Giovannoni Gustavo
Architetto e Accademico, dirigente della S.P. Lazio. Nato a Roma il 1 gennaio 1873, ivi deceduto il 15 luglio 1947.
Socio della S.P. Lazio, ricopre l'incarico di Presidente della Commissione artistica nel 1914 - 1915 divenendo anche reggente della Società insieme a Leo Montecchi nel medesimo periodo e per un breve lasso di tempo a causa di un momentaneo impedimento del presidente Fortunato Ballerini. Fu uno degli animatori dei convegni e delle conferenze che si tenevano nella prestigiosa sede sociale biancoceleste di Via Vittorio Veneto, 7 negli anni '20. Si laurea in ingegneria civile nel 1895. Dopo la laurea segue le lezioni di arte e storia dell’architettura di Adolfo Venturi. Nel 1913 ottiene la cattedra di Architettura generale presso la Facoltà di ingegneria di Roma e nel 1921 fonda insieme a Marcello Piacentini la rivista “Architettura e Arti decorative”. E’ uno dei più ferventi promotori della Facoltà di Architettura di Roma, dove insegna Restauro dei Monumenti. Dal 1921 al 1926 assume la direzione della sezione romana del CAI (Club Alpino Italiano), che sotto la presidenza di Giovannoni, vede aumentare il numero di guide ed iscritti. Dal 1927 al 1935 dirige la Scuola Superiore di Architettura di Roma, anno in cui fonda il Centro di Studi di Storia dell’architettura. Nel 1937 fonda la rivista “Palladio”. Profondo conoscitore della storia dell’architettura, è autore di saggi fondamentali come "Attraverso la storia dell’architettura" (1913), "Saggi sull’architettura del rinascimento" (1931), "Il restauro dei Monumenti" (1945). Delle sue realizzazioni come architetto si ricordano: il palazzotto Torlonia, lo stabilimento Birra Peroni e la chiesa degli Angeli Custodi a Roma e la villa Torlonia a Formia. La conoscenza della storia dell’architettura, unita ad un vasto bagaglio di conoscenze tecniche, porta Giovannoni ad interessarsi dei campi del restauro dei beni culturali e dell’urbanistica. Come studioso ed urbanista si mostra attento al rapporto tra vecchio e nuovo nel tessuto urbanistico delle grandi città (due suoi fondamentali interventi si intitolano “Vecchia città ed edilizia nuova” e “Il diradamento edilizio dei vecchi centri”). E’ stato inoltre uno degli estensori delle prime leggi di tutela paesaggistica (1939).