Domenica 3 marzo 1985 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Torino 0-0
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3 marzo 1985 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1984/85 - XXI giornata
LAZIO: Orsi, Storgato, Calisti, Manfredonia, Batista (46' Vianello), Podavini, Vinazzani, Torrisi, Giordano, Laudrup (58' Dell'Anno), Garlini. A disp. Cacciatori, D'Amico, Fonte. All. Oddi. D.T. Lovati.
TORINO: Martina, Corradini, Francini, Zaccarelli, Caso, Beruatto, Pileggi, Sclosa, Comi, Dossena, Serena. A disp. Copparoni, P.Mariani, Schachner, Osio, Picci. All. Radice.
Arbitro: D'Elia (Salerno).
Note: ammoniti Corradini, Vinazzani e Giordano. Angoli 7-3 per il Torino.
Spettatori: 30.000 circa.
L'esordio in panchina di Giancarlo Oddi ha portato un po' d'ordine nella squadra e un punto che serve davvero a poco. Alla fine a rammaricarsi di più per il match senza gol è il tecnico avversario Radice, che recrimina sull'imprecisione dei suoi in area avversaria. Il Toro, privo di cinque titolari, ha giocato per contenere ma pure per contrattaccare e Comi e Serena, alla fine, sono risultati molto più pericolosi del fumoso Giordano di questo periodo e del suo partner Garlini, troppo spesso però ignorato da compagni portati solo all'assalto personale. Oddi, come detto, ha ridato una logica alla squadra, schierando inizialmente Manfredonia al centro della difesa e rispolverando la vecchia guardia accantonata da Lorenzo, ovvero Storgato e Torrisi. Ma la Lazio in questo periodo è poca cosa, non ha idee, corre male e a vuoto. Cosicché le occasioni migliori le hanno avute gli ospiti, specie nel finale quando Serena è stato fermato solo dall'intuizione di Orsi. I biancocelesti hanno creato pochi pericoli alla porta di Martina, con Laudrup a tratti irritante, e non a caso sostituito nella ripresa da Dell'Anno, ma sono andati un po' meglio nella ripresa grazie al ritorno obbligato di Manfredonia a centrocampo, visti i malanni muscolari di Batista: Lionello ha dato una maggiore spinta alla manovra, poco assistito dagli altri centrocampisti ma i bagliori sono stati davvero pochi. Manca un regista, e non a caso hanno brillato dall'altra parte Caso e Zaccarelli che si sono alternati nel ruolo di libero e di costruttore di gioco. La Lazio non ha cambiato volto neanche con il cambio di allenatore, nonostante Oddi abbia cercato di ricaricare le pile evitando un lungo ritiro e liberando un po' la mente dei tanti asfissiati dalla "cura" Lorenzo. Ormai la rassegnazione sembra aver fatto breccia nella squadra e nella tifoseria.