Domenica 25 novembre 1990 - Cesena, stadio Dino Manuzzi - Cesena-Lazio 1-1

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25 novembre 1990 - 2465 - Campionato di Serie A 1990/91 - X giornata

CESENA: Fontana, Calcaterra, Nobile, V.Esposito, Barcella, Jozic, Piraccini, Silas, Amarildo (79' Turchetta), P.Giovannelli (46' Del Bianco), Ciocci. A disp.: Ballotta, Gelain, Ansaldi. All. Lippi.

LAZIO: Fiori, Lampugnani, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Madonna (45' Bertoni), Bacci, Riedle, Domini, Sosa. A disp.: Orsi, Nardecchia, Monari, Saurini. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Ceccarini (Livorno).

Marcatori: 34' Ciocci, 63' Gregucci.

Note: ammoniti Sergio, Jozic, Calcaterra, Barcella, Sosa.

Spettatori: paganti 10.214, incasso 172.319.000 lire; quota abbonati 118.414.000.

Ciocci "passeggia" su Lampugnani
Ciocci ha appena scagliato il pallone che darà il vantaggio al Cesena. Lampugnani non interviene in tempo
Gregucci esulta dopo aver segnato il gol del pareggio

Proseguendo una consolidata tradizione, la Lazio esce indenne dalla sfida con il Cesena. Ha corso seri rischi, è stata favorita da Ceccarini almeno in un paio di occasioni scatenando le ire funeste dei romagnoli, presidente in testa, ma alla fine ha meritato il punto conquistato in terra di Romagna. Ha cominciato con autorità la squadra di Zoff. Ben disposta in campo, solida in difesa, dove Gregucci e Lampugnani hanno montato una guardia asfissiante a Ciocci e Amarildo, sorretta da un centrocampo in cui Domini ancora latita e viaggia a corrente alternata, ma dove Pin e Bacci fanno sentire il loro peso tecnico. Davanti, poi, Sosa e Riedle hanno costituito una coppia indubbiamente efficace. Soprattutto il secondo ha messo in evidente difficoltà Barcella.

Per mezz'ora buona, la Lazio non ha corso rischi. Poi improvvisamente il Cesena è andato in vantaggio. Corre il 34', Calcaterra conquista palla a centrocampo, serve Amarildo che fa da torre per Ciocci. Il punterino romagnolo al volo infila Fiori. E' il quinto successo della giovane ala. Al 44' il Cesena ha anche l'opportunità di chiudere la partita. Il rapido contropiede di Ciocci mette ancora in crisi la difesa laziale. Il cesenate corre a fondocampo e crossa per Amarildo. Il brasiliano anticipa per una volta Gregucci e tocca di quel tanto che pare mettere fuorigioco Fiori il quale, invece, con un colpo di reni, riesce ad agguantare in extremis il pallone.

Nella ripresa la Lazio si ripresenta decisa a recuperare. Bertoni sostituisce Madonna, uscito per infortunio, mentre, nel Cesena, Del Bianco scende in campo al posto di Giovannelli. C'è spazio per un'azione che scatenerà le vibrate proteste dei romagnoli. Del Bianco s'invola sulla trequarti laziale, appoggia la palla ad Amarildo che taglia l'area con Gregucci alle costole. Lo stopper laziale sembra scivolare, cade colpendo la sfera con la mano, allontanandola. Ceccarini è alle spalle dei due e non vede. Non concede il rigore e scatena furiose rimostranze in casa cesenate. Il presidente bianconero Edmeo Lugaresi a fine gara escluderà la malafede dell'arbitro, ma non l'incapacità. «Sono stufo di subire. Il Cesena è stato scippato in almeno un paio di occasioni». Oltre all'occasione dell'ipotetico rigore, il massimo esponente bianconero si riferisce all'episodio del pareggio laziale. Corre il 56', Pin corre sulla sinistra e crossa al centro a due passi da Fontana che non esce. Riedle si avventa sulla palla, colpisce di testa (a detta dei cesenati, appoggiandosi sulle spalle di Barcella), Fontana respinge come può a centro area e l'accorrente Gregucci ha gioco facile a segnare da due passi. La partita finisce qui.

Fonte: La Stampa