Domenica 6 giugno 1982 - Roma - Lazio-Avellino 1-1
LAZIO: Ielpo, Calisti, Sciarpa, Marrucco (56' Toti), Benini, Carlettini, Viviani, Perinelli, Scorza (56' Bontempi), De Angelis, Mazza. All. Guenza.
AVELLINO: Cervone, Pecoraro, Zaccaria, Bruno, Del Corso, M. Esposito (89' Cioffi), Di Liso, Serafino, Maiellaro (80' Marulla), De Napoli, Gambino. All. Caramanno.
Arbitro: Montebelli di Ancona.
Marcatori: 27' Viviani, 67' Maiellaro (rig).
Un rigore generoso accordato dall'arbitro all'Avellino su un'uscita bassa di Ielpo su Esposito tiene la Lazio fuori dalla finalissima del campionato Primavera che opposto agli irpini vedrà il Cesena guidato da Arrigo Sacchi. Al Maestrelli i biancocelesti non riescono a ribaltare lo 0-1 dell'andata nonostante il vantaggio firmato da "pagnottella" Viviani prima della mezz'ora. Il più sembrava fatto, anche per via dell'ottimo comportamento della squadra nel girone di qualificazione, ma Guenza aveva dovuto fare letteralmente i salti mortali per mettere su una formazione decente, viste le assenze forzate di Mirra e Surro in prima squadra, la rinuncia a uomini di prima fascia comunque schierabili come Marigo, Pochesci e Ferretti, l'incredibile malattia (scarlattina) diagnosticata alla vigilia all'ottimo Amadio. Non bastasse, De Angelis e Mazza sono entrati in campo febbricitanti e alla distanza sono stati dominati fisicamente dai prestanti giovani campani, tutti al limite d'età per la categoria e quindi anche più esperti. Lazio dunque fuori a testa alta e con molta sfortuna.