Domenica 26 settembre 1993 - Cagliari, stadio Sant'Elia - Cagliari-Lazio 4-1
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26 settembre 1993 - 2574 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1993/94 - VI giornata
CAGLIARI: Fiori, Villa, Pusceddu, Bisoli, Aloisi (46' Sanna), Firicano, Cappioli, Herrera, Dely Valdes, Matteoli (55' Moriero), Oliveira. A disp. Di Bitonto, Veronese, Allegri. All. Giorgi.
LAZIO: Marchegiani, Bergodi (46' Fuser 74' De Paola), Bacci, Di Matteo, Luzardi, Cravero, Negro, Doll, Casiraghi, Winter, Di Mauro. A disp. Orsi, Marcolin, Saurini. All. Zoff.
Arbitro: Cardona (Milano).
Marcatori: 32' Matteoli (rig), 36' Cravero (rig), 43' Cappioli, 67' Dely Valdes, 89' Oliveira.
Note: ammonito Bergodi. Espulsi: 65' Cravero, 90' Sanna. Calci d'angolo: 3-7.
Spettatori: 17.401 (5.703 paganti e 11.698 abbonati).
Senza un copione che possa far dimenticare gli assenti (Signori, Favalli, Gascoigne), la Lazio viene spennata nell'uno contro uno qui a Cagliari, dove Giorgi non apparecchia subito assalti, ci mancherebbe altro. Si srotola così una prima frazione biancazzurra che consente giusto l'esproprio dei preferiti agguati contropiedistici. Forse colpa di scelte sballate. Forse di un avvio tanto illusorio quanto sfortunato, come se la nuova casa Fiori prevedesse solo spine per visitatori malamente organizzati. Difatti, proprio l'esule portiere Fiori assapora la vendetta, cominciando a disinnescare Di Mauro, cui Aloisi lascia disco verde nell'attimo in cui incespica sul facile disimpegno. Stangata, però centrale, addosso ai polsi dell'ex in vena di magheggi. L'immediato spreco convince i zoffiani a trascurare i collegamenti tra reparti, quasi non esistessero rischi ad abbandonare il lento Bergodi alle accelerazioni d'Oliveira. Senonché, prima d'andare a picco, arriva un altro lampo: va via Doll, sottraendosi a Villa e indicando implicitamente quanto risulti importante scattare senza palla, dinanzi al Cagliari italianista. Stavolta Di Matteo sventaglia esatto, verso sinistra: messaggio raccolto, il tedesco fa altri due passi e, da posizione defilata, indovina l'angolo sul primo palo. Gol ? Macché ! Scavalcato Fiori, Firicano si intromette: respinta palo e da qui la Lazio andrà a morire del suo stesso prevedibile ritmo, andando in tilt, concludendo addirittura in inferiorità numerica causa l'espulsione di Cravero, nel caos susseguente la terza rete di Valdes. Inutile pertanto prendere nota di un incontro di parità durante l'intervallo. L'Herrera guastafeste a tuttocampo e quindi supporto dell'incontrollabile attacco bilama, intanto incide invitando Valdes a rifinire per Oliveira (Marchegiani coricato e sinistro sul montante) e poi costringendo Di Matteo ad atterrarlo in area. Matteoli realizza il rigore. Idem Cravero, quattro minuti più tardi, quando Casiraghi pescato da Negro dà la sensazione di accentuare la caduta. Niente paura. Basta interrompere il girar palla Winter Di Mauro e catapultare Pusceddu che dal fondo centra, oltrepassa la difesa pietrificata e Cappioli, di controbalzo dall'altra parte, azzecca lo sparo. Tardivo l'inserimento di Fuser, mentre Negro scala su Oliveira al posto dell'impresentabile Bergodi. Fiori furoreggia, intossicando Winter, Fuser, Doll, chiunque. E poi Bisoli chiude Di Mauro, che Doll, l'unico a mantenere lucidità, fa schizzare libero da qualsiasi ceppo. Ardore pagato a caro prezzo. Quello smash di Cravero che scheggia il palo, con l'accorrente Luzardi capace di spropositare fuori, annuncia la resa. Chi marca Valdes ? Il panamense arretra, svaria, cambia marcia, smarca Pusceddu, che calcolando le sue cadenze lo ritrova in area. Conclusione debole, Marchegiani scivola ma la palla saponetta forse non entra. Pero' l'arbitro Cardona, disapprovando il guardalinee, tra infinite proteste laziali sancisce il 3-1. Che diventa quaterna per rallegrare pure Oliveira, scatenato da Cappioli. Chiusura con una nota desolata: possibile che Cagliari ieri non abbia commemorato in qualche modo Manlio Scopigno, l'allenatore dello scudetto ?
Fonte: Corriere della Sera