Storia della stagione 1926/27
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Il 7 luglio 1927 i tre esperti nominati dal Presidente del CONI Olivetti prima delle sue dimissioni, Mauro, Graziani e Foschi (futuro fondatore della A.S. Roma), approntarono la riforma del campionato di calcio. Si previde, per la stagione 1926/27, un torneo maggiore a venti squadre composto dalle prime classificate dei tornei regionali e una prima divisione di quattro gironi composta dalle squadre arrivate nel campionato precedente nelle posizioni di rincalzo. La Lazio, nel 1925/26, era giunta terza e, pur avendo sempre avuto il predominio regionale negli anni precedenti, fu declassata in prima divisione e fu assegnata al Girone D meridionale. Dal 3 ottobre 1926 al 20 marzo 1927, sue avversarie furono l'Ideale e la Liberty Bari, la Bagnolese, la Casertana, la Pro Italia, il Foggia, l'Audace, il Roman ed il Palermo. Per poter accedere l'anno seguente nel massimo campionato, la Lazio era costretta a vincere il suo girone. Dopo giornate di dure lotte in casa e nelle lontane e disagevoli trasferte meridionali, i biancocelesti riuscirono nell'impresa giungendo primi in classifica con un solo punto di vantaggio sulla Liberty Bari e sei dalla terza, la Bagnolese.
La Lazio perse solo tre volte, sempre in trasferta con Bagnolese (la gara), Casertana (la gara) e Liberty Bari (la gara), e vinse gli altri quindici incontri. Segnò 37 reti e ne subì 10. Il cannoniere della squadra fu Gino Ottier. A fine campionato si svolse anche il torneo che doveva decretare la squadra vincitrice a livello nazionale. Questo aveva una valenza soltanto onorifica e non determinava nessun vantaggio reale e la Lazio lo affrontò demotivata e affaticata dalle durissime partite del girone meridionale. Le sue avversarie, con partite di andata e ritorno, furono il Novara, che vinse il torneo con 8 punti, la Pro Patria et Libertate, che giunse seconda con 6 punti, e la Reggiana che si appaiò alla Lazio con 6 punti. La Lazio vinse solo due partite, ne pareggiò una e ne perse tre. Segnò 11 reti e ne subì 19 di cui ben 9 nell'ultima partita a Novara (9-1). Il torneo si svolse dal 17 aprile al 26 maggio 1927.
La Lazio, che aveva cambiato la sua ragione sociale da Società Podistica Lazio a Società Sportiva Lazio nell'assemblea del 19 giugno 1926, delibera l'autonomia delle sue sezioni nell'assemblea del 22 settembre 1926 e riforma il suo organigramma. Presidente Generale viene nominato Ettore Varini e Presidente della Sezione Calcio Riccardo Barisonzo uomo di comprovata aderenza al credo mussoliniano, in un'ottica politica di fascistizzazione dello sport italiano.
Da segnalare che la S.S. Lazio nell'Assemblea Generale del 25 luglio 1927 nominò Benito Mussolini socio onorario.
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