Domenica 15 febbraio 1987 - Messina, stadio Giovanni Celeste – Messina-Lazio 2-0
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15 febbraio 1987 - 2309 - Campionato di Serie B 1986/87 - 21ª giornata
MESSINA: Paleari, Napoli, Mancuso, Gobbo, R.Rossi, Bellopede, Venditelli, Orati, S.Schillaci, Catalano, Mossini. A disp. Bosaglia, Petitti, Falcetta, Del Rosso, Scarsella. All. Scoglio.
LAZIO: Terraneo, Podavini (69' Brunetti), Piscedda, Acerbis, Gregucci, Marino, Poli, A.Schillaci (46' Caso), Magnocavallo, Pin, Mandelli. A disp. Ielpo, V.Esposito, Camolese. All. Fascetti.
Arbitro: Sig. Pairetto di Torino.
Marcatori: 40' S.Schillaci, 80' Mossini.
Note: ammoniti Catalano e Gregucci. Angoli 6-4 per il Messina.
Spettatori: 20.000 circa per un incasso di £ 208.500.000.
Salvatore Schillaci, nato a Palermo 23 anni fa, tiene alta la bandiera della città più grande dell'isola, contribuendo ai fasti del Messina. Suo è stato il gol che ha sbloccato il risultato nell'incontro con la Lazio, suo è stato l'assist perfetto per Mossini autore nel finale della rete del ko biancoceleste. Molte colpe dell'insuccesso laziale - e quindi del felice pomeriggio giallorosso - le ha avute anche il tecnico romano Eugenio Fascetti che, con decisione inattesa ha mandato in campo Maurizio Schillaci, 22 anni, cugino del centravanti messinese, ex Licata. Se Fascetti, da ex giallorosso e quindi anche isolano d'adozione, ha voluto fare un regalo in più alla Sicilia schierando un altro figlio di Palermo, lo possiamo assolvere. Di certo sarà condannato dalla critica. Maurizio Schillaci ha giocato anche bene, sfiorando il gol in avvio di partita, ma era tormentato dal dolore al collo del piede che lo sta tenendo da tempo lontano dal campi. E quando nella ripresa Fascetti l'ha sostituito con Caso, venendo meno al modulo a tre punte, la Lazio si è espressa al meglio, facendo spesso vacillare la porta di un Paleari peraltro grande e meritevole, con Schillaci, meritevole della palma di migliore in campo. In questa palese contraddizione, vale a dire centravanti e portiere messinesi protagonisti, sta la difficoltà di decifrare la partita. Noi, senza togliere nulla all'abile arbitro torinese Pairetto, ci aggiungiamo che forse, parte del risultato può essere stato condizionato da una sua decisione del 73', pieno forcing laziale, quando Poli è caduto in area contrastato da Napoli e il direttore di gara ha detto di continuare. Questo episodio non basta però a cancellare l'impressione di un Messina che ha manifestato orgoglio (veniva da due sconfitte consecutive) e qualità di gioco. E di una Lazio che, sciagurate scelte del primo tempo a parte, ha solo profuso tanto correre di tutti senza però un'idea chiara di come poter perforare il muro giallorosso che la Lazio abbia finito in crescendo e il Messina abbia trovato in contropiede con Mossini (mancava solo lui all'appello con il gol fra i giallorossi) la rete del ko ha lasciato strane impressioni in molti.
Ma da qui a dire che il Messina non meritava di vincere ce ne corre. nel primo tempo, a parte il pericolo corso da Paleari, abile a respingere l'astuta conclusione di Maurizio Schillaci, è stato un tambureggiare continuo verso la porta di Terraneo. Napoli segnava al 21' ma Mossini aveva raccolto la palla oltre la linea e l'arbitro annullava. Non sbagliava Salvatore Schillaci al 41' a raccogliere nei pressi del palo una palla che Catalano aveva corretto verso la rete e che Terraneo aveva forse giudicato fuori. Con Caso in campo la Lazio costruiva il suo bel secondo tempo e proprio su un tiro dal limite dell'ex granata, Paleari doveva compiere la parata più difficile alzando in corner. Era il 69'. Quindi, improvviso, all'82, ti contropiede giallorosso. Micidiale nella sua precisione: da Napoli in profondità per Schillaci. Gregucci, già ammonito, non se la sentiva di buttarlo giù e rischiare quindi l'espulsione e tentava solo di trattenerlo. Ma invano, Schillaci volava e poi apriva verso il centro dove Mossini arpionava la palla indirizzandola verso il palo lontano. Quando Gregucci cercava l'intervento disperato, la sfera era già dentro.
Una vittoria tutto sommato meritata quella del Messina, ma che non trova d'accordo il clan della Lazio, dove un Fascetti visibilmente nervoso e teso, si lascia andare a dichiarazioni velenose. «Oggi, la mia Lazio - parla a ruota libera il tecnico laziale - ha giocato la migliore partita di questo campionato. Quando capitano delle occasioni limpide come quelle che abbiamo creato noi, non si può non recriminare. Il risultato ci danneggia, anzi posso affermare tranquillamente che si tratta di una beffa». E ancora: «La mia squadra ha senz'altro dimostrato che la partita con il Parma di sette giorni fa è stata un incidente di percorso e che abbiamo i mezzi per riemergere. Soprattutto sul piano fisico abbiamo tenuto il campo benissimo per novanta minuti. II Messina ha superato nel secondo tempo la metà campo una sola volta soffrendo visibilmente la mia squadra; giocavamo con la squadra meglio preparata di questo campionato, figuriamoci». Come ha trovato il Messina rispetto alla gara d'andata ? «Al Messina è andato tutto bene, due tiri e due gol».
Fonte: La Stampa