La Roma Iezzi Floro
Difensore, nato a Roma il 5 giugno 1911, deceduto a Cinghia de' Botti (CR) il 2 marzo 1989. Nei documenti ritracciati il cognome risulta essere Laroma Iezzi e non La Roma Iezzi).
Vede la luce a Roma in via Cairoli n. 125, da Giunio di professione ferroviere e Orlandi Leonilda. Tutte le fonti a stampa riportano, sbagliando, come luogo di nascita Frascati. L'errore nasce dal fatto che la famiglia, dopo la sua nascita, si trasferì quasi subito nel centro castellano. A Frascati risulta infatti nata la sorella Jolanda il 25 settembre 1912. Nel 1927/28, Floro gioca con la Juventus Roma. Acquistato dal Frascati, con cui milita nel 1928/29, gioca prima con la Lazio III e poi nella Lazio II nella stagione 1930/31. L'annata seguente entra nel giro della prima squadra e fa il suo esordio in Campionato. Dopo l'esperienza con la Lazio milita ne L'Aquila.
Il 3 ottobre 1936, è uno dei giocatori de L'Aquila coinvolto nell'incidente ferroviario di Contigliano:
Il campionato è appena iniziato quando il 3 ottobre 1936, alle ore 10.00 nei Pressi di Contigliano in provincia di Rieti, la "littorina" partita da L'Aquila alle ore 8.00 si scontra con la "littorina" proveniente da Terni, adibita a servizio postale. Sulla prima viaggia la comitiva rossoblù diretta a Verona, composta dall'allenatore Buratti, il massaggiatore Ciotti e i giocatori Sain, Viganò, La Roma, Rossi, Testoni, Martini, Battioni, Bon, Corsanini, Gravisi, Moretti, Lessi, Angiolini e Pastorelli. Tra i morti l'allenatore Attilio Buratti; tra i feriti molti giocatori dell'Aquila. Non fanno parte della comitiva Brindisi e Michetti perché squalificati, e Stornelli che manca l'appuntamento. La città alla notizia restò attonita; aveva termine, infatti. quella magnifica squadra che era l'orgoglio dei cittadini. La dirigenza rifiutò la proposta dell'allora Direttorio della F I G C: permanenza formale in Serie "B", senza partecipazione al campionato per rispetto della tragedia. Rimboccate le maniche, la società abruzzese annunciava di voler proseguire il campionato, chiedendo solo un termine per ricostruire la squadra. Dalle parole si passa subito ai fatti e, a riprova della tenace volontà che animava i dirigenti, il 26 ottobre avveniva allo stadio la presentazione ufficiale degli atleti che avrebbero dovuto difendere i colori sociali in un campionato difficoltoso e male iniziato. Quando lo sport è vissuto con amore, con attaccamento profondo ai propri colori, anche la sorte avversa passa in secondo piano. Affrontando il lavoro di riorganizzazione della squadra i dirigenti affidano la direzione tecnica ad Andrea Kutik il quale ebbe a disposizione appena dodici giocatori. Purtroppo la squadra ricostruita non fu in grado di tenere il passo. La prima partita di recupero del 21 Novembre segnò una sconfitta di misura ad opera di La Spezia. La compagine aquilana deluse nel prosieguo, soprattutto per la sterilità dell'attacco, reparto maggiormente falcidiato dalla tragedia di Contigliano. Il calvario proseguì contro l'Atalanta, guidata dall'ex allenatore Ottavio Barbieri, che aveva condotto L'Aquila in serie "B" e che in merito alla gara contro i bergamaschi si espresse dicendo "L'Atalanta ha vinto, ma L'Aquila non meritava di perdere". La prima vittoria, dopo il rientro in campionato, si verificò a Parma nel torneo di Coppa Italia e, quindi, in campionato contro il Catanzaro. A queste due vittorie fecero seguito due sconfitte consecutive a Brescia e Modena. Purtroppo il calendario del campionato per la squadra subì una variazione non indifferente per le gare non disputate che influì moltissimo sul rendimento dei rossoblù costretti a disputare i recuperi nell'arco di pochi giorni. L'incontro che determinò le sorti del sodalizio, decretandone la retrocessione in serie "C", fu quello con la formazione della Pro Vercelli.
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