Domenica 16 giugno 1963 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Pro Patria 2-0

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16 giugno 1963 - 38 - Campionato di Serie B 1962/63 - XXXVIII^ Giornata

LAZIO: Cei, Zanetti, Garbuglia, Governato, Pagni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Bernasconi, Morrone, Moschino. All. Lovati. D.T. Lorenzo.

PRO PATRIA: Provasi, Amadeo, Taglioretti, Crespi, Signorelli, Rondanini, Rovatti, Dappiano, Muzzio, Calloni, Regalia. All. Pedroni.

Arbitro: sig. De Marchi (Pordenone).

Marcatori: 28' Landoni, 69' Morrone.

Note: giornata di sole, terreno ottimo. Qualche goccia di pioggia negli ultimi minuti di gioco. Al 28' infortunio al portiere Provasi che deve abbandonare il campo sostituito da Regalia.

Spettatori: 70.000 circa per un incasso di £. 18.000.000.

E' il giorno della verità per la Lazio. Una vittoria contro la tranquilla Pro Patria significherebbe staccare il biglietto per la Serie A. Lorenzo carica la squadra nel ritiro di Ostia, felice del recupero di Morrone e solamente preoccupato della buona tradizione che accompagna a Roma gli ospiti bustocchi. Stadio Olimpico pieno come un uovo, centinaia le bandiere, tante le trombe ed entusiasmo alle stelle. Furibondo inizio dei biancocelesti. Al 2' Provasi deve uscire a catapulta su Bernasconi rimanendo contuso a terra per un colpo al costato. Animi accesi e De Marchi fischia di tutto per calmare le acque. Al 13' e al 14' ci prova dalla distanza Governato: Provasi para, ma è evidente la sofferenza per il colpo subito all'inizio. Bernasconi allunga per Maraschi che dall'esterno recapita al centro un bel pallone che Moschino fallisce clamorosamente. E' il 25' e tre minuti dopo arriva il goal del vantaggio. Calcio d'angolo battuto da Maraschi, respinta di testa di Amadeo e pallone tra i piedi di Landoni che con un tiro tagliente trova lo spiraglio giusto per mettere dentro. Nella concitazione dell'azione, mentre lo stadio esplode, Provasi rimane a terra per un nuovo colpo subito nella mischia. Il portiere non riesce più a continuare e al suo posto si schiera così l'ala Regalia. L'incontro scema di ritmo con la Lazio che muove il pallone sulle linee orizzontali e la Pro Patria che si accontenta di tenere lontani i romani dalla sua area. Il pubblico non smette d'incitare i propri beniamini che vedono le lancette degli orologi muoversi troppo lentamente. Al 49' Landoni spara a rete di forza e il pallone filtra tra una selva di gambe finendo la sua corsa sul palo. L'improvvisato portiere Regalia si disimpegna bene nelle uscite e al 65' dribbla con eleganza l'effervescente Bernasconi. Il goal della liberazione arriva al 69' per merito di Morrone. L'argentino raccoglie un suggerimento di Moschino addomestica la sfera e calcia a rete: pallone che colpisce l'interno del palo e schizza in porta. Decine di mortaretti scoppiano in campo a festeggiare il 2-0 mentre i primi tifosi si apprestano ad invadere il terreno di gioco. Gli ultimi venti minuti sono pura accademia per i biancocelesti e al triplice fischio può aver inizio la festa. Migliaia di spettatori si riversano in campo, mentre i protagonisti scappano a gambe levate verso gli spogliatoi.Il solo Garbuglia riesce a farla franca, perché gli altri dieci compagni vengono tutti intercettati. Maglie, calzoncini, calzettoni e scarpe vengono inesorabilmente requisiti e spartiti tra i tifosi. Qualche calciatore esce malconcio dalla bolgia, ma tutto è in sottordine rispetto alla gioia del traguardo conquistato. Un enorme stendardo bianco e celeste viene portato di corsa lungo la pista di atletica. Lo stress della partita e la concitazione dell'invasione portano all'intervento della autoambulanze per assistere tifosi colti da malore o contusi nella calca. Entusiasmo alle stelle negli spogliatoi per una promozione sudata quanto meritata dopo due anni di purgatorio. I vertici della Società,con Giovannini e Miceli in testa, ringraziano lo straordinario pubblico dell'Olimpico, chiamando tutti a raccolta per la prossima stagione. Si comincia anche a sognare qualche acquisto di grido e il primo nome che circola è quello dell'attaccante brasiliano Coutinho del Santos.