Domenica 17 dicembre 1989 - Udine, stadio Friuli - Udinese-Lazio 0-2

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17 dicembre 1989 - 2435 - Campionato di Serie A 1989/90 - XVI giornata

UDINESE: Garella, Paganin, Vanoli, Bruniera, Sensini, Lucci, Mattei, Iacobelli (56' Orlando), Branca (56' De Vitis), Gallego, Balbo. A disp. Abate, Galparoli, E.Oddi. All. Mazzia.

LAZIO: Orsi, Bergodi, Sergio, Icardi, Gregucci, Soldà, Di Canio, Troglio (69' Pin G.), Amarildo, Sclosa, Sosa (56' Bertoni). A disp. Sassanelli, Nardecchia, Beruatto. All. Materazzi.

Arbitro: Beschin (Legnago).

Marcatori: 76' Vanoli (aut), 86' Pin.

Note: ammoniti Gregucci, Orsi, De Vitis.

Spettatori: paganti 2393, incasso 46.930.000; abbonati 13.905, quota abbonati 286.148.361.

Paganin prova a segnare
L'autorete di Vanoli
L'arbitro Beschin fischia un fallo tra il disappunto di Gregucci
Gregucci marca Balbo

La Lazio è uscita dallo stadio Friuli tra gli applausi della folla. Soltanto con la caparbietà di Garella, Lucci, Paganin e Sensini l'Udinese era riuscita a contenere gli attacchi laziali per 70' ma poi è crollata per un autogol di Vanoli. La Lazio ha così surclassato l'avversario grazie alla mobilità dei suoi centrocampisti, sostenuta sulle fasce dai difensori esterni Bergodi e Sergio. Icardi, Troglio e Sclosa hanno fatto il buono e il cattivo tempo in campo. Con un costante possesso di palla i laziali hanno monopolizzato il gioco, ma non riuscivano a trovare la zampata conclusiva. Nel primo tempo sono andati vicino al gol prima con Amarildo, che si è visto respingere il tiro di testa da Garella, poi con Sergio, il cui tiro è stato deviato in angolo dal portiere udinese. Nell'intervallo si pensava che i biancazzurri, dopo aver profuso tante energie nella prima parte dell'incontro, risentissero dello sforzo nella ripresa.

Errore. L'Udinese era in continuo affanno e riusciva a farsi pericolosa soltanto con due calci di punizione di Sensini, mentre le sue due punte, Branca e Balbo, erano ben controllate dagli attenti Gregucci, Bergodi e Soldà. E c'era Sclosa a metà campo, che aveva completamento annullato Gallego, fonte del gioco bianconero. Con una squadra esclusivamente votata al contenimento, l'allenatore Mazzia ha tentato di capovolgere la situazione mettendo in campo al 55' un centrocampista d'attacco (Orlando) e un vero attaccante (De Vitis), mentre Materazzi dall'altra parte ha preso le contromisure sostituendo gli affaticati Sosa e Troglio con Bertoni e Pin. Quando sembrava che le mosse di Mazzia dessero dei frutti con un'Udinese finalmente più attiva all'attacco, la Lazio è andata in vantaggio. Al 76', sull'ennesimo calcio d'angolo di Sclosa, la difesa dell'Udinese è andata in tilt e Vanoli, nel tentativo di deviare il fendente del laziale, è intervenuto in scivolata provocando l'autogol. C'è stata la reazione dell'Udinese, però al di là di un tiraccio di Orlando non è andata, anzi il portiere Garella ha dovuto contrastare in extremis un'offensiva solitaria di Sergio. A 5' dalla fine la Lazio ha raddoppiato. E questa volta con un gol tutto suo: dopo un angolo del solito Sclosa la palla è uscita dall'area di rigore bianconera ed è arrivata sul piede di Pin, che ha sparato una bordata non troppo convinto. Il tiro a parabola ha superato Garella e il pallone è finito nel sacco.

Felicità ed entusiasmo per i laziali e l'argentino Troglio che dice: «L'Udinese reagirà a questa sconfitta perché non può finire in serie B, infatti ha fra le sue file due miei connazionali molto bravi come Sensini e Balbo». Ma nell'Udinese c'è aria di crisi e Gallego: «Non capisco perché i miei compagni pensino soltanto a difendersi. Da un po' di tempo la critica mi accusa di non correre, ebbene vi assicuro che non ho mai corso tanto come oggi». Mazzia ha ammesso che la sua squadra sta attraversando un periodo di involuzione a causa del calo di pressione delle pedine più importanti della formazione, mentre Materazzi promette di chiudere il girone di andata a 18 punti per poi riprendere nel girone di ritorno un discorso ambizioso.

Fonte: La Stampa