Stadio Comunale Silvio Piola - Vercelli
Dimensioni: 105 X 68,5 metri
Lo Stadio Silvio Piola di Vercelli è ormai da lungo tempo assente dalle grandi cronache calcistiche italiane, eppure nei primi anni del secolo passato questo piccolo impianto rappresentava il crocevia delle vicende del football nostrano che andava allora organizzandosi. Le celebri camicie bianche della Pro Vercelli vantano infatti nel loro palmarès la bellezza di ben 7 scudetti pur se concentrati in soli 14 anni, il primo vinto nel 1908 e l’ultimo nel 1922. Non mancarono veleni in quegli anni, specialmente nelle contestate finali contro le casacche neroazzurre di Internazionale e Pisa, ma a testimonianza del valore della squadra piemontese basti ricordare che militavano nella Pro Vercelli nove degli undici Azzurri che sconfissero il Belgio per 1 a 0 a Torino il 1 Maggio 1913 (record battuto solo dal Grande Torino nella gara vinta per 3 a 2 contro l’Ungheria di Puskas l’11 Maggio del 1947) e che, invitati da Flamengo e Botafogo, proprio i vercellesi furono nel 1914 la prima squadra italiana impegnata in una tournée in terra straniera (nello stesso anno anche i granata furono impegnati in una lunga tournée in America Latina). Nella capitale europea del riso il calcio arrivò nel 1903 per merito dello studente universitario Marcello Bertinetti che inserì anche il football tra le altre discipline praticate all’epoca dalla gloriosa "Società Ginnastica Pro Vercelli 1892". Il battesimo ufficiale della squadra vercellese avvenne il 3 agosto del 1903, il giorno successivo a quello della festa patronale di S. Eusebio.
La Pro Vercelli affrontò nello stesso giorno prima i novaresi del Forza e Costanza e poi i quotati torinesi dell’Audace, reclutati dallo stesso Bertinetti, che al termine si aggiudicarono l’avvincente torneo a tre. La Pro Vercelli vinse tuttavia l’incontro con i rivali novaresi, dando inizio a quello che più avanti diverrà noto come il derby delle risaie. Teatro delle prime gare fu il terreno del “Camp ad la fera”, il Foro Boario della fiera situato nell’area dove oggi sorgono i giardini ed il campo di bocce dietro la gradinata dell’attuale impianto utilizzato dalla Pro Vercelli. Quest’ultimo venne costruito nel 1932 e fu originariamente dedicato alla memoria del pioniere dell’aeronautica Leonida Robbiano, prima di essere ufficialmente intitolato a Silvio Piola nel 1998. Nato il 29 aprile del 1913 a Robbio Lomellina, nel pavese, Piola fu in realtà un autentico vercellese di adozione e con le casacche bianche dei piemontesi nell’ottobre del 1933 segnò ben 6 reti alla Fiorentina, maggior numero di gol realizzato in serie A da parte di un giocatore in una sola partita di campionato. Fu una delle tante imprese di Silvio Piola, tuttora primatista in Serie A per gol realizzati, ben 274. Piola vanta anche 30 gol in Nazionale ed il titolo di Campione del Mondo nel ’38, ma paradossalmente non vinse mai uno scudetto. Lo stadio Robbiano – come ancora l'impianto viene chiamato da buona parte dei tifosi vercellesi - fu costruito lungo via Massaua, ai margini del Rione Aravecchia in pieno centro città e in origine poteva ospitare circa 12.000 spettatori. Qui nel 1929 l’attaccante vercellese Bajardi realizzò contro il Genoa la prima rete della storia del campionato di Serie A a girone unico.
Sette anni prima, il Robbiano aveva ospitato il forte Liverpool di Connell, vero dream-team dell’epoca, impegnato in una lunga tournée europea durante la quale fu superato ogni avversario tranne la squadra piemontese. Di fronte all’offerta di sterline da parte del tecnico dei Reds per giocare nuovamente l’incontro, il capitano vercellese Ara non volle sentire ragioni: non ci avete battuto oggi, non ci batterete mai, così rispose in un approssimativo inglese. Lo stadio ha oggi una capienza di 8.000 posti, di cui 1.000 a sedere nella Tribuna centrale che essendo posta sotto la tutela delle Belle Arti come Monumento Nazionale ha conservato la suggestiva struttura della costruzione originaria con l’elegante ingresso monumentale ed i pali a sostenere internamente il tetto. La Tribuna venne ristrutturata con i fondi elargiti in occasione dei Mondiali di Italia ’90, utilizzati per risistemare i vecchi spogliatoi interni (quelli nuovi si trovano nella palazzina costruita esternamente), la recinzione e soprattutto la storica palestra di scherma della Pro. Il resto degli spalti si sviluppa attorno al terreno di gioco rimanendo piuttosto bassi, circondati da un insolito anello di alberi interni al muro di recinzione il quale, dal 1995 ospita una serie di graffiti sul lato che si affaccia su Piazza Camana. Tuttora lo stadio Silvio Piola mantiene intatto il fascino e la suggestione dei tempi che furono e basta osservare per un attimo l’affascinante bianca Tribuna per rivivere con la mente il mito di Piola e Rosetta.