Domenica 16 dicembre 2001 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 3-1
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16 dicembre 2001 - 2978 - Campionato di Serie A 2001/02 - XV giornata
VERONA: Ferron, Cannavaro, Zanchi, Gonnella, Oddo, Italiano, L.Colucci, Teodorani, Camoranesi, Frick, Mutu. A disposizione: Pegolo, Diliso, Cassetti, G.Colucci, Salvetti, Montano, Gilardino. Allenatore: Malesani.
LAZIO: Marchegiani, Negro, Fernando Couto, Mihajlović, Favalli (31' Cesar), Poborsky, Giannichedda, Liverani (78' C.Lopez), Stankovic (71' Fiore), Crespo, S.Inzaghi. A disposizione: Concetti, Colonnese, D.Baggio, Mendieta. Allenatore: Zaccheroni.
Arbitro: Sig. Borriello (Mantova).
Marcatori: 22' L.Colucci, 41' Camoranesi, 56' Crespo, 73' Mutu.
Note: espulso S.Inzaghi al 76'. Ammoniti Mihajlovic, Camoranesi, L.Colucci. Recuperi: 2' p.t., 4' s.t. Ghiaccio su metà del campo di gioco. Dal secondo tempo si è giocato sotto la luce dei riflettori.
Spettatori: 15.000 circa.
Senza Nesta, non è Lazio. Se si potesse parlare soltanto di calcio, sarebbe la sintesi perfetta della prima sconfitta della squadra di Zaccheroni dopo cinque vittorie consecutive. È una considerazione che spiega buona parte della vittoria (meritata) del Verona, ma non tutto. Passando con continuità sugli impacci di Mihajlovic (rientrato dopo tre mesi di assenza), sulle amnesie di Negro (fuori ruolo a destra e fatto a pezzettini da Mutu per tutta la partita) e sulle incertezze di Cesar (entrato per l'infortunato Favalli, stiramento muscolare alla coscia destra) il Verona ha costruito contro la difesa più forte del campionato tre gol, un quarto non visto solo dall'arbitro e dal guardalinee, e almeno tre occasioni nitide. Mutu e Camoranesi sono stati da grande squadra e se Juventus e Roma dovessero prenderli, probabilmente, non se ne pentiranno. Frick si è dimostrato ancora un centravanti vecchio stampo, capace di fare a sportellate con tutta la difesa avversaria. Oddo e Teodorani non hanno mai sofferto Poborsky e Stankovic sulle fasce (e lì Zaccheroni ha perso la partita). Italiano e Colucci (suo il gol dell'1-0, al 21', con un sinistro sotto misura su assist perfetto di Camoranesi) hanno contenuto e impostato, vincendo alla fine il confronto diretto con Liverani e Giannichedda. Fin qui il calcio. Il resto è un campionario di tutto quello che va sotto la definizione di "episodio". Il primo episodio, il più inquietante, è stato l'arbitraggio di Borriello (e l'aiuto al contrario dei suoi assistenti). Molto contestato il rigore del 2-0: Marchegiani va con le mani a prendere la palla e poi con il corpo travolge Frick, ma non poteva smaterializzarsi (41': Oddo si fa parare il tiro ma Camoranesi realizza in tap-in nel presepe delle statue della difesa della Lazio). Scandaloso non aver punito un retropassaggio di Teodorani a Ferron (31') visto da tutto lo stadio tranne che da lui.
Ai confini del ridicolo il gol negato a Camoranesi (17' della ripresa, Cesar toglie dalla porta un pallone entrato di mezzo metro). Particolare agghiacciante: il guardalinee che non vede il gol è quel Ivaldi del gol negato a Sala in Atalanta-Inter e di quello tolto a Bierhoff in Juventus-Udinese. E Malesani a fine partita spiegherà: "Ivaldi mi ha confessato che è il secondo errore di fila che commette, mi ha fatto tenerezza". Il secondo episodio, il più prevedibile, è stato il ghiaccio che ha reso impraticabile metà campo e trasformato un tempo per parte gli attacchi in scivolate sul ghiaccio. Il terzo episodio, il più eclatante, è stata la antipartita di Simone Inzaghi. Ha sbagliato un gol a porta completamente vuota, dopo aver scartato anche il portiere, al 4' minuto; ha piroettato sul calcio a portiere battuto al 47', sprecando un assist di Crespo; si è fatto espellere per un fallaccio su Mutu (dopo una gomitata, rimasta impunita, a Camoranesi) al 31' della ripresa. Così non è bastato neppure un Crespo in formato deluxe, che ha segnato il 2-1, colpito un palo clamoroso due minuti dopo che avrebbe cambiato faccia alla partita e combattuto per novanta minuti come se fosse la finale del Mondiale. Il Verona può esultare e pensare che, se non esistesse il Chievo, sarebbe la squadra rivelazione. Malesani lo sa fin troppo bene. La Lazio replica (ma con Nesta) mercoledì prossimo contro il Chievo, sperando di non giocare più in un palazzetto del ghiaccio. Quanto a Chievo-Roma, sabato prossimo alle 20.30, bisogna solo sperare in un rialzo della temperatura. Altrimenti sarà un'altra gara falsata, ma il nostro campionato, tra meteo e arbitri, ormai ci ha fatto l'abitudine.
Fonte: Corriere della Sera