Malachin Graziano
Cestista. Nato a Padova il 6 settembre 1953. Ala di 2,02, cresce nel vivaio della Virtus Padova entrando quindi nei quadri dell'Ignis Varese segnalandosi nel 1971 tra le promesse del basket italiano. Fa le sue prime apparizioni in prima squadra ed è in panchina a Tel Aviv il 22 marzo 1972 allorché la squadra lombarda piega la Jugoplastika di Spalato assicurandosi la sua seconda Coppa dei Campioni. Successivamente entra nei quadri dell'Ivlas Vigevano venendo poi chiamato a Roma nel 1975 dall'IBP di Valerio Bianchini. Giocatore assai duttile, mancino dal tiro secco e preciso (in particolare dagli angoli), con un discreto contributo ai rimbalzi e un rendimento nelle altre specialità sempre soddisfacente, disputa tre ottime stagioni. La Scavolini Pesaro nel 1978 lo acquista, ma nelle Marche il suo rendimento è inferiore alle attese. Torna così nella Capitale dove disputa un campionato con il Banco di Roma. Nel 1980 Giancarlo Asteo, suo grande estimatore, lo porta alla Lazio. Il suo trasferimento rimane il più costoso nella storia della Sezione biancoceleste. Disputa due campionati in A2 (il primo con lo sponsor Eldorado e il secondo con la Latertini) che malgrado ben diverse aspettative portano la Lazio alla retrocessione in serie B. Nel 1982/83 è alla sua ultima stagione romana con la Butangas Lazio; passa l'anno seguente nei quadri delle Cantine Riunite Marsala. Torna poi a Roma per militare nella Intecs e chiudere la carriera quindi ad Anagni.