Castagner Ilario

Da LazioWiki.

Ilario Castagner

Allenatore, nato a Vittorio Veneto (TV) il 18 dicembre 1940, muore a Perugia il 18 febbraio 2023.

La carriera da calciatore di Ilario Castagner è nel complesso modesta. Gioca come centravanti con la Reggiana in Serie B ma milita per lo più nelle categorie minori con Legnano, Perugia (capocannoniere in C nel 1964 nella sua futura squadra del cuore), Prato, Rimini. Nel 1966 diviene allenatore al Corso di Coverciano e a soli 28 anni lavora nel settore giovanile dell'Atalanta. E' l'inizio di una carriera di successo, sebbene i trofei messi in bacheca non saranno molti. Castagner rimane celebre per le imprese di alcune sue squadre, nonché per essere stato fra i primi a proporre un calcio lontano dagli stereotipi del cosiddetto gioco all'italiana.
Nel 1974/75 Ilario è il nuovo allenatore del Perugia: vince subito il campionato di B e il premio Il Seminatore d'Oro per la serie cadetta. Segue una serie di campionati in cui gli umbri, consolidando la categoria, pongono le basi per il salto in alto della stagione 1978/79, quella dello storico secondo posto. I Grifoni chiudono il torneo addirittura da imbattuti (11 vittorie e 19 pareggi) alle spalle solo del Milan di Niels Liedholm. La formazione di Castagner, dotata di alcune buone individualità come il centrocampista Salvatore Bagni ma soprattutto di un formidabile collettivo, stupisce gli italiani per il gioco sempre ad alto ritmo, ficcante, aggressivo. Il Perugia detiene anche la migliore difesa con soli 16 gol subiti. Grazie a questo risultato Ilario si aggiudica i premi "Seminatore d'Oro" e Guerin d'Oro a pari merito con Liedholm.
Nel 1980 Aldo Lenzini lo chiama alla Lazio per sostituire Bob Lovati, ma i biancocelesti falliscono la promozione in A. La stagione successiva Castagner è esonerato dal presidente Casoni e sostituito con Roberto Clagluna alla 23esima giornata. L'esperienza romana di Ilario non è stata facile. Il suo arrivo aveva riacceso l'entusiasmo della tifoseria, ancora scossa per lo scandalo calcioscommesse. Accettare la proposta di Aldo Lenzini, agli occhi del tifoso rappresentava la garanzia da parte della Società di voler programmare un futuro ambizioso. Nonostante la buona qualità dell'organico un inizio di stagione stentato, dovuto anche alla necessità di assimilare il dispendioso stile di gioco del nuovo allenatore, condanna la Lazio. Castagner saluta qualche mese dopo, indebolito anche dal rapporto problematico con qualche giocatore e dalla mancanza di una società forte alle spalle.

La carriera di Ilario riparte dalla Serie B. Di nuovo sulla panchina di una nobile decaduta: il Milan. Il tecnico centra la seconda promozione in Serie A della sua carriera, resta in rossonero ma viene esonerato a stagione in corso. Complice un'altalena di risultati ma soprattutto le voci di un suo imminente accordo proprio con i rivali cittadini dell'Inter. Così effettivamente è nel 1984. La prima stagione di Castagner all'Inter si chiude con un ottimo terzo posto e il raggiungimento della semifinale di Coppa Uefa, persa a cospetto del Real Madrid. Dopo l'esonero con i nerazzurri, arrivato all'inizio del campionato successivo, comincia la parabola discendente. Nel 1987 Castagner guida l'Ascoli; quindi Pescara, Pisa e ancora Perugia, con cui conquista due storiche promozioni dalla Serie C alla [[Serie A]. Nel febbraio del 1999 Ilario conclude la sua avventura da allenatore, esonerato dal vulcanico presidente Gaucci, proprio a seguito di un secco 3-0 contro la Lazio. Collabora quindi come opinionista per alcune reti televisive, distinguendosi sempre per simpatia e competenza.





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