Flamini Enrique (Enrico)
Centrocampista e allenatore, nato a Rosario di Santa Fè (Argentina) il 17 aprile 1917 e deceduto a Roma l'11 gennaio 1982. Nome completo Enrique Domingo Flamini, noto in Italia come Enrico Flamini. Detto "Flacco".
Viene acquistato a febbraio del 1939 unitamente ai connazionali Barrera e Pisa. Nella stagione 1938/39 non può però essere tesserato e deve limitarsi a disputare solo partite amichevoli e di allenamento. Prende parte alla trionfale tournée in Germania del giugno 1939, dove la Lazio si aggiudica tutte e quattro le partite disputate contro compagini teutoniche. La stagione successiva entra ufficialmente nell'organico biancoceleste venendo tesserato come oriundo. Disputa undici stagioni in maglia biancoceleste, collezionando ben 271 presenze condite da 44 reti in Campionato. Nel 1943 torna in sudamerica dove gioca nel Peñarol di Montevideo. Si trasferisce in Brasile nella stagione 1944/45 e milita nel Cruzeiro di Porto Alegre. Nella stagione 1946/47 torna alla Lazio dove rimane fino al 1952 quando viene ceduto alla Reggiana. Di nuovo alla Lazio nel 1953/54, viene impiegato esclusivamente con le riserve nel Campionato Cadetti. Termina la carriera nel Terracina in quarta serie nella stagione 1955/56. A fine agosto del 1958 viene chiamato a guidare le giovanili della Lazio in sostituzione di Aimone Lo Prete.
E' stato uno dei più tecnici e valorosi giocatori che abbiano mai vestito la maglia biancoceleste. Di pura scuola argentina, "Flacco", come veniva chiamato storpiando il termine spagnolo di "flaco" cioè "magro", seppe unire la fantasia e la classe sudamericana a una concezione pragmatica e tecnica tipica del football europeo. Finita la carriera agonistica, rimase in ambito biancoceleste come allenatore. Nella sconclusionata e sfortunata stagione 1960/61 aveva guidato per un breve periodo la prima squadra (dal 1 dicembre 1960 al 5 gennaio 1961) per poi affiancare il D.T. Jesse Carver. Grandissimo maestro per i giovani calciatori, ha conquistato numerosi successi con le squadre minori della Lazio e ha saputo scoprire e valorizzare un numero elevato di giocatori che poi hanno avuto successo sui campi di tutta Italia. Inoltre è stato scelto da molti allenatori come secondo grazie alle sue notevoli qualità tecniche e umane. Colleziona una presenza nell'Italia B.
Dal sito http://www.projetopassofundo.com.br/ - EL FLACO FLAMINI
Enquanto a Europa vivia época de terror e aflição pela segunda guerra mundial, a América do Sul era o paraíso do futebol. Brasil, Argentina e Uruguai, especialmente reinavam como a meca futebolística. Porém, a grande competição fora suspensa. Não houve Copa do Mundo na década de 1940. A última em 1938, na França e a seguinte apenas em 1950, no Brasil. O mundo se privou de assistir, conhecer e se maravilhar com o futebol elegante de Heleno de Freitas, o malabarismo de Tesourinha e seus dribles mágicos, a eficiência e liderança de Jayme de Almeida, os gols rebuscados de Silvio Pirillo e outros brasileiros famosos. Os uruguaios General Viana, Attilio Garcia e Bibiano Zapirain, por exemplo, foram craques incontestáveis, vestiram a camisa Celeste, mas não puderam disputar copa do mundo, pois ela não foi realizada. Entretanto quem mais sofreu foi a Argentina. Teve seguramente sua melhor geração de craques em todos os tempos, como o goleiro Cláudio Vacca, o “gran capitain” Angel Peruca, craque espetacular, os atacantes “Tucho” Mendez, Angel “El Feo” Labruna, Félix Lostou, um ponteiro-esquerda como poucos, Adolfo Pedernera e Manuel Moreno, que brilharam no Real Madri e Antonio Sastre, consagrado no São Paulo, foram alguns dos nomes que não puderam saborear a competição que tem os olhos do mundo. Outro craque argentino consagrado mundialmente nesta década de 1940 foi Enrique Domingo Flamini, chamado El Flaco ou O Magro. Flamini jogava na meia-esquerda. Era elegante em campo e fora dele. Alto, esguio, cabelos rigorosamente penteados para trás, firmados pela velha pomada para cabelos glostora e vestido com ternos bem cortados. Foi um craque habilidoso, inteligente, de raciocínio rápido, passes perfeitos, chute forte com o pé esquerdo, jogador clássico. Jogou em clubes hoje extintos e quase desconhecidos na Argentina, como o Tiro Federal e Remédio de Escalada, além do Rosário de Santa Fé e Racing Club.Em 1945 o Cruzeiro de Porto Alegre contratou o técnico húngaro Emerich Hirschl, que trabalhava na Argentina e no Uruguai, pois saíra de seu país quando canhões e aviões destruíam o que imaginavam ser inimigo, durante a guerra. Hirschl mostrou todo seu conhecimento no River Plate de Buenos Aires e no Penharol de Montevidéu. Naquele ano, 1945, o Cruzeiro queria desbancar a hegemonia do Rolo Compressor do Internacional, já que o Grêmio não conseguia. O Cruzeiro era forte e poderoso. Hirschl truxe consigo Flamini e Lombardini, este ponteiro-esquerdo. Alejandro José Lombardini, também era um bom jogador, mas nada comparado à Flamini. O ataque Estrelado era arrasador. Contava com Louzada, um Capitão do Exército vindo de Pelotas, Valdomiro Saladuro, fabuloso meia-direita, Hortêncio Souza, centroavante de alta técnica, mas irascível, temperamental. Jogou na seleção brasileira, Flamini e Lombardini. O clube realizou uma campanha magnífica, mas ficou com o vice-campeonato, um mísero pontinho atrás do Internacional.- No ano seguinte Flamini foi jogar no Lazio de Roma. Lá brilhou intensamente. Coincidentemente atuou ao lado de outro Lombardini, Umberto Lombardini, estrela da seleção italiana. Benito Mussolini “recomendou” a Flamini a se naturalizar italiano para defender a Azurra. O craque chegou a atuar uma partida pela seleção contra a Alemanha, mas a Itália não era seu país e Flamini teve a ousadia de dizer não ao Duce. Jogou ainda pouco tempo nas pequenas Terracina e Reggiana e fugiu da Itália, pois seu passaporte fora confiscado e a ameaça de sua prisão era iminente. Voltou a América para defender o Penharol de Montevidéu e levar o clube, novamente dirigido por Emerich Hirschl a ser campeão uruguaio. Flamini era espetacular e ficou marcado para sempre na história do futebol. A história de Enrique Domingo Flamini, além de outros 1500 craques, está resgatada no livro Enciclopédia do Futebol Gaúcho, volume 1 Ídolos e Craques
La traduzione in italiano dell'articolo di cui sopra:
Mentre in Europa si viveva un periodo di terrore e di angoscia per la seconda guerra mondiale, il Sudamerica era il paradiso del calcio. In particolar modo Brasile, Argentina e Uruguay, erano la Mecca del calcio. Tuttavia, le grandi competizioni erano state sospese. Non c'era stata la Coppa del Mondo nel 1940, l'ultima era stata giocata nel 1938 in Francia e la successiva si sarebbe giocata nel 1950 in Brasile. Il mondo non poteva guardare, imparare e ammirare l'elegante calcio di Heleno de Freitas, i giochi di destrezza di Tesourinha e il suo dribbling magico, l'efficienza e la leadership di Jayme de Almeida, i goals inverosimili di Silvio Pirillo ed altri famosi brasiliani. Gli uruguaiani Général Viana, Attilio Garcia e Bibiano Zapirain, ad esempio, furono indiscusse stelle, che hanno vestito la camicia celeste, ma non hanno potuto giocare la Coppa del Mondo in quanto la stessa non fu disputata. Tuttavia, la nazione che più ha sofferto di questa situazione è stata l'Argentina. Aveva sicuramente la migliore generazione di fuoriclasse di tutti i tempi, come il portiere Cláudio Vacca, il "Gran Capitano" Angel Peruca, spettacolare trequartista, gli attaccanti Tucho Mendez, Angel "El Feo" Labruna, Félix Lostou, un attaccante sinistro, come pochi, Adolfo Pedernera e Manuel Moreno, che brillò al Real Madrid e Antonio Sastre, che si consacrò nel São Paulo, sono stati alcuni dei nomi che non hanno potuto disputare una competizione e mostrarsi agli occhi del mondo. Un altro asso argentino di fama mondiale di quel decennio del 1940 è stato Enrique Domingo Flamini, detto El Flaco o O Magro. Flamini giocava a mezzo-sinistro. Era elegante in campo e fuori. Alto, magro, con i capelli rigorosamente pettinati all'indietro, rinforzati dalla vecchia pomata Glostora e vestito con abiti di buon taglio. E' stato un regista abile, intelligente, arguto, dai passaggi perfetti, effettuati con il piede sinistro, il giocatore classico. Ha giocato in club Argentini oggi scomparsi e quasi sconosciuti, come il Tiro Federal e Remédio de Escalada oltre che nel Rosario di Santa Fe e nel Racing Club. Nel 1945 il Cruzeiro di Porto Alegre, assunse il tecnico ungherese Emerich Hirschl, che già aveva allenato in Argentina ed Uruguay, dopo aver lasciato il suo paese distrutto da cannoni ed aerei nemici durante la guerra. Hirschl aveva ottenuto ottimi risultati nel River Plate di Buenos Aires e nel Penharol de Montevidéo. Quell'anno, 1945, il Cruzeiro voleva sfatare l'egemonia del "Rullo Compressore" dell'Internacional, dal momento che il Gremio non era in grado di farlo. Il Cruzeiro era forte e potente. Hirschl ebbe Flamini e Lombardini, quest'ultimo era una attaccante sinistro. Alejandro José Lombardini era anche un buon giocatore, ma niente in confronto a Flamini. L'attacco stellato era devastante. Aveva Louzada, un Capitano dell'Esercito proveniente da Pelotas, Valdomiro Saladuro, un mezzo-destro favoloso, Hortencio Souza centravanti di alta tecnica ma di temperamento irascibile. Il club disputò una magnifica stagione, ma divenne vice-campione per un misero punto dietro l'Internacional. L'anno successivo Flamini andò con la Lazio di Roma. Ci splendeva. Casualmente giocò a fianco di un altro Lombardini. Umberto Lombardini, stella della Nazionale Italiana. Benito Mussolini "consigliò" Flamini di naturalizzarsi italiano per giocare con la squadra Azzurra. Il campione fu invitato a giocare una partita per la nazionale contro la Germania, ma l'Italia non era il suo paese e Flamini ebbe l'audacia di dire no al Duce. Ha giocato anche per breve tempo in squadre minori quali Terracina e Reggiana e fuggì dall'Italia perché il suo passaporto è stato confiscato e la minaccia del suo arresto era imminente. Tornò in America per difendere i colori del Penharol de Montevidéo ancora una volta diretto da Emerich Hirschl laureandosi campione uruguaiano. Flamini è stato spettacolare e rimarrà per sempre nella storia del calcio.''
Nota: il testo di cui sopra, tradotto in italiano, contiene alcune inesattezze. Prima di andare al Cruzeiro Flamini era già stato per 4 stagioni nella Lazio. La fuga dall'Italia è antecedente alla parentesi in Brasile. Lombardini non ha mai giocato con la Nazionale. Non ci risulta il ritorno in America per giocare con il Penarol.
Palmares[modifica | modifica sorgente]
Figurina ed. Cioccolato IVLAS Raccolta fotocalcio 1951/52
► Torna ad inizio pagina |