Domenica 3 maggio 1987 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sambenedettese 0-0

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3 maggio 1987 - 2321 - Campionato di Serie B 1986/87 - 31ª giornata

LAZIO: Terraneo, Podavini, Acerbis, V.Esposito, Gregucci, Marino, Camolese, Caso (65' Magnocavallo), Fiorini, Pin, Mandelli (75' Rizzolo). A disp. Ielpo, Brunetti, Piscedda. All. Fascetti.

SAMBENEDETTESE: Ferron, L.Nobile, Bronzini, D.Ferrari, Petrangeli, Rondini, Turrini, Di Fabio, F.Selvaggi (82' Ginelli), Manfrin, Di Nicola. A disp. Borin, Pascucci, Annoni, B.Ranieri. All. Clagluna.

Arbitro: Sig. Cornieti di Forlì.

Note: tempo bello, terreno in ottime condizioni. Ammoniti Bronzini, Gregucci, Petrangeli e Di Nicola tutti per gioco falloso. Angoli 7-5 per la Lazio.

Spettatori: 25.000 circa.

Il biglietto della gara
Una fase della gara

La Sambenedettese ha sfiorato il gran colpo all'Olimpico contro una Lazio fiacca, priva di mordente, totalmente incapace di costruire serie azioni da gol. Gli uomini di Fascetti, forse troppo convinti di riuscire ad imporre facilmente la superiorità tecnica espressa finora dal campionato, si sono trovati in difficoltà contro un avversario tenace, ancora caricato sul piano psicologico per il successo ottenuto domenica contro la capolista Cremonese. I marchigiani si sono fatti ammirare pure per la disposizione tattica che ha finito per confondere le poche idee degli avversari. Bene organizzati a centro campo e in difesa, gli ospiti si sono affidati ad un giochino semplice che i laziali non hanno saputo neutralizzare: Selvaggi arretrava risucchiando il diretto avversario Podavini, poi faceva partire lunghi palloni, sui quali si lanciavano a turno Manfrin, Turrini, ma soprattutto il velocissimo Di Nicola che però ha trovato sulla sua strada Gregucci, il migliore della formazione romana. Discorso a parte per Fiorini: il centravanti biancoceleste ha lottato caparbiamente per 90 minuti, ma non ha trovato una valida spalla per potere sfruttare in pieno la sua felice giornata. Sia Mandelli che Caso non sono stati in grado di assecondarlo. La spinta partiva dai velleitari centrocampisti che si ammucchiavano al centro, dimenticando totalmente di agire sulle fasce laterali. La manovra risultava caotica, priva di un filo logico che metteva i marchigiani nelle condizioni di controllare in tutta comodità la gara. Con un inizio promettente, gli uomini di Fascetti avrebbero potuto passare in vantaggio al quarto minuto di gioco: un cross di Marino giungeva sui piedi del solitario Caso in sospetta posizione di fuori gioco. Il centrocampista laziale aveva un attimo di esitazione, poi si dirigeva verso la rete marchigiana tirando a colpo sicuro. Ma una tempestiva uscita di Ferron, attento sventava il tentativo.

Poco dopo la Sambenedettese replicava con un bel tiro di Selvaggi scagliato dal limite, che costringeva Terraneo a salvarsi alzando sopra la traversa. Ma l'occasione più ghiotta, che, avrebbe potuto imprimere una svolta alla gara, sfumata in maniera clamorosa, capitava proprio ai marchigiani quando mancavano 5 minuti alla fine del primo tempo. Podavini collezionava l'ennesimo errore facendosi soffiare la palla da Di Nicola che fuggiva tutto solo verso l'area laziale. Terraneo abbandonava i pali cercando di anticipare l'avversario, ma veniva saltato. Probabilmente è stata l'emozione a giocare un brutto scherzo a Di Nicola, il quale a lato una palla che attendeva soltanto di essere spinta nella rete rimasta incustodita.