Domenica 2 gennaio 1983 - Bergamo, stadio Comunale - Atalanta-Lazio 1-1
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2 gennaio 1983 - 2148 - Campionato di Serie B 1982/83 - XVI giornata
ATALANTA: Benevelli, G.Rossi, Magnocavallo, Snidaro, Filisetti, E.Perico, Agostinelli (65' Donadoni), Magrin (60' Pacione), Savoldi I, D.Moro, Mutti II. A disp. Bordoni, Codogno, Madonna. All. O.Bianchi.
LAZIO: Orsi, Podavini, Saltarelli, Vella, Miele, Perrone, Ambu (50' De Nadai), Manfredonia (3' Tavola), Giordano, D'Amico, Badiani. A disp. Moscatelli, Pochesci, Chiodi. All. Clagluna.
Arbitro: Paparesta (Bari).
Marcatori: 69' Mutti II (rig), 73' Podavini.
Note: esordio in serie B per Pacione. Cielo coperto e giornata fredda. Ammoniti: Magrin al 22' per comportamento non regolamentare, Perrone al 31' per gioco scorretto, G.Rossi al 71' per comportamento non regolamentare e De Nadai al 73' per proteste. Angoli 10-3 (5-3) per l'Atalanta.
Spettatori: 21.000.
L'Atalanta più vicina al fondo della classifica mette alla frusta la Lazio fino a questo momento la dominatrice del campionato di Serie B. Eppure sono stati proprio i bergamaschi ad andare più vicini al successo pieno, che forse avrebbero anche meritato, annullando la differenza di classe a vantaggio della capolista con una tenuta di gara a ritmo impossibile che ha costretto difensori laziali a dare il meglio di sé stessi per non soccombere. Magnocavallo, un terzino alla Cabrini che ha trascorsi anche nelle file del Genoa, è stato una spina costante per la difesa romana che sin dall'inizio ha dovuto accontentarsi di tamponare la prevalenza offensiva dell'Atalanta. Va detto subito che la Lazio, dopo 3 minuti appena, ha dovuto rinunciare a Manfredonia per un'improvvisa contrattura. Il sostituto, l'ex juventino Tavola, è stato senz'altro all'altezza della situazione, risultando anzi uno dei migliori in campo, ma è chiaro che Lionello avrebbe dato ben altra spinta alle controffensive della capolista.
Senza Manfredonia e con Giordano inflessibilmente controllato dal giovane Rossi, la Lazio invece è nettamente mancata in zona avanzata e per tutto il primo tempo ha dovuto subire la vivacità dei nerazzurri che hanno pagato alcune fatali esitazioni di Savoldi al momento di concludere. E' stato tuttavia proprio Savoldi ad andare vicino al gol al 43' su azione impostata da Agostinelli e proseguita da Moro con un cross dalla destra. L'anziano attaccante a tre metri dalla porta ha azzeccato un subdolo colpo di tacco, arma dell'esperienza, ma proprio sulla linea, con Orsi irrimediabilmente battuto, lo stopper Miele è riuscito ad allontanare la minaccia. Nella ripresa, mentre l'Atalanta dava fiato ad Agostinelli, protagonista di un primo tempo ottimo la Lazio accentuava la sua intenzione di difendere lo 0-0 chiamando in campo il centrocampista De Nadai in sostituzione della punta Ambu. I nerazzurri continuavano a premere, rischiando a volte il contropiede, soprattutto al 62', quando un tiro-cross di D'Amico non trattenuto dal portiere Benevelli dava a Giordano la palla del gol-sorpresa.
Il centravanti però non riusciva a controllare bene ed il pallone colpito al volo finiva a lato. Su quest'occasione fallita si esauriva praticamente la spinta della Lazio mentre l'Atalanta (che aveva rimandato negli spogliatoi Savoldi sostituendolo con il vivacissimo Pacione) insisteva ancora spavaldamente all'attacco. Era proprio Pacione al 70' a dare ai tifosi dell'Atalanta un momento di gloria e di illusione. Entrato in area dopo uno slalom sulla destra, il giovane rincalzo era steso da Saltarelli e l'arbitro Paparesta indicava senza esitazione il dischetto del rigore.
Avanzava a battere il tiro dagli undici metri Mutti ed Orsi era inesorabilmente superato da una fiondata bassa sulla sua destra. L'illusione della vittoria per i tifosi bergamaschi durava poco. Dopo 3 minuti un fallo di Snidaro su De Nadai provocava una punizione sul settore sinistro del campo a poco più di trenta metri dalla porta. Giordano toccava lateralmente per il terzino Podavini che dopo un rapido controllo, azzeccava il pareggio con un gran tiro di destro nel «sette» alla destra di Benevelli.
La botta e risposta nel giro di tre minuti ha praticamente condizionato il comportamento delle due squadre nel quarto d'ora abbondante che restava per la fine della partita. Per la Lazio il pareggio era un obiettivo graditissimo, per l'Atalanta la divisione della posta con la capolista costituiva comunque un risultato accettabile e non valeva la pena di comprometterlo portandosi sconsideratamente all'attacco alla ricerca del risultato pieno. Soltanto un'iniziativa personale di Pacione, neutralizzata in tuffo da Orsi, ed una stangata di Mutti su punizione egualmente fermata dal portiere laziale, hanno tentato di modificare l'1-1. Un risultato tutto sommato giusto. La Lazio ha avuto tuttavia la conferma che in Serie B le partite facili non esistono più; mentre l'Atalanta, dopo aver affrontato da pari a pari la capolista, si è convinta che la sua posizione in classifica può essere decisamente migliorata.
Fonte: La Stampa