Mercoledì 27 ottobre 2004 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Messina 2-0
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27 ottobre 2004 - 3114 - Campionato di Serie A 2004/05 - VIII giornata
LAZIO: Sereni, Oddo, Talamonti, Fernando Couto, Siviglia (56' Oscar Lopez), Giannichedda, Dabo, Manfredini, Pandev (87' Di Canio), Rocchi, Muzzi (51' De Sousa). A disposizione: Casazza, A.Filippini, Seric, E.Gonzalez. Allenatore: Caso.
MESSINA: Storari, Zanchi, Rezaei, Aronica, Parisi, Gonias (46' Di Napoli), Coppola (69' Donati), Cucciari (64' Amoruso), Sullo, Zampagna, Iliev. A disposizione: Eleftheropoulos, Eramo, Oliva, D’Alterio. Allenatore: Mutti.
Arbitro: Sig. Cassarà (Palermo).
Marcatori: 36' Manfredini, 65' De Sousa.
Note: serata umida, terreno in buone condizioni. Ammoniti Giannichedda, Cucciai e Zanchi per gioco falloso, Talamonti, De Sousa e Zampagna per comportamento non regolamentare. Angoli: 6-3 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t. Esordio in serie A per Leonardo Josè Talamonti classe 1981.
Spettatori: 35.000 circa con 4.480 paganti per una quota di 91.342 euro, abbonati 28.598 (quota 399.668,38 euro).
La Gazzetta dello Sport titola: "Manfredini-gol scuote la Lazio. Il tornante e De Sousa stendono il Messina. Prima vittoria biancoceleste all'Olimpico. La squadra di Mutti è alla terza sconfitta consecutiva".
Continua la "rosea": Con una prova di carattere, ma soprattutto usando la testa, cosa che finora aveva fatto poco, la Lazio supera il primo momento difficile della sua stagione. Contro un Messina che sembra essere un lontano parente della squadra capace di mettere sotto Roma e Milan, la squadra di Caso vince la sua prima partita di campionato all'Olimpico e torna a conquistare i tre punti un mese dopo l'ultima vittoria (ottenuta a Brescia). E' un successo limpido quello conquistato dai biancocelesti, costruito con pazienza e determinazione sin dalle prime battute di gioco. La vittoria laziale matura infatti nel primo tempo ed è la logica conseguenza dell'opposto atteggiamento tattico con cui le due squadre affrontano la partita. Aggressivo e una volta tanto convincente anche in fase offensiva quello della Lazio. Troppo rinunciatario quello del Messina. Mutti manda in campo una squadra fin troppo abbottonata per la Lazio di questi tempi. Rinuncia in partenza al funambolo Di Napoli per schierare un 4-4-2, che in realtà contempla una sola punta effettiva, Zampagna, perché Iliev, che pure giostra nei suoi paraggi, si preoccupa soprattutto di dare una mano al centrocampo. Siciliani dunque troppo arretrati, anche perché funziona male la mossa tattica escogitata dal tecnico, che chiede a Parisi e Sullo di salire quando la squadra è in possesso di palla per creare superiorità in mezzo al campo.
Chiamata a fare la partita dall'atteggiamento prudente degli avversari, la Lazio si fa però trovare pronta. Dopo le opache prove degli ultimi tempi, Couto e compagni tornano a esprimersi sui livelli delle prime positive gare della stagione. A far "resuscitare" i biancocelesti, più che i cambi operati da Caso in formazione (tra cui spicca la clamorosa esclusione di Negro a beneficio del debuttante argentino Talamonti), è il diverso spirito con cui la squadra affronta la partita. Sin dalle prime battute si vede che in campo non c'è la Lazio abulica e impacciata delle ultime settimane, ma una squadra intenzionata a mordere gli avversari. Pochi secondi dopo il fischio d'inizio Manfredini sfiora subito il gol con un colpo di testa che carambola sul palo, a Storari battuto. Il laterale di origini ivoriane va ancora vicino al gol sempre di testa ed è quindi giustamente lui a sbloccare il risultato, dopo che una zuccata di Couto viene stoppata da Gonias sulla linea di porta. L'1-0 arriva poco dopo la mezz'ora. Manfredini è bravo ad approfittare di un disimpegno sbagliato della difesa ospite, fino a quel momento sostanzialmente immune da colpe. Rezaei respinge corto di testa, Aronica si stacca troppo presto dai compagni, così l'esterno italo-ivoriano è libero di esplodere il suo sinistro che coglie di sorpresa Storari. Il copione tattico della partita si rovescia completamente nella ripresa.
Il Messina, fino all'intervallo rintanato nella sua metà campo, prende in mano le operazioni nel tentativo di rimontare il risultato. Per dare sostanza alle ambizioni dei suoi Mutti inserisce Di Napoli al posto di Gonias e qualche minuto dopo getta nella mischia l'altra punta che ha in panchina, Amoruso. Da troppo abbottonata la formazione siciliana diventa così troppo sbilanciata. E la Lazio, dopo aver rischiato l'1-1 (sul doppio tentativo di Di Napoli e Aronica, chiudono bene prima Sereni e poi Dabo), ha gioco facile nello sferrarle in contropiede il colpo del k.o. La rete del 2-0 arriva al minuto 20 della seconda frazione di gioco. A realizzarla ci pensa il quasi esordiente De Sousa. Il diciannovenne ragazzo italo-angolano (prodotto del vivaio laziale), dopo lo spezzone di gara giocata contro il Milan e alla seconda presenza in A, si toglie la soddisfazione di realizzare il suo primo gol. Il merito è però soprattutto del macedone Pandev, che si fa da solo mezzo campo, vanamente inseguito dai giocatori ospiti, prima di servire su un piatto d'argento la sfera al giovane attaccante, che non ha problemi a depositarla nel sacco. La partita finisce qui. Il Messina avrebbe ancora il tempo di tentare la rimonta, ma alla formazione di Mutti viene meno la forza. Così la Lazio, che Caso corregge ulteriormente a causa di un altro infortunio, quello di Siviglia (lo rileva Lopez) non ha problemi nel portare a casa una vittoria che la conduce fuori dal tunnel della crisi. Nel quale invece piomba il Messina, alla terza battuta d'arresto consecutiva.
la Repubblica titola: "Il gruppo Caso batte la squadra siciliana due a zero. Segna Manfredini, poi va in gol il diciannovenne De Sousa. La Lazio supera il Messina. Prima vittoria in casa dei romani".
Continua il quotidiano: Arriva all'ottava di campionato la prima vittoria della Lazio all'Olimpico. Dopo due sconfitte consecutive, con Chievo e Parma, i biancocelesti di Caso spezzano il digiuno che durava da circa un mese superando per 2-0 un Messina ancora sotto choc per la batosta ricevuta col Lecce. Con un gol per tempo, del ritrovato Christian Manfredini, al suo debutto stagionale dal primo minuto, e del diciannovenne Claudio De Sousa, la Lazio ritrova il sorriso nel momento più difficile della sua stagione, cogliendo tre punti pesanti come il piombo che la rilanciano in classifica a quota 11, lo stesso bottino sin qui conquistato da un Messina, al suo terzo stop di fila, apparso lontano anni luce dalle sue migliori prove. Assenze innumerevoli da entrambe le parti. Mimmo Caso non ha a disposizione Cesar, Emanuele Filippini, Inzaghi, Liverani e Zauri, Bortolo Mutti deve fare a meno, oltre che dello squalificato Zoro, anche di Mameda, Rafael, Fusco, Conte, Ametrano e soprattutto Giampà, messo ko dal tabellone pubblicitario. In una Lazio in silenzio stampa totale (anche virtuale), arriva anche il caso Negro, che secondo il suo agente è fuori rosa: lo sostituisce Talamonti, con Siviglia spostato a sinistra. In mezzo al campo via libera per Dabo e Giannichedda con la conferma di Manfredini, Rocchi stringe i denti e fa coppia, in attacco, con Muzzi. Mutti replica con l'inserimento in retroguardia di Aronica, con Cucciari e Gonias a centrocampo e con Iliev (e non Di Napoli) in zona gol.
E' un primo tempo tutto di marca biancoceleste quello che va in scena all'Olimpico, tant'è che, dopo soli 45", al primo angolo conquistato la Lazio fa vibrare il palo con un colpo di testa di Manfredini, lasciato tutto solo in area. Il Messina tenta di pungere in contropiede ma i padroni di casa non mollano la presa. E, ad ogni corner, crea problemi ai siciliani: al 16' è ancora l'ex Chievo a staccare di poco alto, al 31', su schiacciata di Couto, Zanchi salva in extremis. Rocchi e Pandev creano disagi acuti ad un Messina che, al 36', capitola grazie a Manfredini, che raccoglie una palla vagante per far scoccare un preciso sinistro dal limite. Subito dentro Di Napoli, nella ripresa, in un Messina che cambia atteggiamento e comincia a fare sul serio. La Lazio, che per infortunio perde prima Muzzi (per De Sousa) e poi Siviglia (per Lopez), non riesce più a controllare la situazione e gli ospiti si fanno minacciosi con le punizioni di Parisi (8') e Aronica (12'). Ma quando Mutti inserisce la quarta punta, Amoruso, arriva per il Messina l'autentica doccia fredda. Pandev, al 20', si invola in contropiede sull'out sinistro per servire, in area, lo smarcatissimo De Sousa, che infila il 2-0 proprio sotto il sette. La partita, in pratica, termina qui, con la Lazio che abbassa saggiamente i ritmi ed il Messina che, al 37', sfiora la rete della bandiera con Iliev.