Arena Ermenegildo
Pallanuotista e nuotatore, nato a Napoli il 25 febbraio 1921 ed ivi deceduto l'8 febbraio 2005. Detto "Gildo".
Puro prodotto della scuola partenopea, allievo di Endre Bandi Zolyomy, debutta nel 1934 a Roma con la seconda squadra della Rari Nantes Napoli. Due anni dopo, ad appena quindici anni, è titolare in serie A e coglie il secondo posto in classifica. Sempre nel 1936 s'impone nei 100 rana nella Coppa Marcello a Roma. L'anno seguente coglie sui 100 e 200 stile libero due successi alla Coppa Savoia di Napoli. Nel 1938 raggiunge la Nazionale. Dopo aver fatto parte della rappresentativa universitaria (significativa vittoria per 6-4 contro la Jugoslavia), è riserva per la staffetta nell'incontro con la Francia e debutta a Tunisi con la pallanuoto. Si laurea campione dei Giovani Fascisti sui 100 e 200 stile libero. E' secondo sui 100, alle spalle di Massimo Costa, ai campionati nazionali. A La Spezia si classifica terzo nel Miglio Marino. Dopo veri tentativi si aggiudica con la R.N. Napoli il suo primo scudetto. Conquista poi il titolo di Littore a Torino e nel suo club debutta come centro sostegno al posto di Zolyomy passato alla Lazio. Ai campionati universitari si assicura tre primi posti ed ottiene una magnifica vittoria nel fondo nella Traversata del golfo di Napoli. Nel 1941 vince il suo primo titolo assoluto sui 200 stile libero alla Cozzi di Milano; con la pallanuoto arriva il secondo titolo che sarà confermato anche l'anno successivo. Dopo la guerra riprende l'attività e nel 1945 a Roma conquista il primo posto sui 100 crawl.
Con la Rari Nantes è in acqua nella tumultuosa partita con la Lazio. Il reclamo della sua società per un errore tecnico dell'arbitro Bravin porterà all'annullamento del torneo che priva la Lazio stessa del suo primo titolo tricolore nel waterpolo. Nel dopoguerra è uno dei velocisti più forti. Per lui ancora un titolo sui 200 nel 1946 e due piazze d'onore l'anno dopo sui 100 e 200. Nel settembre 1947 si laurea con la Nazionale campione d'Europa a Montecarlo. Il 3 gennaio 1948 il Corriere dello Sport comunica la notizia del suo passaggio alla Lazio. E' un evento che fa sensazione pensando non solo alla sua lunghissima milizia con la Rari Nantes, ma soprattutto per il fatto che l'arrivo a Roma lo metta al fianco di Aldo Ghira, compagno di nazionale, nel formare anche in biancoceleste la coppia di attaccanti più forte al mondo. Con Ghira e l'altro laziale Geminio Ognio vince la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra. Con la Lazio coglie il secondo posto in campionato alle spalle della Florentia mentre nel nuoto si aggiudica il titolo tricolore nella gara più veloce. Nel 1949 torna a Napoli alla Rari Nantes conquistando con la sua vecchia società due scudetti consecutivi nel waterpolo. E' clamoroso il suo passaggio poi, nel 1951, alla Canottieri di Napoli che lo convince con un assegno di 500 mila lire e una fiammante Topolino. E' un episodio questo senza precedenti per un sport dove il dilettantismo era sempre stato scrupolosamente osservato. Con la Canottieri rimane sino al suo ritiro nel 1952 trovando il tempo di vincere altri due scudetti nella pallanuoto e due titoli con la staffetta 4x200 stile libero. In Nazionale si aggiudica un bronzo alle Olimpiadi di Helsinki.
Dopo l'abbandono dell'attività agonistica divenne allenatore e per un periodo visse in Australia. Ebbe qualche lieve disavventura che rese difficile la concessione del vitalizio della Legge Onesti che gli fu assegnato, colpevolmente, solo cinque giorni prima del decesso. Ottimo nuotatore, Arena viene ricordato soprattutto per le sue imprese nella pallanuoto. Autentica leggenda di questa specialità, rimangono famosi i tiri da lui inventati, le cosiddette "beduine", effettuati spalle alla porta, a braccio racchiuso, con improvvisa traiettoria dal basso verso l'alto.
Una figurina di Ermenegildo Arena del 1948
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