Domenica 9 giugno 2013 - Gubbio, stadio Pietro Barbetti - Lazio-Atalanta 3-0
LAZIO: Strakosha, Pollace, Vilkaitis, Serpieri, Filippini, Antic (39’ De Francesco), Falasca, Cataldi (88’ Luque), Vivacqua (64’ Ilari), Tounkara, Keita. A disp.: Scarfagna, Andreoli, Bilali, Fiore, Lombardi, Pace, Paterni, Silvagni, Tira. All.: Bollini.
ATALANTA: Zanotti, Caldara, Milesi, Redolfi, Conti (81’ Barlocco), Gagliardini, Palma, Olausson (57’ Mangni), Nava, Varano (61’ Grassi), Cais. A disp.: Montrucchio, D'Amico, Tonon, Tonsi, Mologni, Villanova, Oikonomidis. All.: Bonacina.
Arbitro: sig. Pelagatti di Arezzo - Assistenti: De Troia e Croce - IV uomo: D’Angelo
Marcatori: 7’ Cataldi, 60’ Cataldi, 74’ Tounkara.
Note: ammoniti 6′ Zanotti, 48′ Strakosha, 53′ Pollace, 57′ Tounkara, 73′ Palma, 89′ Mangni. Calci d'angolo: 4-4. Recuperi: 4' pt e 3' st
Spettatori: 2.500.
Dalla notte di Jesi contro il Pescara a quella di Gubbio contro l’Atalanta sono passati dodici anni: in panchina c’è sempre Alberto Bollini, ma soprattutto in campo c’è sempre la Lazio, che torna a laurearsi Campione d’Italia Primavera, per la quinta volta nella sua storia, nella notte più bella, a un anno dalle lacrime di un anno fa versate proprio al “Barbetti”, quando fu l’Inter a cucirsi il tricolore sul petto. Pur profondamente rinnovato, tutto il gruppo biancoceleste, guidato sempre dal tecnico di Poggio Rusco, si era ripromesso di tornare in finale per vincere. Il destino ha voluto che lo scenario della finalissima fosse lo stesso, e la Lazio si è presa tutto: scudetto, Supercoppa Primavera da giocare contro la Juventus, e soprattutto gli applausi di un pubblico biancoceleste che, giunto in massa a Gubbio, ha sostenuto dal primo all’ultimo minuto i suoi giovani beniamini senza mai risparmiare un filo di voce. Lazio in vantaggio al 7’: Keita viene fermato al limite dell’area dal portiere atalantino in uscita, che subisce l’ammonizione. Si incarica della battuta della punizione Cataldi che non lascia scampo a Zanotti, un gol capolavoro che vale il repentino vantaggio biancoceleste. Prima del riposo Keita si divora il 2-0, ma nella ripresa i ragazzi di Bollini dilagano: al 14’ Tounkara travolge tutto e tutti e mette nel mezzo un pallone tesissimo sul quale Cataldi si avventa per la doppietta personale. Sul 2-0 la Lazio controlla, e appena prima della mezz’ora piazza il colpo del ko atteso ben dodici anni. Stavolta è Keita a trovare l’invenzione giusta, con un passaggio filtrante che sorprende la difesa orobica, Tounkara elude il fuorigioco e tutto solo di fronte a Zanotti realizza il tris, che vale l'atteso, meritatissimo scudetto.
Fonte: Il Corriere Laziale