Storia del Campionato di Serie A 1990/91
Storia del Campionato di Serie A 1989/90 - Storia del Campionato di Serie A 1991/92
La Lazio migliora di anno in anno il suo bilancio. Le rigide regole finanziarie poste in essere dai fratelli Calleri cominciano a dare i loro frutti. Ne è prova l'ingaggio del nuovo allenatore laziale, il mitico Dino Zoff, pluridecorato campione del calcio italiano.
La campagna acquisti-cessioni dell'estate del 1990 viene effettuata secondo le indicazioni del nuovo allenatore e tenendo conto delle possibilità finanziarie della Società.
Vengono acquistati Madonna dall'Atalanta, Vertova dall'Atalanta nella sessione autunnale, Lampugnani dal Messina, Domini dal Cesena, Saurini cresciuto nelle giovanili biancocelesti e preso dalla Lodigiani, Bacci dal Mantova e soprattutto Riedle, centravanti e nazionale tedesco, dal Werder Brema per 10 miliardi di Lire.
Le cessioni riguardano Di Canio che va alla Juventus per circa 8 miliardi di Lire, Beruatto al Mantova, Monti all'Atalanta, Piscedda all'Avellino, Amarildo al Cesena, Nardecchia al Mantova, Icardi al Verona.
Zoff fa svolgere partite amichevoli di alto livello in Italia e in Europa e alla metà di agosto la Lazio è impegnata in Spagna per il Trofeo Città della Linea insieme a Cadiz e Real Madrid. Si aggiudica l'importante Trofeo proprio la Lazio che dopo aver battuto il Cadiz, 2-3, supera nella finale il Real Madrid ai calci di rigore.
La Coppa Italia è affrontata dai biancocelesti con leggerezza, stante la poca pericolosità degli avversari. Anche in questa stagione si procede per eliminazione diretta e alla Lazio è capitato il Modena. Nella partita di andata in Emilia la Lazio pareggia per 0-0 e il passaggio del turno appare superato. A Roma, al termine di una prova pessima, i biancocelesti subiscono una netta sconfitta, 1-3 ed escono dal Torneo.
La prima di campionato vede la Lazio impegnata in trasferta contro il Torino e si risolve con un pareggio a reti bianche, nella seconda la Lazio riceve il Parma ma ne esce un altro pareggio senza reti. La trasferta di Lecce coincide con la prima sconfitta, 1-0, mentre la domenica successiva all'Olimpico Lazio e Milan pareggiano per 1-1.
La prima vittoria, 3-1, i biancocelesti la ottengono in casa con il Bologna e la domenica seguente, il 21 ottobre, la Lazio costringe al pareggio la Juventus al Comunale. La Lazio non approfitta del facile turno casalingo con il Bari che porta via un punto. A Cagliari si registra la prima vittoria esterna, 0-1, ma quattro pareggi consecutivi con l'Atalanta, il Cesena, nel derby per 1-1, e in casa con il Genoa, non permettono alla Lazio di allungare. Esce poi sconfitta di misura dal Napoli al San Paolo e poi altri quattro nulla di fatto con il Pisa all'Olimpico, in trasferta con la Fiorentina, in casa con l'Inter e a Genova con la Sampdoria.
Il girone di ritorno si apre con una bella vittoria con il Torino. Poi i biancocelesti pareggiano sul difficile campo di Parma. Ancora una vittoria casalinga con il Lecce, 2-0, nella settimana in cui scompare Giorgio Calleri, permette alla Lazio di andare a San Siro a giocarsela con il Milan. I rossoneri si impongono per 3-1 e vi è poco da recriminare. Zoff compatta la squadra in vista di un'altra trasferta. Questa volta è il Bologna che tenta di aggredire i laziali sin dai primi minuti, ma due reti di Riedle e Sosa sono sufficienti per rendere vano il recupero parziale dei rossoblù, 1-2. Dopo la vittoria di Bologna la Lazio è sesta in classifica e quindi in piena corsa per la qualificazione UEFA. La domenica successiva arriva a Roma la forte Juventus. La Lazio entra in campo con piglio autoritario e offensivo e al 35' Riedle segna il gol di una meritatissima vittoria.
La Roma laziale è in piena euforia per il rendimento della squadra e perché sulla stampa si comincia a vociferare che in tribuna durante Lazio-Juventus ci fosse un finanziere con grandi capacità economiche e interessato alla Lazio che risponde al nome di Sergio Cragnotti. Il campionato comunque prosegue e la Lazio pareggia a Bari e con il Cagliari. La secca sconfitta di Bergamo, 4-1, è un campanello d'allarme sulla tenuta psicofisica della squadra. Infatti i biancocelesti non superano il Cesena, pareggiano per 1-1 il derby di ritorno e prendono un'altra scoppola a Genova con i rossoblù, 3-1. Il Napoli passa facilmente a Roma, 0-2 e cominciano i malumori di tifosi e stampa. Zoff prende su di sé le colpe del cattivo rendimento della squadra eludendo così le critiche ai singoli giocatori. L'azione ha successo: vittoria a Pisa e a Roma con la Fiorentina. Alla penultima giornata la Lazio perde a Milano con l'Inter e chiude il campionato con un divertente pareggio, 3-3, con la Sampdoria all'Olimpico. Da sottolineare che nella stagione la Lazio è rimasta imbattuta con la squadra, la Sampdoria, vincitrice dello scudetto 1990/91.
Che le cose sul versante biancoceleste stavano cambiando in meglio fu dimostrato da due eventi importanti: la creazione a Formello di un grande e moderno centro sportivo di proprietà della Lazio e la notizia, trapelata nella prima settimana di marzo 1991, che la Lazio aveva acquistato per 15 miliardi di Lire il famoso attaccante inglese Paul Gascoigne. La lunga mano di Cragnotti cominciava a farsi notare nel panorama calcistico nazionale ed europeo.
Nel campionato 1990/91 la Lazio arriva 10^ in classifica a pari punti con l'Atalanta. Vince 8 partite, ne pareggia 19 e ne perde 7. Segna 33 reti e ne subisce 36.
I migliori cannonieri sono Sosa con 11 reti e Riedle con 9. I giocatori con più presenze sono Fiori e Sergio con 34 gare, seguiti da Riedle, Sosa e Bergodi con 33.
Il campionato di serie A 1990/91 fu vinto dalla Sampdoria. Retrocessero in serie B Lecce, Pisa, Cesena e Bologna.
► Stagione | << Storia del Campionato di Serie A 1989/90 | Storia del Campionato di Serie A 1991/92 >> | ► Storia dei campionati | ► Torna ad inizio pagina |