Domenica 24 maggio 1987 – Roma, stadio Olimpico – Lazio-Cagliari 1-0

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24 maggio 1987 - 2324 - Campionato di Serie B 1986/87 - 34ª giornata

LAZIO: Terraneo, Acerbis, Camolese, V.Esposito, Gregucci, Marino, A.Schillaci (46' Mandelli), Caso, Fiorini, Pin, Poli (60' Magnocavallo). A disp. Ielpo, Brunetti, Piscedda. All. Fascetti.

CAGLIARI: Dore, Marchi, M.Valentini, Pecoraro S., Miani (80' Davin), Venturi, Pallanch, Pulga (75' L.Piras), M.Pellegrini, Bernardini, R.Bergamaschi. A disp. Nanni, Grasso, Pani. All. Giagnoni.

Arbitro: Sig. Leni di Perugia.

Marcatori: 50' Pin.

Note: pomeriggio piovoso, terreno in buone condizioni. Ammonito Fiorini. Angoli 12-2 per la Lazio.

Spettatori: 25.000 circa.

Il biglietto (viola) in "Curva Nord"
Il biglietto (arancione) in "Distinti Est"

Contro il Cagliari che non aveva più nulla da chiedere alla classifica, la Lazio ha conquistato i due punti della tranquillità. La squadra di Fascetti ha mantenuto la manovra offensiva per quasi tutta la gara. Ha segnato la rete del successo e colpito un palo. I sardi hanno effettuato un solo tiro in porta quando la partita stava per terminare. Da questi episodi si potrebbe dedurre che i biancocelesti abbiano acciuffato la vittoria in tutta tranquillità. E' vero soltanto in parte. Pur mantenendo costantemente una chiara superiorità territoriale, il gioco della formazione romana non è apparso lucido come quando marciava su ritmi da primato, che avrebbero potuto fruttarle la promozione senza la penalizzazione. Fra i biancocelesti è tornato a giocare dopo tre mesi l'attaccante Schillaci che, insieme con Fiorini e Poli, ha contribuito a riformare il «tridente» offensivo tanto caro a Fascetti che però non ha funzionato. Schillaci è apparso ancora lontano da una forma apprezzabile. Fiorini si è impegnato soprattutto a protestare, mentre Poli, che stava giocando su buoni livelli, è stato sostituito al 58' con Magnocavallo. Non è stata la sola decisione misteriosa adottata dal tecnico biancoceleste. Infatti non si è capito perché ad un centro campo senza idee è stato tolto Caso, relegato nell'inedito ruolo di libero, con Marino spostato sulla destra, apparso totalmente spaesato. La tattica rinunciataria del Cagliari, accentuata dalla mancanza di punte di ruolo (Montesano, leggermente infortunato, è stato tenuto in serbo per la partita di Coppa Italia contro il Napoli), ha contribuito a coprire le pecche della Lazio.

La Lazio si affidava all'atletico Acerbis, inesauribile nei rifornimenti di palla che faceva arrivare dalle retrovie. La notevole spinta assicurata dal difensore, nettamente il migliore in campo, unita all'assidua collaborazione di Esposito, Gregucci e Pin, mettevano in condizione la Lazio di attaccare a ripetizione ma con idee assai confuse. Al 19', su cross preciso di Caso, Marino colpiva il palo da corta distanza. L'offensiva dei biancocelesti era tuttavia più appariscente che di sostanza. La squadra romana raramente riusciva ad organizzare affondo limpidi, frutto di una manovra ragionata. Dalle caotiche mischie, i cagliaritani, pur con qualche affanno, riuscivano a trovare lo spiraglio giusto per allontanare la minaccia.

Ma al 2' della ripresa, la Lazio riusciva a passare sfruttando l'unica strada che offriva il tema tattico della gara. Scendeva veloce Pin in verticale. Invece di avventurarsi nel dialogo con i compagni nelle maglie della munitissima difesa ospite, Pin decideva di tirare dalla grande distanza. La palla, dopo aver battuto sul terreno davanti al portiere Dore, si insaccava rapidissima a fil di palo. La partita non ha avuto più storia per quanto riguarda il risultato, ma non per le perplessità sorte nel finale fra le file laziali. Non avendo più nulla da perdere, il Cagliari abbozzava qualche offensiva che creava il panico fra i padroni di casa. Piras, entrato al posto di Pulga, all'82' si portava in buona posizione per sferrare un tiro assai insidioso, deviato in extremis da Esposito. Il pareggio avrebbe avuto il sapore di una beffa.

Fonte: La Stampa