Domenica 16 novembre 1980 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Bari 3-0

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16 novembre 1980 - 10 - Campionato di Serie B 1980/81 - X^ Giornata

LAZIO: Moscatelli, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pochesci, Mastropasqua (75' Manzoni), Viola, Sanguin, Chiodi, Bigon, Greco (82' Cenci). A disp. Nardin, Pighin, Valenzi. All. Castagner.

BARI: Venturelli, Punziano, La Palma, Sasso, Canestrari, Belluzzi, Bagnato, Bitetto (69' Ronzani), Iorio (69' Mariano), Bacchin, A.Serena. A disp. Grassi, Boggia, Curlo. All. Renna.

Arbitro: Sig. Mattei (Macerata).

Marcatori: 27' Viola, 48' Chiodi, 75' Mastropasqua.

Note: cielo sereno, terreno pesante per le piogge dei giorni precedenti. Ammonito Bitetto. Angoli 9-4 per il Bari.

Spettatori: 40.000 circa di cui 22.215 paganti.

Nando Viola subito dopo aver portato in vantaggio la Lazio
L'esultanza di Stefano Chiodi dopo la marcatura di Viola
Un momento di gioco
Da l'Unità: la cronaca della gara

La netta vittoria ottenuta dalla Lazio sul Bari, ha provocato tanta gioia ma anche tanto…. dolore a Ilario Castagner. In un incontro di calcio sono in genere i giocatori che escono infortunati dal campo. Stavolta è capitato un fatto inedito: zoppicante, appoggiandosi sulle spalle dell'accompagnatore ufficiale, ing. Paruccini, a rientrare negli spogliatoi con una smorfia di dolore sul volto, è toccato all'allenatore biancazzurro. Castagner non è rimasto ovviamente vittima di un incidente di gioco, ma del suo entusiasmo. E' accaduto che quando la Lazio ha segnato il terzo gol, il tecnico, imitando Sara Simeoni, ha spiccato un gran balzo dalla panchina, ma è ricaduto con il peso del corpo sbilanciato sulla caviglia sinistra.

Più tardi, un po' rinfrancato, Castagner, ha ricevuto i giornalisti nella sala dei massaggi adagiato sul lettino, senza una scarpa e con la borsa di ghiaccio sull'arto infortunato. La diagnosi è stata abbastanza rassicurante: stiramento al gemello, in un punto della tibia situato pochi centimetri sopra il malleolo interno. L'allenatore ha dovuto sorbirsi l'inevitabile serie di battute scherzose, a cui ha replicato sorridendo. Le fitte dolorose erano quasi scomparse attenuate soprattutto dalla giornata di festa che si respirava nello spogliatoio laziale. La temuta partita con il Bari si è infatti risolta in un autentico trionfo, che consente alla compagine romana, in compagnia del Milan, di involarsi in una fuga probabilmente decisiva. I pugliesi, accompagnati nella capitale da migliaia di sostenitori, hanno fallito in pieno l'appuntamento con un successo di prestigio, disputando una delle gare peggiori, come ha ammesso lo stesso allenatore Renna.

Impreciso in attacco dove solo Serena si è fatto valere per qualche spunto apprezzabile; evanescente a centrocampo, fragile in difesa soprattutto nella coppia centrale Canestrari-Belluzzi, il Bari è riuscito a tenere dignitosamente il campo soltanto per i primi 20 minuti. C'è anzi da dire che in questo frangente di partita, la Lazio è sembrata trovarsi spesso a disagio. Il Bari appariva ben disposto sul campo. Ma nel momento più felice, il Bari falliva clamorosamente al 20', la possibilità di portarsi in vantaggio: Serena, lanciato alla perfezione da Bacchin, trovava il varco giusto per giungere tutto solo davanti al portiere Moscatelli che usciva alla disperata respingendo, il fortissimo tiro. La palla tornava ancora a Serena il quale, sbilanciato sulla destra, colpiva l'esterno della rete.

Il campanello d'allarme faceva svegliare improvvisamente la Lazio che saliva gradatamente di tono fino a dominare incontrastata il confronto. L'animatore più applaudito della reazione biancoceleste, è stato ancora una volta Viola, il migliore in campo, mentre intorno a lui tutta la squadra si muoveva con dinamismo e precisione creando le prime, grosse difficoltà alla retroguardia pugliese. Al 24' Belluzzi, a portiere battuto, sventava sulla linea di porta un colpo di testa scagliato da Bigon. Tre minuti più tardi la Lazio andava in vantaggio: calcio di punizione per fallo di Belluzzi su Sanguin; crossava Citterio nel mucchio, dal quale spuntava più lesto di tutti Viola che spediva la sfera in gol.

Al 48' la squadra di Castagner chiudeva praticamente il conto con i baresi. Approfittando di un clamoroso liscio, di Canestrari, il centravanti Chiodi, lanciato da Sanguin, si portava in area e con un perfetto diagonale raddoppiava, segnando il suo primo gol in maglia biancoazzurra. La gara si manteneva su toni vivaci e interessanti. Va dato atto sportivamente ai baresi di non essersi mai chiusi nella loro area, anche sullo 0-0, contribuendo alla qualità di uno spettacolo tutto sommato piacevole. Un tiro effettuato in mezza rovesciata da Bacchin, costringeva Moscatelli ad esibirsi in una deviazione spettacolare; Perrone e Chiodi sfioravano i pali della porta del pugliesi che replicavano con Serena (altra bella parata del portiere laziale), finché al 75' Viola si produceva in un affondo irresistibile che si concretizzava con un cross teso e corto. La palla, sfiorata da Bigon, giungeva a Mastropasqua in corsa che centrava con un bolide il bersaglio, portando la Lazio sul 3-0 e facendo rischiare a Castagner di rompersi una gamba.

Fonte: La Stampa