello scudetto — ha commentato Maestrelli — occorre fare affidamento non soltanto sul valore di giocatori. La Lazio deve acquisire la mentalità e l'organizzazione del grande club. Tre anni fa eravamo nei guai sotto tutti gli aspetti. In questo periodo siamo riusciti a ricostruire una compagine che è arrivata addirittura alla conquista del titolo. Adesso dobbiamo pensare al resto, come la costruzione di un complesso che consenta ai giocatori di prima squadra, riserve e "Primavera", di avere a disposizione i campi sufficienti per gli allenamenti. Sono necessari anche osservatori e collaboratori in campo Internazionale. Insomma tutto un complesso di cose di cui discuterò con il presidente. La Lazio, con 5 miliardi incassati in cinque anni, ha dimostrato di essere un ottimo investimento anche sul piano industriale. Per quanto riguarda il rafforzamento della squadra, penso che sul piano della qualità non abbiamo grossi problemi a risolvere ».
Martedì 14 Maggio
Mercoledì 15 Maggio
Giovedì 16 Maggio
Un purgatorio che farà bene. Molti si erano illusi con mediterranea fantasia sulla partecipazione d'una squadra italiana alla futura Coppa Campioni. Per mesi il Beato Lenzini o Maestrelli o Chinaglia hanno parlato di una futuribile e paradisiaca « amnistia » nei confronti della Lazio punita dall'Uefa. Poi sono comparse le prime, ancorché fievoli, speranze juventine o di coloro che, a turno, contavano su un secondo posto in campionato, gradino necessario per la « scalata » alla Coppa. Da ieri, il « no » è certo quasi al cento per cento (tranne resipiscenze non ipotizzabili a partire dal 15 luglio).
Anche al penultimo appuntamento stagionale (almeno per i giocatori e le società di serie A) il giudice sportivo, avv. Barbè, non è stato certo di mano leggera infliggendo una giornata di squalifica al campo della Sampdoria, tre milioni e mezzo di multa alla Lazio, e squalificando ben tre giocatori di quelli che domenica sarebbero stati impegnati in partite decisive per la salvezza. Si tratta dei foggiani Rognoni e Bruschini e del torinese Lombardo. La Lazio è stata invece punita per indebita entrata sul terreno di gioco di sostenitori locali al 44' del secondo tempo quando un fischio dell'arbitro aveva fatto presupporre la fine della partita. Tre milioni è dunque costata alla Lazio neo-campione la gioia dei propri tifosi e un altro mezzo milione il lancio di bengala e mortaretti durante la gara con il Foggia. Inoltre il laziale Garlaschelli è stato squalificato per due giornate.
Venerdì 17 Maggio
Sabato 18 Maggio
Domenica 19 Maggio
Lunedì 20 Maggio
Martedì 21 Maggio
Mercoledì 22 Maggio
Lo scudetto dei laziali ha provocato una specie di « choc » fra i tifosi romanisti che nella capitale vantano una netta maggioranza numerica. Rabbia e incredulità si mescolano in un sentimento che accentua ancora di più la rivalità verso gli odiati cugini. I giallorossi si sono visti costretti ad ingoiare l'amaro boccone fra i commenti ironici dei biancoazzurri. Le parti si sono clamorosamente rovesciate. I seguaci di Chinaglia e compagni fanno pesare la rivincita giunta forse inaspettata anche per loro. Il brusco mutamento delle forze, nel quadro sportivo capitolino, sembra destinato a provocare un maggiore impegno da parte delle due società. La Lazio dovrà cercare di mantenere la prestigiosa posizione. La Roma non potrà più accontentarsi di un modesto campionato, senza correre il rischio di veder assottigliate le sue folte schiere di sostenitori i quali non sembrano più disposti ao accettare un ruolo secondario. La Lazio ha inferto loro il colpo finale. Faremo qualcosa. Ma ne parleremo soltanto quando avremo nelle mani fatti concreti. Siamo delusi, è difficile parlare del futuro. La Lazio ha meritato il titolo però non ha incontrato la minima contrarietà. Ai nostri cugini è andato tutto liscio come l'olio ». — Non teme che la tresca popolarità dei laziali possa mettere in pericolo il primato del tifo giallorosso nella capitale? « Fra dieci giorni saranno esauriti i festeggiamenti. Poi verranno i Campionati del mondo a distrarre la gente. Certo, se la Lazio continuerà a vincere scudetti, ci potrebbe essere questo rischio. Ma non credo che i nostri amici siano in grado di ripetersi si a breve scadenza ».
Giovedì 23 Maggio
Venerdì 24 Maggio
Sabato 25 Maggio
Domenica 26 Maggio
Lunedì 27 Maggio
Martedì 28 Maggio
Mercoledì 29 Maggio
Giovedì 30 Maggio
Venerdì 31 Maggio
Esauriti i festeggiamenti, passati i primi giorni di euforia per la conquista dello scudetto, comincia ad affiorare in seno alla Lazio un clima di disagio causato dall'immobilismo dei dirigenti. Nessuno parla del piano di potenziamento che i tifosi si aspettano dalla società campione d'Italia. Maestrelli e Lenzini continuano a rinviare il loro incontro per il rinnovo del contratto. Il trainer aveva posto come condizione, per rimanere alla guida della Lazio, soprattutto la ristrutturazione organizzativa della società che sotto questo aspetto sta dimostrando ancora una volta i suoi limiti. Maestrelli si è forse fidato troppo delle promesse di Lenzini. Ha rifiutato allettanti proposte, come quella molto concreta dell'Inter. Adesso però, considerando che tutte le grandi società hanno già sistemato i problemi di conduzione tecnica, Maestrelli è venuto a trovarsi in una situazione piuttosto imbarazzante. Dal canto suo Lenzini è sicuro che la stessa Lazio dello scorso campionato è in grado di ripetere l'impresa anche nel prossimo anno. Nonostante gli incassi, che hanno sfiorato i tre miliardi di lire, il presidente non sembra disposto a tirare fuori soldi per giocatori di un certo valore. Per la campagna acquisti sembra intenzionato a stanziare 500 milioni, una cifra che viene considerata irrisoria per una squadra che deve difendere il titolo di campione.