Giovedì 15 maggio 1997 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Napoli 3-2
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Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1996/97 - 31ª giornata - Lazio-Napoli 3-2
LAZIO: Marchegiani, Negro, Grandoni, Nesta, Chamot, Rambaudi, Fuser, Venturin, Nedved (90' Gottardi), Casiraghi, Signori (74' Protti). n.e. Orsi, Fish, Marcolin, Piovanelli. All. Zoff.
NAPOLI: Taglialatela, Baldini, Colonnese, Ayala, Milanese, Bordin (74' Scarlato), Boghossian (46' Beto), Longo, Pecchia, Caccia, M. Esposito (46' Aglietti). n.e. Di Fusco, Policano, Crasson, Altomare. All. Montefusco.
Arbitro: Sig. Farina (Novi Ligure).
Marcatori: 10' Ayala, 24' Casiraghi, 39' Fuser, 66' Beto, 71' Fuser.
Note: ammoniti Nedved (31' p.t.) e Buso (47' s.t.) gioco scorretto, Pecchia (24' p.t.) e Ayala (42' p.t.) gioco scorretto, Longo (28' p.t.) proteste. Calci d'angolo: 7-4.
Spettatori: paganti 13.917 per un incasso di 444.295.000 lire, abbonati 26.371 per una quota di 802.555.000 lire.
La Gazzetta dello Sport titola: "Prova di carattere della squadra di Zoff che complica la vita alla formazione di Montefusco. Fuser è la freccia della Lazio. Con due gol fa due sorpassi: il Napoli è annichilito. Comincia bene la partita per il Napoli che imbriglia la manovra laziale e si porta in vantaggio, il pareggio di Casiraghi cambia volto alla partita poi entra in scena uno spettacolare Fuser".
Continua la "rosea: Diego Fuser bello di notte abbatte il Napoli e spinge la Lazio al solitario quarto posto. Partita balneare come, tra un gol e l'altro, forse quasi l'intero giovedì di campionato. Delle 36 reti complessive, tuttavia, le due con le quali il centrocampista laziale alla fine doma (3-2) il cuore del Napoli sono da incorniciare. Per il resto, partita divertente da raccontare, ma poco o niente, per chi ama il calcio vero, da ricordare. Per venticinque minuti c'è in campo una sola squadra, quella che non ti aspetti. Il Napoli tiene in scacco la Lazio con un giochino tanto semplice quanto efficace: consiste nell'avere Esposito e Pecchia larghissimi sulle ali, pronti a scambiarsi fascia e a tagliare il campo. Sarà che i due lo fanno con notevole spregiudicatezza, sarà che la Lazio appare poco concentrata, fatto sta che il Napoli la fa da padrone con quei due che zampillano dappertutto. Il resto che offre Montefusco non si discosta dalla versione tutta a uomo cara al suo predecessore Simoni: Ayala libero staccato, quasi ossessive le marcature di Baldini su Casiraghi, Colonnese su Signori, Milanese su Rambaudi, Bordin su Nedved e Boghossian su Fuser. Il ragazzino Longo contra Venturin e raddoppia dove può mostrando anche buone qualità tecniche, Caccia fa il centravanti di manovra, eufemismo per non dire che la becca poco. Lazio assente ma il dominio del Napoli ha tutta l'aria d'essere sterile. Impressione fallace, perché su palla inattiva, una punizione di Esposito dalla fascia sinistra, la difesa biancoceleste osserva (colpevoli i centrali Nesta e Grandoni) e Ayala stacca incornando il suo primo gol in assoluto (nella porta altrui) della propria carriera italiana.
Non sfrutta il Napoli l'ulteriore sbandamento biancoceleste; la difesa di Zoff funziona poco, gli esterni Negro e Chamot vengono tenuti in scacco e non si sganciano mai, Signori figura pochissimo, Fuser e Nedved stentano a decollare. Il pareggio (25') rappresenta dunque quanto di più inatteso (e immeritato) ci possa essere: chi disfa la tela è proprio Ayala, che oppone un maldestro tacchetto al controllo aereo di Casiraghi che si ritrova solo e batte facile Taglialatela. Così, grazie all'1-1, la Lazio entra improvvisamente in partita e il Napoli si scopre, altrettanto improvvisamente, troppo lungo. Una manna per Fuser e Nedved. La partita, da cattivella che era (ruggini nemmeno tanto vecchie) si sposta dopo un poker di ammonizioni su un piano di ragionevole spettacolarità. Quel che ci vuole per la Lazio, che mette tra sé e il Napoli...Fuser. Questi realizza infatti (39') uno di quei gol destinati a fare il giro d'Europa. Galoppata dalla propria metà campo, buona per seminare Boghossian, scambio volante con Signori che in queste cose è tuttora geniale, e formidabile destro dai 25 metri per l'imparabile 2-1. Costretto a rincorrere, Montefusco inserisce dopo l'intervallo Beto, il presunto fosforo, e Aglietti, il peso in attacco, fuori Boghossian e l'incolpevole Esposito. Longo va sulle piste di Fuser. Il match si fa divertente come può esserlo una sfida con niente altro in palio che l'onore. Un atteggiamento tuttavia comprensibile per il Napoli, che ha in testa solo la finale di ritorno di coppa Italia col Vicenza, e assai meno compatibile con la classifica (e l'Europa) della Lazio. Che sciupa e spreca nemmeno fosse in vantaggio di due gol. Casiraghi scarica su Taglialatela, che ribadisce d'avere un fatto personale con Signori negandogli l'acuto. Così, dopo che Zoff ha invano rinforzato gli ormeggi togliendo uno spento Rambaudi per Buso, arriva l'incredibile 2-2 (21') di Beto. Liscia (sottoporta) e porti a casa il gol, non capita tutti i giorni.
Più che da brasiliano il colpo al volo di sinistro sembra da scapoli-ammogliati. Un liscio così perfetto da mettere ko Marchegiani, che infatti va a terra consentendo a Beto di rimediare alla gaffe di testa. Riparte a testa bassa la Lazio e la differenza la fa ancora Fuser, cinque minuti dopo. Un altro missile, stavolta viene tolta (se c'era) una ragnatela dall'incrocio. Cala il sipario. L'Europa è lì. Della Lazio.
Da La Stampa:
Fuser, gran doppietta, salva una Lazio lenta e svogliata. Per una ventina di minuti fa la partita il Napoli, con saggezza, andando subito vicino a Marchegiani, tanto che il gol di Ayala (colpo di testa con la difesa laziale che guarda) non è affatto una sorpresa. La squadra biancazzurra continua dormire e Milanese è una bella rogna per Rambaudi. Insomma si ripensa alla partita di Coppa Italia con il Napoli che si qualificò pur ridotto in nove. Ma Fuser non ci sta e toglie ogni dubbio con due siluri, rendendo inutile il gol alla Ridolini, segnato da Beto. Mentre Longo e Pecchia fanno bene diga e Signori quasi non tocca palla, improvvisamente, al 25', un lancio senza troppe pretese di Venturin trova Casiraghi ispirato. Doppia finta, con Baldini e Ayala mandati a spasso, e gol. Taglialatela questa volta non fa miracoli (1-1). Ma la Lazio ama il brivido. Pasticciano prima Marchegiani, poi Chamot e anche Nesta. Insomma, se il Napoli avesse due attaccanti più svegli le cose potrebbero migliorare. Come al 37', quando Milanese sfiora il palo. Un minuto e Signori improvvisamente si sveglia, buono il tocco per Fuser che trova il gol delle grandi occasioni. Destro a rientrare da oltre venti metri, Taglialatela si arrende ancora (2-1). Si riparte con Beto e Aglietti al posto di Boghossian ed Esposito. Nel cambio il Napoli guadagna in vivacità. Ma subito Aglietti di destro sbaglia il pareggio. Signori entusiasma la sua curva con scatto, spallata a Rambaudi che impiccia, e sinistro che Taglialatela mette a fatica in angolo. Ancora Signori, al volo ma con mira sbagliata. Si mangia un gol Casiraghi, tira appena alto Caccia, botta parata ad Aglietti: ma più che la bravura degli attacchi, sale alla ribalta l'allegria delle due difese. Minuti che scorrono, il Napoli non ha poi una gran rabbia. Eppure pareggia perché Grandoni sparisce, Beto liscia la palla e Marchegiani va a vuoto. E proprio Beto segna di testa. Gol comico, ma il pareggio dura pochi minuti: Fuser con un bolide fa doppietta e la qualificazione Uefa è quasi nella tasca di Zoff.
Tratte dalla Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
Dino 6 grande: uno slogan buono per la tifoseria e non solo. Alzi la mano chi - quando il Mito ha preso in mano una squadra spaesata e senza identità - avrebbe scommesso una lira su un ruolino in casa del genere: un pari (2-2 con l'Inter) e poi 6 vittorie 6 di fila. Inutile però aspettarsi parole forti da Zoff, lui prosegue per la sua strada, anche perché i 27 punti in 13 partite ancora non danno certezze per un posto in Uefa: "Abbiamo infilato un'ottima serie in casa però, mannaggia, non basta. Sì, d'accordo, ora il vantaggio sulla settima è aumentato, ma mancano ancora tre partite e può succedere davvero di tutto". Insomma Zoff, ma 4 punti in più con il Verona (quasi in serie B) da affrontare all'Olimpico non sono pochi. "Io sono realista e vi dico che abbiamo due trasferte impossibili con Milan e Juventus. Avete visto i rossoneri? Anche loro inseguono ancora l'Uefa ed hanno bloccato il Parma che lotta per lo scudetto. Non penso che a San Siro ci regalino qualcosa. E allora non sono pessimista, ma realista. Purtroppo abbiamo fatto una bella scalata, ma se ci fermiamo ora non sarà servito a nulla". Poi Zoff tesse gli elogi dei suoi: "Sono stati davvero bravi a reagire dopo lo 0-1. Sì, ammetto che in quei momenti ho avuto paura. Il Napoli giocava bene, e poi c'erano quei precedenti che facevano sussultare dalla panchina. Invece la squadra si è rialzata ed ha cominciato a macinare il suo gioco contro un avversario tonico, che ha ritrovato i suoi equilibri dopo un periodo nero". Di solito Dino non fa graduatorie di merito, ma stavolta ha due dediche: "Per Fuser parlano già i gol, molto belli. E poi lasciatemi dire che Casiraghi è stato davvero grande".
Gigi ha infilato ieri sera il suo terzo gol in due partite, le uniche giocate negli ultimi tre mesi. Per il centravanti una risposta alle ombre di Ronaldo che continuano ad allungarsi sul mercato laziale. La gente ha apprezzato ed ha osannato il centravanti che sa essere altruista per la squadra, freddo realizzatore e trascinatore nei momenti più delicati. Ma il protagonista assoluto della serata è Diego Fuser: due tiri da fuori, di destro, altrettante perle di bellezza. "Era un po' che non trovavo spazio sui tiri da fuori. Ne parlavo in settimana con i compagni. Stavolta ho avuto le occasioni e non me le sono lasciate sfuggire. Beh, devo dire grazie al figlio di un mio amico, che ogni volta che prevede un mio gol ci azzecca. L'ho soprannominato il Mago di Porcia". Fuser, al suo quarto centro in campionato, commenta poi la sua doppietta: "Il primo gol è stato più bello per com'è maturata l'azione corale di squadra. Il secondo invece è nato da un tiro ancora più forte e preciso. Comunque non è la prima volta che realizzo una doppietta con dei tiri da fuori. E' capitato nel primo anno qui alla Lazio, contro il Parma". Il moto perpetuo della Lazio, in una forma smagliante e terrorizzante per gli avversari, ha anche una dedica: "A mia moglie ed a mio figlio, che mi danno ogni giorno la forza di lottare. Adesso spero proprio che questi miei Eurogol servano a centrare l'Europa vera. Ce la meritiamo".