Gelsomini Manlio
Atleta della sezione Rugby, nato a Roma il 9 novembre 1907 ed ivi deceduto il 24 marzo 1944.
Studente di Medicina, socio della A.S. Roma nella sezione di Atletica Leggera, nel 1928 vince i Campionati Italiani Juniores a Napoli ed è Campione universitario a Genova sulla distanza dei cento metri. Partecipa nello stesso anno ai mondiali universitari in Francia. Passato tra i Seniores stabilisce il 1° aprile 1929 allo stadio della Farnesina con 11" netti il suo personale che al tempo stesso costituisce il nuovo primato regionale. Comincia ad applicarsi anche sui 200 metri ed indossa la maglia azzurra nell'incontro con la Svizzera a Basilea dove è primo sui 100. Il 28 ottobre 1930 stabilisce al Littorio di Napoli il nuovo primato laziale sui 200 con il tempo di 22"4. I suoi record resisteranno entrambi sino al 1937. Dopo essersi confermato campione regionale sui 200 entra sul finire del 1931 nella squadra di Rugby della S.S. Lazio.
Gioca come ala e la sua velocità lo porta facilmente a ben figurare nel quindici biancoceleste. Inserito però nella lista dei Probabili Olimpici di Atletica per i giochi di Los Angeles viene diffidato nel proseguire con la palla ovale nel timore che possa incorrere in qualche infortunio. Smesso con lo sport si dedica al completamento degli studi e il 15 luglio del 1932 ottiene la laurea in Medicina e Chirurgia. Esercita la sua professione al Policlinico Umberto I di Roma. Si allontana dal partito Fascista di cui era iscritto e durante la guerra aderisce alla Resistenza nascondendosi sulle montagne del viterbese e organizzando, con il nome di battaglia "Ruggiero Fiamma", nuclei di combattenti con il Raggruppamento bande "Monte Stella".
Catturato dai tedeschi, fu ucciso nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Medaglia d'Oro al V.M.