Domenica 31 ottobre 1982 - Bari, stadio Comunale - Bari-Lazio 0-3
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31 ottobre 1982 - 2140 - Campionato di Serie B 1982/83 - VIII giornata
BARI: Fantini, Acerbis, Armenise, O.Loseto (I) (71' L.De Rosa), Caricola, De Trizio, C.Bagnato, Majo (46' Cuccovillo), De Tommasi, Lucchi, Bresciani. A disp. Caffaro, G.Loseto (II), De Martino. All. Catuzzi.
LAZIO: Orsi, Podavini, Saltarelli, Vella, Miele, Perrone, Ambu, Manfredonia, Giordano, D'Amico, Badiani (18' De Nadai). A disp. Moscatelli, Pochesci, Spinozzi, Surro. All. Clagluna.
Arbitro: Pairetto (Torino).
Marcatori: 48' De Nadai, 83' Ambu, 89' Giordano.
Note: cielo parzialmente coperto, temperatura mite, terreno ottimo. Ammoniti Vella, Ambu, De Trizio per scorrettezze, Majo per proteste. Angoli 9-2 per il Bari.
Spettatori: 20.000 circa dei quali 12.029 paganti per un incasso di 82.876.000 (abbonati 4.850 per una quota di 46.599.740).
Sonora vittoria della Lazio in Puglia che ottiene un 3-0 ampiamente meritato al termine di una partita molto combattuta. Agli applausi finali per i laziali, si contrappongono i fischi e la contestazione per il Bari. Alla vigilia i tifosi sembravano ben disposti ad incoraggiare la squadra in crisi. Squadra che ha cercato nel mercato di ottobre di rinforzare il proprio centravanti con l'acquisto dell'ex attaccante Lucchi. Accanto a Lucchi, ieri, giocava anche il rientrante Majo (di cui si era sentita l'assenza sin dalle prime partite del campionato). Ma evidentemente ieri per il Bari era una giornata decisamente storta. Tutto è finito nel peggiore dei modi per i baresi che hanno dimostrato molta buona volontà, ma hanno concluso molto poco. Per di più si sono trovati di fronte una Lazio in gran forma, con Giordano e Manfredonia che generosamente hanno lottato su ogni pallone. Ma non bisogna far torto al resto della squadra: dal portiere Orsi a Badiani (che ha giocato solo un quarto d'ora e poi è uscito per infortunio), tutti meritano un elogio. La Lazio era decisa a proseguire la marcia verso l'alta classifica, per conquistare una promozione che sembra poter ottenere, almeno da quello che si è visto a Bari. La Lazio ha controllato bene gli avversari nel primo tempo, poi nella ripresa ha colpito con decisione nel contropiede veramente incontenibile per i difensori baresi.
La Lazio si fa subito sotto con un cross di Miele al centro dell'area, Ambu, in rovesciata, manda di poco sull'incrocio dei pali. Al 13' Bagnato, ben lanciato da Lucchi, tira forte, ma centrale, Orsi para a terra. Ancora Ambu in evidenza al 17' quando spreca una facile occasione su invito di Giordano. Affiora il nervosismo: Majo allontana il pallone dopo aver commesso un fallo e l'arbitro lo ammonisce. Nella ripresa la Lazio approfitta degli svarioni difensivi avversari e va in vantaggio. Al 48' punizione per fallo su Giordano, un metro fuori dall'area di rigore. Dopo ripetute contestazioni D'Amico porge a De Nadai che di sinistro batte Fantini. Al 52' strepitosa parata di Fantini che momentaneamente evita il raddoppio. Ma il raddoppio era soltanto rimandato. All'83', dopo un tentativo di Bresciani che va fuori, la Lazio raddoppia. Giordano con caparbietà all'83' conquista un pallone, se lo porta in avanti, supera Caricola, in area tira forte e il portiere barese respinge alla meglio, riprende ancora Giordano che rimette il pallone al centro dell'area dove Ambu segna un bel gol. Applausi del pubblico barese che impreca contro ti presidente Matarrese. Il pubblico continua a rumoreggiare e la polizia controlla i punti caldi delle curve Nord e Sud. Il Bari ottiene il nono calcio d'angolo della partita (contro i due della Lazio), ma il pubblico fischia. I padroni di casa vanno avanti con volontà, ma la Lazio chiude impietosamente tutti i varchi. All'88' Giordano finalmente corona con un gol una buona partita, con un'azione che viene largamente applaudita dal pubblico. Vella porge al centravanti che evita il suo diretto avversario, scarta anche il portiere e segna a porta vuota.
Finisce così, tra gli applausi del pubblico con una Lazio veramente in gran giornata e con i fischi per l padroni di casa. Un coro impietoso «Serie C-Serie C», accompagnano il presidente Matarrese che lascia la tribuna d'onore scortato da agenti in borghese ed in divisa. Gli spettatori sostano sulle tribune per una ulteriore contestazione al presidente che sconsolato attraversa il terreno di gioco per andare negli spogliatoi. Giordano negli spogliatoi dirà di aver cercato il gol con caparbietà. «Sto attraversando un momento particolarmente felice, così come tutto il resto della squadra. D'altra parte solo per il secondo tempo di Bologna abbiamo qualcosa da rimproverarci». Alla domanda se avrebbe gradito il passaggio alla Fiorentina, Giordano ha risposto con un sorriso ed è andato via raggiungendo i compagni nel pullman.
Giordano è già dell'Udinese, anche la Lega è stata informata. L'ha annunciato il presidente dei friulani Lamberto Mazza, precisando che nei giorni scorsi attraverso la sua fideiussione la Lazio ha ottenuto da un pool di banche un miliardo e 200 milioni coi quali pagare la scadenza dell'Irpef. In caso contrario il club della capitale sarebbe andato verso il fallimento. Rispondendo ad alcune inesattezze affiorate nei giorni scorsi in seguito alla complessa trattativa tra Fiorentina e Lazio per Giordano, il presidente Mazza ha precisato i termini dell'operazione che porterà il giocatore nella prossima stagione a vestire la maglia dell'Udinese «sempre che — ha dichiarato — la mia squadra sia in grado di lottare per lo scudetto. Altrimenti Giordano sarebbe sprecato e rischierebbe di creare degli squilibri».
Mazza, che ha rilasciato queste dichiarazioni avendo a fianco il direttore sportivo Dal Cin si è espresso con parole di fuoco nei confronti dei dirigenti laziali «i quali evidentemente non vogliono essere salvati, mancano di senso di responsabilità avendo rifiutato un'offerta interessante e irripetibile. A questo punto la Lazio rischia di avere Giordano ma non più la società». Secondo Mazza, la Lazio doveva cedere «in prestito» Giordano alla Fiorentina: l'Udinese non ha mai posto veti, contrariamente a quanto ha affermato Casoni, l'affare era sensazionale e la Lazio ne avrebbe ricavato due giocatori «più adatti alla B di Giordano», e soprattutto un contributo col quale ridurre «i quasi 10 miliardi di deficit che denuncia la società della capitale». «I tifosi — secondo Mazza — vanno informati e gestiti, quando il buco della società è così spaventoso occorre avere il coraggio di vendere i pezzi pregiati e ricominciare da capo come ha fatto il Milan. A questo punto la Lazio non può pagare neppure lo stipendio a Giordano. Noi non abbiamo nessuna responsabilità sulla trattativa condotta nei giorni scorsi: la Lazio era libera di cedere Giordano in prestito. A fine campionato, l'Udinese avrà il giocatore (non l'ho mai detto ma ora lo dico) e noi abbiamo fatto tutto regolarmente, anche la Lega è già stata informata. Il signor Dal Cin ha completato l'operazione finanziaria nel pieno rispetto dei regolamenti».
Per arrivare a Giordano, Mazza e l'Udinese hanno lavorato in due diverse direzioni. L'industria presieduta da Mazza ha sponsorizzato la Lazio versandole attraverso la Seleco 900 milioni in tre anni. Inoltre le ha fatto ottenere da un grosso complesso per la vendita di elettrodomestici della casa, la HGM di Roma, 640 milioni in contanti grazie ai quali la società ha avuto il controllo del 30 per cento della finanziaria biancoceleste. Praticamente la Lazio ha ottenuto una prima fetta di un miliardo attraverso la sponsorizzazione quindi, raggiunto un accordo sulla valutazione di Giordano (esattamente 5 miliardi), l'Udinese ha versato un miliardo cui si è aggiunto nei giorni scorsi un miliardo e 200 milioni per il pagamento dell'Irpef. Cifra ottenuta attraverso la garanzia fornita da Mazza alle banche.
Fonte: La Stampa