Domenica 5 gennaio 1947 - Roma, stadio Nazionale - Lazio-Atalanta 0-0

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5 gennaio 1947 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1946/47 - XV giornata

LAZIO: Gradella, Cassano, Carton, Alzani, Gualtieri, Brunetti, Puccinelli, Magrini, Koenig, Flamini, De Andreis. All. Cargnelli.

ATALANTA: Fuzzi, Gallo, Citterio, Maucci, Mari, Nunin, Randon, Tabanelli, Cergoli, Schiavi, Salvi.

Arbitro: sig. Boffardi di Genova.

Note: 10.000 spettatori. Cielo sereno, temperatura molto rigida. Al 15' De Andreis si è infortunato ad un braccio ed è rientrato in campo al 40'. Le condizioni del giocatore erano però pessime e pertanto è uscito definitivamente dal campo. Angoli 7 a 0 per la Lazio.

La notizia della gara sul Messaggero del 5/01/47
La cronaca della gara sul Messaggero del 6/01/47

La Lazio non ha rispettato il pronostico che la voleva vittoriosa contro un'Atalanta molto rimaneggiata. Anzi, se Cassano non avesse fatto una partita straordinaria, reggendo da solo tutto il reparto difensivo, probabilmente la squadra bergamasca sarebbe riuscita a portare a casa i due punti. Ad onor del vero bisogna considerare che la Lazio ha giocato in dieci uomini per 75 minuti a causa del grave infortunio riportato da De Andreis, ma ciò non può esimere i biancocelesti dalle loro responsabilità. Flamini ha giocato senza mordente e non ha dato il consueto apporto alla linearità della manovra. Anche la sorte non ha favorito i romani perché due bei tiri brucianti di Koenig hanno pizzicato la traversa al 10' e al 15' del pt. Nella ripresa la Lazio ha costretto l'Atalanta a rinculare a difesa della propria porta ma, nonostante i sette angoli a favore, dei veri pericoli Fuzzi non li ha mai corsi. Insomma la Lazio ha giocato male, improvvisando, senza metodo. La mediana latita e Gualtieri, Alzani e Brunetti più che impostare, contrastano gli avanti avversari e lasciano l'astuto e veloce Koenig a combattere da solo contro gli arcigni difensori ospiti e Muccinelli non riceve una palla in profondità da sfruttare come lui sa fare. Ecco che allora il gioco semplice, essenziale, pratico dell'Atalanta è riuscito ad imbrigliare senza troppe difficoltà le esili manovre laziali. Mari non ha mollato Koenig per un istante, Nunin, paonazzo in volto inizialmente perché forse emozionato, ha progressivamente ampliato il suo raggio d'azione e andava a prendere tutti i laziali che si facevano avanti. Salvo le due traverse colte da Koenig, un bel tiro di Tabanelli, un pericoloso diagonale di Cergoli, non si è visto altro di notevole.