Domenica 7 febbraio 1943 - Milano, Arena Civica – Ambrosiana-Lazio 4-1
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7 febbraio 1943 - 702 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1942/43 - XIX giornata
AMBROSIANA: Caimo, Girotti, Passalacqua, Bovoli, Milani, Campatelli, Fabbri (IV), Cominelli, Gaddoni, Baldini, Candiani.
LAZIO: Gradella, Romagnoli (II), Ferri, Fazio, Ramella, Gualtieri, Koenig, Pisa (I), Borici, Flamini, Puccinelli. All. Popovic.
Arbitro: sig. Mattea di Torino.
Marcatori: 25' pt Cominelli, 33' pt Borici, 40' pt Candiani, 24' st Ramella (aut), 39' st Fabbri (V).
Note: giornata prettamente invernale con umidità e leggera foschia. Terreno pesante.
Spettatori:18.000; incasso £. 135.000.
(DAL NOSTRO INVIATO) Milano, 8 febbraio. La Lazio, squadra bella, non sa giuocare per il risultato. Lo ha dimostrato di fronte all'Ambrosiana terminando con netto svantaggio un incontro nel quale non solo non è stata mai alla mercé del nerazzurri, ma che anzi l'ha vista per lunghi periodi all'attacco, con bella manovra. Alla pressione laziale, insistente ma sterile. l'Inter ha risposto con controffensive sempre pericolosissime e quando ancora la lotta per il risultato era accesa (l'Ambrosiana vinceva per 2 a 1 ma la Lazio pareva poter cogliere il pareggio da un momento all'altro) la più madornale delle autoreti troncava le speranze della squadra romana e lanciava i nerazzurri al conseguimento del successo pieno.
Né al Livorno né alla Juventus era riuscito, in questo campionato, di raggiungere, nelle loro brillanti "serie" il decimo risultato utile consecutivo; l'Ambrosiana ha realizzalo ieri la bella impresa balzando in pari tempo al primo posto in classifica. La partita è stata delle più vivaci con attacchi e contrattacchi portati a fondo e con le difese spesso impegnate a fronteggiare situazioni disperate.
La prima occasione l'ebbe subito Gaddoni, a due passi da Gradella, ma un difensore laziale arrivò a respingere ed allora andò via Koenig, per tirare in pieno su Caimo. Per un quarto d'ora la Lazio, giuocando con bella intesa tenne il campo da padrona, costringendo gli avversari ad un lavoro piuttosto affannoso di tamponamento. L'Inter faticava a mettersi in sesto e la manovra dei romani, esatta e continua avrebbe potuto dare i suoi frutti se i singoli avanti non fossero stati così lenti nel momenti risolutivi, o così imprecisi nel tiri, da permettere al nerazzurri di salvarsi alla meglio.
Quando l'Ambrosiana si scosse ed attaccò a sua volta, la musica fu tutt'altra. Nel volgere di pochi minuti la rete laziale fu sul punto di essere infilata due o tre volte, ma prima, a portiere uscito, fu Gualtieri a rinviare, proprio dalla linea, un pallone girato di testa da Gaddoni, poi, su nuovo tentativo del centravanti milanese, salvò Romagnoli, di testa, sostituendosi a Gradella.
Le acrobazie a ripetizione di Romagnoli, la caparbia decisione di Ferri, duro e falloso, l'impegno di Gualtieri, la vigilanza attenta di Ramella, non poterono impedire, al 25', che Cominelli sferrasse un gran tiro al volo mandando la palla a picchiare sotto la traversa per rimbalzare in rete. Messa in svantaggio, la Lazio riprese a tessere la trama dei suoi passaggi ed al 33' ottenne il pareggio con un bel punto dovuto ad un intelligente allungo di Puccinelli a Flamini e, sul centro della mezzala, ad un colpo di testa di Borici che lasciò di stucco Caimo.
Dopo di ciò la Lazio ebbe altra prevalenza ed altre occasioni, ma non ne trasse nulla per la lentezza di Pisa e la mira sbagliala dei suoi tiratori. Così ancora una volta l'Ambrosiana, quando ruppe l'assedio, fu pronta a conquistare nuovo vantaggio. Allungo di Gaddoni a Candiani che scatta oltre i terzini e tocca la palla per ficcarla in porta precedendo di una frazione di secondo Gradella corsogli incontro.
Tiri da lontano nei primi minuti della ripresa. Poi, al tran-tran degli azzurri, replica l'Ambrosiana con belle azioni volanti. Romagnoli riprende a dare spettacolo. La Lazio si salva più di una volta in angolo; si salva anche al 18' quando uno deviazione di testa di Gaddoni dà a Fabbri la palla da rete. Gradella balza ed alza sopra la traversa. La partita, a metà del secondo tempo è tutt'altro che decisa, anche se l'Ambrosiana è in vantaggio, perché la Lazio, sorniona, non promette nulla di buono.
Se un suo attaccante indovinasse alfine un tiro da gol come si metterebbero le cose? Mentre si pensa ad un possibile secondo pareggio, ecco capitare l'imprevisto. Per togliersi d'impiccio e non dover lottare con quel piccolo Fabbri che è una zanzara noiosa, Ramella, da quaranta metri almeno, manda indietro al suo portiere un pallone facilissimo da raccogliere e da rinviare. Gradella esce di corsa, scivola, superato dalla palla e battuto nel più balordo dei modi. Una squadra che subisce un simile punto perde, novanta volte su cento, la voglia di lottare ancora.
La Lazio, infatti, cala di tono. Al 36' Puccinelli si mangia una rete tirando proprio su Caimo. Gli ultimi dieci minuti sono tutti dell'Ambrosiana, finalmente scatenata e finalmente in vena di esibire il meglio del suo repertorio. Al 39' lavorano Campetelli, Candiani, Gaddoni e Fabbri ha la palla della quarta rete.
Così una partita apparentemente equilibrala, con maggior insistenza, anzi, della Lazio all'attacco, si chiude con un successo pieno dei nerazzurri. La Lazio, tanto più quando non ha Piola in linea, giuoca bene e non fa punti. La sua difesa - terzini e mediana - non fa scudo a Gradella anche se individualmente Romagnoli, Gualtieri, Ramella e Fazio si battono bene. All'attacco Flamini domina, ma il suo lavoro, fine e redditizio, non è sfruttato dai compagni. La squadra tutta non ha riflessi pronti e fatalmente doveva perdere di fronte ad una Ambrosiana che quando si muove fa tutto in velocità. Campatelli, Gaddoni, Cammelli, Candiani sono stati i migliori nerazzurri, Mattea ha diretto magistralmente. L'arbitro nostro più anziano sa ancora correre lesto ed essere esatto nel giudizio. Merita un elogio schietto.
Fonte: La Stampa a firma Luigi Cavallero