Domenica 29 aprile 1984 - Udine, stadio Friuli - Udinese-Lazio 2-0
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29 aprile 1984 - 2203 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1983/84 - XXVIII giornata
Udinese: Brini, Galparoli, Cattaneo, Gerolin, Edinho, De Agostini, Causio, Miano (46' Pancheri), Mauro II (87' Dominissini), Zico, Virdis. A disp. Cortiula, Candutti, Pradella. All. E.Ferrari.
Lazio: Orsi, Miele, Podavini, Spinozzi, Batista, Vinazzani, Cupini, Manfredonia, Giordano, Laudrup, D'Amico (55' Marini). A disp. Cacciatori, Della Martira, Piscedda, Piga. All. Carosi.
Arbitro: Casarin (Milano).
Marcatori: 68' Batista (aut), 86' Zico.
Note: ammoniti Galparoli e Batista. Angoli 13-4 per l'Udinese.
Spettatori: 45.000 circa.
Come complicarsi la vita... Una sconfitta che brucia, quella della Lazio a Udine. Spianata da un autogol sfortunato di Batista, una deviazione fortuita che ha fatto impennare il pallone oltre la portata del solito ottimo Orsi su conclusione dal limite di Edinho. E definitivamente infiocchettata da un contropiede perfettamente impostato da Causio che ha aperto sulla sinistra per la progressione imperiosa di Zico, perfetto nel coordinare il destro angolato sull'uscita del portiere biancoceleste. Due gol che dicono di una ripresa in cui alla Lazio sono venute meno le gambe e le idee. Complice la giornata non felice di D'Amico, rimpiazzato da Marini dopo uno scampolo di secondo tempo, e di Laudrup, mentre Carosi ha avvilito Giordano in una posizione da centravanti arretrato che lo vede lontano dalla porta e incapace quindi di colpire come ha fatto contro il Napoli nel turno precedente. Nel primo tempo, con la tramontana a favore, i biancocelesti avevano tenuto il campo approfittando della buona marcatura di Vinazzani su Zico, di Podavini su Mauro e di Miele su Virdis. Non rinunciando a cercare sortite verso l'area avversa. Col vento in faccia è andata invece molto peggio, nonostante sia stato Cupini, su invito lungo di Giordano di grande precisione, a sfiorare il colpo del vantaggio sullo 0-0 con una conclusione al volo di poco alta sull'uscita a valanga di Brini. L'uno-due friulano complica ora non poco il cammino verso la salvezza ma si spera che si sia trattato soltanto di una battuta a vuoto rimediabile.