Sabato 23 dicembre 1995 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Atalanta 5-1
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22 dicembre 1995 - 2680 - Campionato di Serie A 1995/96 - XV giornata
LAZIO: Orsi, Gottardi, Nesta, Di Matteo, Negro, Chamot, Signori, Fuser (68' Marcolin), Casiraghi (61' Rambaudi), Winter, Boksic. A disp.: F.Mancini, Bergodi, Piovanelli. All. Zeman.
ATALANTA: Ferron, Herrera, Montero, Valentini, Paganin, Salvatori (85' Zanchi), Fortunato, Sgrò, Pavone (68' Rotella), Tovalieri, Morfeo (68' Pisani). A disp.: Pinato, Mutarelli. All. Mondonico.
Arbitro: Stafoggia (Pesaro).
Marcatori: 14' Winter, 43' Signori (rig), 50' Tovalieri, 51' Boksic, 54' Signori (rig), 87' Winter.
Note: ammoniti Morfeo, Salvatori, Di Matteo, Pavone. Calci d'angolo: 9-5.
Spettatori: 46.092 per un incasso di £. 1.273.710.000.
Davanti al 5-1 della Lazio sull'Atalanta si inchina anche Mondonico. Il più bello arriva a partita finita, con i tifosi biancazzurri tutti pro-Zeman («Grazie di esistere, firma per venti anni») e Cragnotti che invece frena: «Massima fiducia al mio allenatore, però i conti si fanno alla fine. Come per Winter che è in scadenza di contratto. Tireremo le somme e vedremo dove rinnovare. Che non sarà distruggere, ma potenziare». Zeman, sornione, commenta: «Finalmente Cragnotti ha imparato». Invece Signori minaccia: «Ho tenuto tutti gli articoli sulla mia crisi. Li rileggeremo insieme questa estate». Mondonico presenta un'Atalanta prudente eppure pronta al contropiede. Il guaio è che la difesa si sfalda subito. Ferron si salva a stento da un siluro di Fuser e si arrende un attimo dopo sulla capocciata di Winter. Appena il tempo per vedere Casiraghi sbagliare il raddoppio, per applaudire Orsi (deviazione sul palo su tiro di Tovalieri) e la partita trova il suo protagonista: Alen Boksic. Il croato dimostra di essere qualcosa di più del «giocatore importante» che dicono Signori e Zeman. Parte Boksic in contropiede (lancio perfetto di Signori), distrugge sullo scatto i nerazzurri e dribbla Ferron. Il portiere allunga una mano e lo atterra. Rigore e Signori segna. Nella ripresa ci prova subito l'Atalanta. Tacco geniale di Morfeo, centro di Salvatori e Tovalieri, ancora di tacco, batte Orsi. Il 2-1 dura poco, un minuto. Partono in verticale Boksic e Di Matteo ed è ancora il croato a chiudere con una botta di sinistro che atterrisce Ferron. Signori si ripresenta fuggendo in contropiede, la spinta di Valentini vale il rigore del 4-1. Realizzato dallo stesso Signori. La tripletta non c'è solo perché il famoso sinistro di super-Beppe stavolta funziona solo dal dischetto. Sbaglia un paio di occasioni facili Signori e il quinto gol arriva grazie all'incontenibile Boksic: pallonetto che Winter devia in rete di testa. Insomma una Lazio da F1, tutti in gran forma atletica. A cominciare da Gottardi finalmente convincente, per finire col trio delle meraviglie Winter-Boksic-Signori. E Cragnotti, gran tifoso del tridente esulta: «Squadra ritrovata, peccato la debacle di Coppa. Per il campionato c'è ancora tempo. Lo scudetto? Io ci credo, resta il mio motto. Devo dire che mi aspettavo di più, questo è stato un anno sportivamente difficile. Mi auguro che il '96 porti grandi soddisfazioni, la Lazio deve essere il fiore all'occhiello del mio gruppo. Sono contento che la Roma abbia vinto, importante è che in classifica ci stia sempre dietro. Roma deve diventare capitale anche dello sport. Complimenti Sensi, ci rivedremo al derby». Dall'infermeria informano: Fuser distorsione alla caviglia sinistra, Di Matteo forte contusione al naso. Arriva Zeman l'incontentabile: «Qualche palla si sbaglia, è normale. Però buona partita, importante è che la squadra ci creda sempre. Alla Samp avevamo concesso 20', all'Atalanta nulla». Mondonico annuisce: «Lazio troppo più forte. Niente da dire sul risultato anche se ci dà fastidio. I miei ragazzi ce l'hanno messa tutta, non c'è stato nulla da fare. Il 3-1 ha cancellato ogni nostro sogno. E' giusto che ogni tanto vinca il più forte. La Juve ha fatto scuola, ho visto Fiorentina e Lazio giocare come i bianconeri l'anno scorso. Squadra coperta e partenze fulminanti». Chiude Signori: «Il tridente è una delle soluzioni a disposizione di Zeman. Non scopriamo Alen, lui è stato comprato perché bravo. Non penso di aver giocato benissimo, altre volte ho fatto meglio. Ma c'è chi valuta solo per i gol... Adesso abbiamo ancora tre partite in casa su cinque, saranno decisive. Domenica noi a Napoli e Roma-Fiorentina, scontro diretto perché i giallorossi possono inserirsi. La Juve resta grande, anche se vedo sempre il Milan un pizzico davanti a tutti. Ma io allo scudetto ci credo, riparliamone in febbraio». E per Natale, metà dell'incasso netto va a Telefono azzurro.
Fonte: La Stampa