Domenica 22 gennaio 1928 - Brescia, - Brescia-Lazio 4-3
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22 gennaio 1928 - 214. Campionato della Divisione Nazionale 1927/28 girone A - XVI giornata
BRESCIA: Trivellini, Bellardi, Acerboni, Frisoni (II), Negri, Moretti, Giuliani, Mattioli (I), Prosperi (III), Bianchi, Barbieri.
LAZIO: Sclavi, Zannelli, Canestri, Paganini, Nesi, Berti (II), Cevenini (V), Cappa, Bodrato, Lamon (I), Fenili. All. Sedlaceck.
Arbitro: sig. Sani di Ferrara.
Marcatori: 13' Mattioli, 17' Bianchi, 25' Fenili; 57' Giuliani, 60' Frisoni (II), 78' Cevenini (V) (rig), 88' Cevenini (V) (rig).
Note:
Su La Gazzetta dello Sport: Per venti minuti si è assistito ad una bella contesa, poi la tecnica e la cavalleria dei contendenti scomparvero per dar luogo ad un gioco falloso e talvolta violento, tanto che l’arbitro Sani fu costretto ad espellere tre giocatori: Fenili e Berti della Lazio e Bianchi del Brescia. I migliori in campo: Sclavi, Canestri e Zanelli per la Lazio; Trivellini, Bellardi e Prosperi III per il Brescia. Frisoni II, colpito prima allo stomaco e poi ad una gamba, è rimasto in campo ma in condizioni menomate, ed è lì che avvengono le suddette espulsioni. Sul 4-1 viene annullato un goal a Giuliani per fuori gioco ed al 72' viene accordato un calcio di rigore per un mani in area di Bellardi, lo batte Zanelli, ma colpisce il portiere bresciano. Sul finire l'arbitro concede altri due evidenti calci di rigore contro il Brescia. Mentre Il Littoriale riporta: Brutta partita, caratterizzata da un gioco violento e rude. Nonostante fosse iniziata in maniera brillante ed all'insegna della cavalleria, dopo una decina di minuti nei quali la tecnica ed il brio della squadra bresciana avevano imbottigliato l’undici romano, il gioco perdeva ogni fisionomia tecnica per la tattica errata di alcuni dei romani che si abbandonavano ad un gioco rude e scorretto. Per cui si giungeva al punto che le due squadre giocavano in nove: il Brescia era privo di Frisoni II. Costretto ad abbandonare il campo due volte per contusioni e Bianchi espulso, mentre nella Lazio Fenili e Berti erano stati espulsi per violenze. Il Brescia ha vinto perché s'è dimostrato superiore: inizialmente per tecnica e poi per tenuta. La Lazio ha deluso ed ha ottenuto quel punteggio solo perché gli sono stati concessi ben tre calci di rigore, per falli di mano della difesa bresciana. La partita era iniziata ad andatura veloce ed i bresciani dominavano premendo la difesa romana, costretta in meno di dieci minuti a rifugiarsi in corner per ben tre volte. Magnifico il primo gol: su azione di Giuliani all'8' segnava Mattioli; il Brescia continuava ad attaccare con un'ammirevole foga, ma al 25’ Fenili lanciato dai compagni effettuava una fuga e toccava a Bodrato che realizzava il primo gol per la Lazio. Da questo momento il gioco diventa convulso, caotico e pesante e Frisoni II, contuso, abbandona il campo per la prima volta, ma poco prima dell’intervallo il signor Sani espelle Bianchi e Fenili. Anche la ripresa inizia all'insegna della velocità e Sclavi deve salvarsi con bravura; la Lazio ottiene un corner a suo favore, ma poi è Giuliani che segna ancora per il Brescia; quindi i laziali si gettano all'attacco ed ottengono il primo calcio di rigore, che Trivellini para brillantemente. Successivamente però ne ottengono un altro e questa volta lo realizza Bottacini. Il gioco prosegue sconclusionato e con alterna prevalenza finché i romani all'88' ottengono il terzo calcio di rigore che, sempre Bottacini, realizza. (si evince che i due quotidiani sportivi discordano non solo nei minuti, ma anche nella paternità delle marcature). Su "Il Giornale d’Italia" i minuti delle reti sono 6', 15', 25'; 55', 57', 70' e pochi minuti dalla fine il 7°.