Domenica 13 febbraio 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Como 2-2
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13 febbraio 1983 - 2153 - Campionato di Serie B 1982/83 - XXI giornata
LAZIO: Orsi, Podavini (23' Tavola), Saltarelli, Vella, Miele, Perrone, Ambu (46' Chiodi), Manfredonia, Giordano, D'Amico, Badiani. A disp. Moscatelli, Pochesci, De Nadai. All. Clagluna.
COMO: Giuliani, Tempestilli, Galia, Fusi, S.Fontolan, Soldà, M.Mancini, Palese, Nicoletti, Matteoli, Palanca (60' G.M.Butti). A disp. Radaelli, Casilli, Borgonovo, Maccoppi. All. Burgnich.
Arbitro: Mattei (Macerata).
Marcatori: 8' Giordano, 11' Galia, 24' Nicoletti, 55' Vella.
Note: giornata plumbea e fredda, terreno in buone condizioni.
Spettatori: 25.000 circa.
Il Como ha sfiorato il colpo grosso all'Olimpico contro la Lazio, riproponendo una seria candidatura tra le compagini in corsa per la promozione. La formazione di Burgnich si è rivelata a tratti nettamente superiore all'avversaria, sia sul piano del gioco che di una migliore disposizione tattica. Con un generoso secondo tempo, la squadra romana, che aveva chiuso la prima parte del confronto in svantaggio per 1-2, è riuscita faticosamente a pareggiare. Nel complesso il risultato è giusto. Però è stata la formazione lariana a suscitare una impressione migliore. In assenza di schemi precisi, la Lazio ha tentato di contrastare gli avversari puntando sul gioco individuale di Vella, il migliore in campo, di d'Amico e di Giordano il quale, tuttavia, nella ripresa è quasi scomparso dalla scena.
Troppo poco per poter sperare nel successo pieno, che la formazione di Clagluna non riesce più a conquistare da varie settimane. Allo scarso peso in attacco, con il solitario Giordano in cerca di una valida spalla che non hanno saputo assicurargli un Ambu evanescente e neppure Chiodi, subentrato nella ripresa, si è aggiunto lo sconcertante comportamento della difesa. Miele è venuto a trovarsi in gravi difficoltà contro Nicoletti mentre il «libero» Perrone non è mai riuscito a coprire adeguatamente le spalle ai compagni. Sono stati questi i maggiori imputati in occasione delle due marcature lariane. All'8' la rete di Giordano, e tre minuti dopo il pareggio di Galia: un numero eccezionale: finta e tiro potentissimo, che andava a sbattere contro la traversa. L'episodio scuoteva il Como che al 24' andava ancora in gol: Perrone respingeva alla meglio un affondo di Paleari. riconquistava la sfera lo stesso giocatore lariano che inviava al centro dell'area. Miele falliva clamorosamente l'Intervento consentendo a Nicoletti di battere a rete con tutta calma.
La Lazio accusava la doccia fredda. Si infortunava Podavini che veniva sostituito da Tavola. I biancocelesti tentavano una reazione rabbiosa ma molto confusa che non creava eccessive preoccupazioni alla difesa ospite. Nel primo quarto d'ora della ripresa, con Chiodi al posto di Ambu, gli uomini di Clagluna sono apparsi più determinati anche se il gioco non riusciva a raggiungere livelli di sufficienza. Il Como, un po' sorpreso, rinserrava le fila, pur non rinunciando al suo pericoloso contropiede. Al 55' Manfredonia riusciva ad avere la meglio in una mischia, passava lateralmente a Vella che indovinava il bersaglio con un gran tiro a rientrare.
Cresceva l'entusiasmo sugli spalti. La Lazio si impegnava generosamente. Ma senza il concreto apporto di Giordano che si faceva sfuggire diversi palloni anche per l'assidua marcatura a cui veniva sottoposto, i biancocelesti dovevano accontentarsi del risultato di parità. Considerato lo svolgimento della gara e il valore espresso dalla formazione di Burgnich. alla squadra romana stava bene anche un punto, dopo aver rischiato seriamente la sconfitta.
Fonte: La Stampa