Domenica 3 gennaio 1993 - Ancona, stadio Conero - Ancona-Lazio 0-3
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3 gennaio 1993 - 2545 - Campionato di Serie A 1992/93 - XIV giornata - calcio d'inizio ore 15.00
ANCONA: Micillo, Mazzarano, Lorenzini (66' Vecchiola), Pecoraro, Glonek, Bruniera, Lupo (46' Caccia), Ermini, Agostini, Detari, Sogliano. A disp.: Nista, Fontana, Gadda. All. Guerini.
LAZIO: Orsi, Corino, Favalli, Marcolin, Luzardi, Cravero, Fuser, Doll (85' Sclosa), Stroppa (77' Bacci), Winter, Signori. A disp.: Fiori, Bergodi, Neri. All. Zoff.
Arbitro: Sig. Chiesa (Milano).
Marcatori: 30' Fuser, 84' Signori, 87' Winter.
Note: temperatura al di sotto dello zero, campo innevato, si è giocato con un pallone di colore rosso. Ammoniti: Sogliano, Glonek, Marcolin, Corino, Caccia. Antidoping: Mazzarano, Micillo, Sclosa, Fiori. Calci d'angolo: 3-4.
Spettatori: paganti 6.324; incasso 221.560.000 lire; abbonati 5.455; quota 198.285.573 lire.
La Lazio negli ultimi cinque minuti ha reso impietosa e crudele una sconfitta che il volonteroso ma inconsistente Ancona ritiene (tutto sommato non proprio a torto) troppo pesante. Sfortuna? Certo un po' di jella la squadre di Guerini l'ha avuta soprattutto in occasione del primo gol laziale al 29'. Punizione di Fuser, un calcione verso la porta avversaria su un terreno impossibile, la sensazione che Micillo potesse parare il tiro senza problemi mentre la palla, viscida, gli sfuggiva passandogli beffarda tra le gambe. E non si può parlare di papera del portiere anconetano perché la neve rendeva tutto terribilmente difficile. La neve appunto. Non copiosa ma tanto da imbiancare il terreno di gioco al punto da costringere l'arbitro Chiesa a due sopralluoghi nella mattinata prima di decidere di giocare. Certo è che per mezz'ora correre su un terreno del genere era un problema ed a farne le spese erano i giocatori più tecnici: Doll, Signori, sicuramente Detari. Ma la palla rimbalzava e sebbene l'arbitro Chiesa non abbia avuto esitazioni sul fatto che il terreno fosse praticabile, nel primo tempo di vero calcio se n'è visto poco. Le cose invece sono migliorate nella ripresa quando il fondo è diventato più accettabile. L'Ancona che doveva recuperare il gol di svantaggio si è gettato in avanti a testa bassa e per la Lazio è stato facile colpirlo in contropiede dando al risultato proporzioni vistose. La Lazio mancava di Gascoigne e Riedle ma pochi se ne sono accorti. La squadra di Zoff gioca con praticità e semplicità ma anche con autorità mostrando di aver preso finalmente coscienza della propria forza. I suoi meriti, pur contro un avversario nettamente inferiore, sono emersi e non sono pochi. Winter ad esempio su un terreno da "palazzo del ghiaccio" si è adattato con facilità disputando una magistrale ripresa. Signori alla distanza si è rinfrancato superando come e quando ha voluto uno spaesato Glonek. Inoltre la difesa non ha commesso un solo errore. La Lazio insomma ha ampiamente meritato il regalo di Micillo sul primo gol e ha finito in crescendo, non dimenticando le molte occasioni mancate (clamorosa quella di Winter) e la magistrale rete segnata dal solito Signori ed annullata dall'arbitro Chiesa (su segnalazione del guardalinee) per un fuorigioco parso quanto meno dubbio. L'Ancona tutto sommato ha fatto quel che ha potuto e la modestia della sua difesa complica tutto. Pecoraro è stato l'unico ad emergere ma era solo, desolatamente solo. Detari non era in giornata ed ormai gli capita troppo spesso. Agostini contro Luzardi non ha visto palla, Lupo era intimidito da Favalli. Ermini e Sogliano correvano con buona volontà ma è tutta la formazione di Guerini ad evidenziare una modestia di fondo che è lo specchio della sua mesta classifica. Dopo un primo tempo giocato alla meglio, causa le condizioni del terreno e ravvivato solo dal fortunoso gol di Fuser, nel finale di ripresa la Lazio ingrandiva le misure del successo. Al 40' Doll avanzava e dava a Signori. Con il portiere in uscita, abile è il pallonetto dell'attaccante azzurro. Al 43' angolo di Fuser. Su tutti si elevava Winter e di testa siglava la terza rete in uno stadio bianco, reso ancora più spettrale dai fari che illuminavano il terreno di gioco. La Lazio esulta per un successo che la proietta terza in classifica e che ne fa la squadra del momento tenendo conto che dalla stagione 74-75 (quando aveva lo scudetto sul petto) non vinceva tre partite consecutive in serie A. E se Zoff continua a predicare modestia ed invita tutti alla calma, proprio lui zitto zitto con la sua Lazio ha superato quella Juve che due anni e mezzo fa senza troppi complimenti gli dette il benservito. Ma Zoff non parla di rivincite e continua a ripetere che l'unico obiettivo della sua squadra è conquistare un posto nella coppa Uefa, obiettivo che è sicuramente alla portata della sua squadra. Quanto all'Ancona il suo futuro è davvero buio, aggravato da una situazione societaria precaria e ben lungi dall'essere risolta.
Fonte: Corriere della Sera