Domenica 25 maggio 1947 - Milano, stadio San Siro - Milan-Lazio 0-0

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25 maggio 1947 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1946/47 - XXXII giornata

MILAN: Rossetti, Cerri, Clocchiatti, Bonomi, Foglia, Tognon, Antonini, Annovazzi, Puricelli, Tosolini, Carapellese.

LAZIO: Giubilo, Cassano, Antonazzi, Alzani, Gualtieri, Ferri, Puccinelli, Brunetti, Ispiro, Flamini, Lombardini. All. Cargnelli.

Arbitro: sig. Stampacchia di Napoli.

Note: giornata calda e assolata. Calci d'angolo 8 a 1 per il Milan. Al 71' il Milan ha fallito un calcio di rigore calciato due volte da Puricelli prima (alto) e da Clocchiatti poi (palo).

Spettatori: 22000.

Nel primo tempo i due portieri Rossetti e Giubilo non hanno effettuato una sola parata. E non è neppure un'attenuante l'improvviso arrivo del caldo dopo tanto maltempo. E' stata la mediocrità del gioco e la forza delle difese a produrre uno spettacolo deprimente e mediocre.

Nel secondo tempo il livello del gioco si è elevato nei primi quindici minuti: maggiore fusione, maggiore ardore agonistico. Ma poi la partita si è riaddormentata e a nulla è servito al Milan lo spostamento dei ruoli in attacco. A questo punto il caso fa la sua apparizione sotto forma dell'arbitro Stampacchia che diventa il protagonista assoluto dell'incontro. Corre il 26' della ripresa e Antonini sta battendo il settimo calcio d'angolo a favore del Milan. Il pallone rimbalza a terra e Alzani tocca con la mano. Non fa nulla per nascondere il fallo; è rassegnato quando Stampacchia fischia sonoramente il rigore. Tira Puricelli e il pallone si alza sopra la traversa. Scene di entusiasmo laziale, Puricelli si copre gli occhi con le mani. Stampacchia resta fermo con le braccia allargate. Nessuno capisce il perché. Si avvicina poi sul dischetto del rigore e pone il pallone sul medesimo. Lo fa ripetere. Gli undici giocatori biancocelesti lo assediano e il gioco può riprendere solo dopo due minacce di sospendere l'incontro.

Nel dopo partita sarà lo stesso direttore di gara a spiegare l'arcano: ha visto un giocatore laziale tirare sul pallone mezzo limone e mostra il corpo del reato. I biancocelesti, e in particolare Giubilo, affermano invece che l'agrume sia stato tirato da qualcuno del pubblico o comunque da qualcuno posto dietro la rete. Sta di fatto che il secondo rigore viene tirato e la bomba, scagliata questa volta da Clocchiatti, viene respinta dal montante sinistro. Il pubblico, incredibilmente, applaude, convinto dell'ingiustizia subita dalla Lazio. Da questo momento il tono della partita si fa rovente, ma senza particolare cattiveria. I rossoneri vogliono vincere, ma i biancocelesti non vogliono perdere e i difensori romani sembrano morsi dalla tarantola per quanto sono reattivi e pronti. Riusciranno, alla fine, a conquistare un prezioso punto. I migliori sono stati Puricelli, l'onnipresente, scaltro, elegante Flamini e il gigante del centrocampo Tognon.