Domenica 17 novembre 1940 - Roma, stadio del P.N.F. - Lazio-Triestina 2-1

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17 novembre 1940 - 622 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1940/41 - VII giornata

LAZIO: Giovannini, Romagnoli (II), Brondi (II), Gualtieri, Ramella, Baldo, Zironi (I), Dagianti, Piola, Flamini, Vettraino. All. Molnar.

TRIESTINA: Striuli, Simontacchi, Loschi, Salar, Rancilio, Grezar, Tosolini, Defilippis, Cergoli, Trevisan, Tagliasacchi.

Arbitro: sig. Galeati di Bologna.

Marcatori: 3' pt Dagianti, 29' pt Zironi (I), 26' st Cergoli.

Note: calci d'angolo 5 a 3 per la Triestina (Il Messaggero riporta 6 a 2, la Stampa 5 a 2).

Spettatori: 8.000 circa.


Il Titolo del Littoriale
L'articolo della Stampa
Il Titolo del Messaggero

La guerra infuria: l' 11 novembre la Royal Navy inglese lancia il primo attacco aereo da una portaerei della storia contro la Regia Marina ancorata a Taranto. Sul fronte greco, contenuta la spinta italiana e avendo a disposizione 100 battaglioni, il capo di stato maggiore dell'esercito greco Papagos si prepara a contrattaccare su tutta la linea del fronte che va dal lago Prespa al Mar Ionio. Vittoria greca a Coriza. Il 14 La città inglese di Coventry viene pesantemente bombardata dalla Luftwaffe che distrugge 60000 delle 75000 abitazioni della città; il bombardamento provoca 568 morti. In risposta al bombardamento di Coventry, la RAF bombarda Amburgo.



Finalmente arriva, assieme al cambio dell'allenatore, la prima vittoria per la Lazio nel campionato. Ma se i due punti portano fiducia per il futuro, il gioco mostrato, secondo le cronache, mostra ancora lacune evidenti, tanto da far dire a La Stampa che “Ha finito per vincere la squadra più fortunata”. La Lazio si presenta priva di Gradella, sostituito da Giovannini, e Monza, che interrompe una serie di 221 partite consecutive. Un forte vento condiziona la gara, che nel primo tempo soffia alla spalle dei biancocelesti. E già al 2’ la Lazio passa in vantaggio: calcio d’angolo battuto da Zironi e Dagianti, incontrastato, metteva sul primo palo alle spalle di Striuli. La partita prosegue tranquilla, ma dopo dei dubbi episodi in area laziale (Il Littoriale riporta: “.. dopo un paio di “mani” in area lasciati correre dall’arbitro tollerantissimo al riguardo”) arriva prima un’azione della Triestina con un spiovente di Salar (che con i suoi 180 cm ha sovrastato fisicamente il piccolo Vettraino), e poi il raddoppio laziale. Da Baldo a Vettraino, cross di questi, Piola finta l’inzuccata ma lascia passare, entra Zironi anticipando Striuli ed insaccando nel sette. Anche in questo caso il numero 1 triestino non è parso impeccabile. C’è tempo per un attacco della squadra alabardata (che giocava senza questo simbolo, leggendo le cronache), con un forte tiro che Giovannini respinge invece di bloccare e per un “mani”, questa volta in area triestina, lasciato correre dall’arbitro (riportiamo dal Messaggero: “Galeati ha arbitrato in modo tutt’altro che preciso ma ha saputo tenere saldamente in pugno la partita”).

Il secondo tempo vedeva la Triestina a favore di vento, ma la musica cambiava di poco fino a quando, a 19’ dalla fine, un innocuo lancio da metà campo vedeva Giovannini incerto nella presa, tanto che una carica regolare di Cergoli faceva terminare la palla in fondo al sacco. Una condizione fisica non ottimale, il fatto di giocare praticamente in 10 (Flamini doveva uscire più volte dal campo per farsi fasciare la testa sanguinante per un calcio mica da ridere subito da… Dagianti) e non ultima la paura di vecchi fantasmi faceva a questo punto arretrare la Lazio che subiva il forcing della Triestina. Due tiri, il primo respinto da Giovannini ed il secondo mandato fuori da Tagliasacchi, tre angoli quasi consecutivi (e sull’ultimo De FIlippis manda di poco alto con una rovesciata) il risultato però degli attacchi giuliani, che non portavano al pareggio. Riportiamo il commento di Eugenio Danese del Littoriale: “Questa la partita che ha finalmente dato alla Lazio la gioia dei due punti. Se oltre a ciò le avesse dato la certezza di aver risolto il suo travaglio tecnico, gli azzurri potrebbero guardare con serena fiducia al loro avvenire. Dovranno invece ancora lavorare, e non poco, per raggiungere un rendimento che sia in armonia con le premesse e le promesse delle esibizioni di precampionato".


Fonti:

Il Messaggero del 18 Novembre 1940
La Stampa del 18 Novembre 1940
Il Littoriale del 18 Novembre 1940

Alcuni momenti della partita